POSSIBILE DELITTO MA IL MEDICO LEGALE NON ESCLUDE UNA CADUTA. Trovato in boxer e maglietta, in un lago di sangue. Viveva solo, ma la casa era frequentata da ragazzi
Quasi ogni sera cenava nella trattoria sotto casa, «Il matriciano», in via Taranto, a San Giovanni. «Trippa e bucatini, sempre da solo, da 20 anni, ma poi non era solo quando rincasava». È Giuseppino Angelini, proprietario del locale, a dare una prima indicazione su quello che potrebbe essere accaduto in casa di R.N., 58 anni, bancario, trovato morto ieri sera, poco dopo le 22, nella sua abitazione al terzo piano di una palazzina in stile. Un giallo: non si esclude l’incidente, ma nemmeno che possa essersi trattato di un delitto.
L’allarme è stato dato da alcuni vicini di casa. L’impiegato era riverso sul pavimento dell’ingresso, in boxer e maglietta, in un lago di sangue. Sul posto è intervenuta la polizia che, fino a tarda notte, ha ascoltato alcune persone e svolto un accurato sopralluogo nell’appartamento della vittima. Alla fine il medico legale non avrebbe escluso la possibilità che il bancario possa essere scivolato e aver sbattuto la testa per terra. Sarà l’autopsia però a chiarire le cause del decesso e ad accertare se invece il cinquantenne non sia stato colpito al capo con un corpo contundente. Il medico legale, che ha constatato il decesso, ha riscontrato che l’uomo era affetto da una grave malattia alla bocca. L’uomo non sarebbe comunque deceduto per il colpo alla testa.
Un mistero, insomma, sul quale le indagini sono appena iniziate. Tanto più che dal palazzo sarebbe stato visto allontanarsi un uomo robusto. Una testimonianza tuttavia da confermare. Sembra che l’abitazione dell’impiegato fosse frequentata da ragazzi, spesso stranieri. «E anche da sbandati aggiungono al ristorante – non erano mai gli stessi, ma lui ci diceva sempre “è mio nipote”. Comunque erano affari suoi, non ci ha mai dato fastidio».
R. Fr.