La sostanza era stata lasciata in un armadietto dal padre tossicodipendente. In casa c’erano solo le sorelline di 10 e 12 anni. I genitori denunciati per abbandono di minore
Si allunga il tragico elenco dei bimbi morti per ingestione accidentale di metadone, lasciato in casa dai genitori tossicodipendenti. L’ultimo caso è quello di una bambina di 2 anni, deceduta nel Biellese. La sostanza si trovava nella casa in quanto il padre della bambina, tossicodipendente da alcuni anni, era in cura al Sert. È accaduto sabato notte nel biellese, a Zumaglia, un paesino di mille anime, sulle colline, distante una decina di chilometri da Biella. La famigliola vi si era trasferita da due anni. La piccola era stata lasciata sola in casa dai genitori – ora denunciati per abbandono – in custodia alle due sorelline di 10 e 12 anni.
SOLA CON LE SORELLINE – Le due bambine non si sarebbero accorte di cosa stava facendo la sorellina, né sapevano che si trattava di una sostanza che non andava toccata. Pare che la piccola abbia aperto un armadietto trovandovi dentro la famigerata fiala. Al momento dell’ incidente, la mamma era fuori per lavoro e il papà era uscito per alcune commissioni. L’allarme, secondo quanto si è appreso, sarebbe stato dato da una vicina di casa, a cui le due ragazzine si sono rivolte vedendo che la sorella stava male. Quando però la bambina è giunta al pronto soccorso dell’ospedale di Biella la situazione era già molto grave. I medici si sono subito resi conto che si trattava di intossicazione senza la possibilità di intervenire per salvarle la vita. È morta circa un’ora dopo il suo arrivo al pronto soccorso, subito dopo l’arrivo al suo capezzale del padre, intanto rintracciato dagli agenti della Squadra Mobile di Biella che indaga sulla vicenda. Un campione di sangue è stato mandato al centro antiveleni di Pavia per accertamenti, mentre sono in corso le indagini autoptiche per conoscere esattamente la natura della sostanza ingerita.
I PRECEDENTI – Purtroppo si tratta dell’ ennesimo caso di ingestione di metadone di un bambino piccolo. Nei diversi casi registrati negli ultimi anni, le vittime sono tutte figli di tossicodipendenti curati dai Sert che consegnano loro il metadone necessario per la disintossicazione. Un mese fa, nel bergamasco, un piccolo di 22 mesi ha rischiato la vita per aver bevuto un bicchierino di metadone. Nell’ottobre dello scorso anno è morto nel Viterbese un bimbo di 14 mesi che aveva ingerito accidentalmente la stessa sostanza in uso al padre. Su quella vicenda era anche intervenuto Andrea Muccioli, coordinatore della comunità di recupero di San Patrignano (Rimini). «È ora di dire basta a queste tragedie», aveva detto Muccioli puntando il dito contro la leggerezza di alcuni enti nel consegnare il metadone nelle mani di soggetti spesso non in grado di badare a loro stessi e tanto più ai famigliari e ai figli. Sempre nel 2008 tragedie analoghe si erano verificate a marzo a Campobasso e a maggio a Palermo.