Il leggendario furto nel 2003 al World Diamond Center di Anversa. Leonardo Notarbartolo, che ha scontato 10 anni di carcere, aveva le pietre in auto: «Scarti di lavorazione»
Una delle buste sequestrate (Photoviews) |
MILANO – Un controllo casuale degli agenti della volante «Quarto Oggiaro» su una Bmw 118, martedì pomeriggio in via Monte Rosa, ha portato alla scoperta di un chilo e 15 grammi di diamanti, grezzi e meno grezzi, di vario taglio, più alcuni zirconi. Le pietre erano ben nascoste tra i sedili posteriori, in 21 buste sigillate. Ad attrarre l’attenzione degli agenti è stata soprattutto l’identità del conducente della Bmw: Leonardo Notarbartolo, 57 anni, ritenuto l’ideatore di quello che era stato soprannominato «il colpo del secolo»: l’assalto, nel 2003, al World Diamond Center di Anversa, con un bottino quantificabile tra i 150 e i 200 milioni di euro.
Il 57enne Leonardo Notarbartolo in una vecchia foto |
IL BOTTINO MAI TROVATO – Notarbartolo era stato arrestato dalla polizia belga e, nel 2005, condannato a 10 anni di carcere, ma secondo la polizia italiana resta ancora nascosto un colossale bottino in un rifugio del nord-ovest: 21 blister colmi di diamanti, proprio come quelli trovati sull’auto. Gli agenti hanno sequestrato i blister e hanno denunciato Notarbartolo a piede libero per ricettazione. Con lui sono state controllate le altre due persone che si trovavano a bordo: padre e figlio di 61 e 23 anni (E.B. e E.G.B. entrambi con precedenti, entrambi residenti a Milano anche se di origini venete). Nessun provvedimento è stato emesso nei loro confronti. Gli esiti del controllo sono stati comunicati alla squadra mobile di Torino che non ha mai smesso di indagare sul «colpo del secolo».
LA DIFESA: «REGOLARMENTE ACQUISTATI» – «Si tratta di scarti di lavorazione comperati regolarmente», ha fatto sapere da Torino l’avvocato Basilio Foti, difensore di Notarbartolo. Il penalista, oltre a ribadire che il suo cliente, dopo il controllo, non è stato arrestato, annuncia che farà partire subito l’iter «per ottenere il dissequestro dei preziosi». Il valore complessivo del materiale si aggirerebbe attorno ai diecimila euro.