Roma La fidanzata: sono sotto choc. Gli investigatori: ecco il filmato che lo incastra. Bianchini in lacrime dal pm. Sospettato di casi attribuiti a Joe Codino
Il difensore: «Non gli hanno trovato il passamontagna, solo un taglierino. E l’aggressore non zoppicava?»
ROMA — «Avete manipolato il Dna». Luca Bianchini giura di essere innocente, vittima di un clamoroso scambio di persona. «Fai di tutto per tirarmi fuori di qui. E, mi raccomando, fai il possibile anche per tutelare il mio onore», ha gridato ieri a Regina Coeli al difensore Giorgio Olmi durante il primo incontro dopo l’arresto. «Se è lui il violentatore – ha sostenuto l’avvocato – lo ha fatto senza rendersene conto, e deve essere curato. Altrimenti siamo di fronte a un errore giudiziario come quello della Caffarella».
Bianchini, 33 anni, ragioniere e coordinatore del circolo Pd del Torrino, è accusato di tre stupri, di sequestro di persona e porto abusivo d’arma. Venerdì sera, in questura, davanti al pm Antonella Nespola che cercava di convincerlo a collaborare, il laureando in Giurisprudenza è scoppiato più volte a piangere. Ma non ha confessato, anzi. Seduto su una poltroncina, stringendo un braccio davanti al petto, ha detto solo poche parole. «Avete manipolato il Dna, mi volete incastrare: ho sbagliato solo una volta nella vita, quando ero giovane, ecco perché mi trovo qui. Ma è tutto un errore». E in quello stesso momento, in un’altra stanza sul corridoio, anche la sua ex fidanzata, una ragazza di Cassino, sotto choc non riusciva a trattenere le lacrime: «Conoscevo un altro Luca… Stavamo insieme da tempo, ma non mi sono mai accorta di nulla».
A Regina Coeli, Bianchini è tenuto sotto stretta sorveglianza. E’ in isolamento e la polizia penitenziaria ha ricevuto l’ordine dalla Nespola di non perderlo di vista nemmeno per un attimo per prevenire il rischio di un gesto estremo. Ha trascorso tranquillamente la giornata, ha mangiato solo frutta e ha rifiutato l’ora d’aria. «Prima di essere un cliente è un amico al quale voglio bene – ha spiegato Olmi -. Vederlo lì, è stato uno strazio: non è un mostro, è una persona gentile, affabile, che gode di una stima sociale assoluta. A casa non gli hanno trovato il passamontagna dello stupratore, ma solo un taglierino di 3 centimetri e mezzo. E poi, i testimoni non avevano notato uno che zoppicava?». Per gli investigatori, che ieri hanno divulgato un filmato della notte del 25 maggio nel quale si vede il violentatore in un garage che aggredisce una donna e fugge dopo la reazione, gli indizi contro Bianchini sono invece schiaccianti. Al ragioniere sono state sequestrate mappe degli stupri, ritagli di giornali (uno relativo alla rapina ai danni di Lamberto Sposini, commessa all’ingresso del garage di casa sua, l’anno scorso, da un gruppo di romeni) e un lungo elenco manoscritto di presunte violenze: dal ’97 al maggio scorso, da Tor Carbone a Vigne Nuove, fino all’Aurelio. Una lista ancora tutta da decifrare: «Grotta Perfetta 1-1. Via Millevoi X-1. Val Cannuta X-2». Il diario di altri stupri? Secondo gli inquirenti si potrebbe trattare di sopralluoghi (X) e di successive aggressioni (1-2) su cui adesso sono in corso accertamenti. Sospetti tutti da verificare: di due episodi analoghi, il 3 luglio di 12 anni fa, venne accusato un altro stupratore seriale (soprannominato Joe Codino per i capelli legati dietro alla nuca), che però fu poi scagionato.
Rinaldo Frignani – Flavio Haver
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