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Preso lo «stupratore del garage» Una delle aggressioni in un video

 

La squadra mobile: «Un uomo dalla doppia vita, che si trasforma di notte». Convalidato l’arresto di Luca Bianchini. Fu ripreso da una telecamera mentre tentava una violenza


Soprannominato «lo stupratore del garage», a Roma era diventato un incubo per migliaia di donne. Luca Bianchini, 33 anni, è stato incastrato dal Dna: tre le conferme, ma tra i casi aperti si contano in tutto almeno quindici aggressioni. Ora, dopo la convalida dell’arresto con custodia cautelare in carcere, l’uomo è stato trasferito a Regina Coeli. Un video diffuso dalla Questura di Roma documenta una delle aggressioni, un tentato stupro avvenuto appunto in un garage. Nelle immagini, riprese da una telecamera di sorveglianza, si vede l’interno del parcheggio sotterraneo e l’arrivo dell’auto guidata da una donna; quindi l’aggressore che arriva di corsa, s’infila il passamontagna, raggiunge la vittima predestinata ma poi scappa, forse per la reazione di lei o perché spaventato da altre persone in arrivo.

FIN DAL 2005 – Un uomo dalla «doppia vita», che si trasforma di notte calzando il suo mephisto nero: così Vittorio Rizzi, capo della squadra mobile romana che ha seguito le indagini, ha descritto Luca Bianchini. Fidanzato e con una vita assolutamente normale, Bianchini, secondo quanto affermato dagli inquirenti nel corso di una conferenza stampa, sarebbe autore di almeno 15 stupri o tentati stupri. Gli investigatori, dopo una lunga e intensa attività di indagine, hanno individuato che alcune violenze sessuali messe in atto dal fermato risalgono al 2005. C’è poi un precedente addirittura del ’96: appena ventenne, aveva tentato di stuprare la vicina, una donna di 49 anni, e aveva desistito solo per l’intervento del figlio di lei, un bambino di dieci anni. Durante l’udienza preliminare, sulla base di una perizia medico legale, il gip Antonio Trivellini lo ritenne incapace di intendere e di volere al momento del fatto. Quasi una premonizione quella dell’avvocato della donna, Francesco Caroleo Grimaldi, che disse: «In sostanza, si è stabilito che un ragazzo assolutamente normale può aggredire una donna oggetto delle sue fantasie erotiche e rimanere impunito in quanto la scienza ufficiale giustifica tutto con la teoria del raptus».

LA FINE DI UN INCUBO – «È finito un incubo», ha affermato il questore di Roma Giuseppe Caruso nel corso della conferenza stampa in cui sono stati resi noti i dettagli del fermo. Il massimo dirigente degli uffici di via San Vitale ha ringraziato gli uomini della squadra mobile diretti da Vittorio Rizzi, affermando che in questi giorni «è stata messa in atto un’inchiesta di tipo tradizionale, di quelle porta a porta». Caruso ha spiegato che la mobile ha lavorato 24 ore su 24 a questo caso passando al setaccio tutte le zone in cui il seriale ha colpito. Sono stati ascoltati amministratori di condominio, portieri, e, come affermano dalla questura «la gente che vive di notte, compresi i semplici proprietari di cane che portano il loro amico a 4 zampe la notte a fare la pipì». Testimonianze, piccoli indizi che hanno reso possibile l’individuazione di «un insospettabile, dalla vita assolutamente normale».

Preso lo «stupratore del garage» Una delle aggressioni in un videoultima modifica: 2009-07-11T17:30:00+02:00da
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