Non faranno più multe, diventeranno «intendenti» col palmare. Il sindaco: «Non è accettabile costruire pezzi di bilancio con le sanzioni»
I vigilini
FIRENZE – Ore 19.30. Finito il turno li trovi tutti lì nella loro «base», il cubo numero 6 del Parterre di piazza della Libertà. Senza divisa. Umani come molti non li immaginano neanche. I vigilini. Nell’immaginario collettivo sono delle specie di vampiri il cui unico compito è rifilare multe a tradimento. E giovedì scorso, in una trasmissione televisiva, il sindaco Renzi ha annunciato che una delibera della giunta (che sarà approvata oggi) toglierà loro i denti, il potere di fare contravvenzioni. Loro hanno paura di perdere altro.
I PARERI DEI VIGILINI – «Cosa vuole che pensiamo? Qui abbiamo tutti famiglia, il mutuo da pagare..». Umani. Nei volti si legge il disorientamento, e poca voglia di parlare. «Non c’è niente da dire. Chiamate il presidente della società, o l’addetto stampa». Poi qualcuno si sbottona un po’. Arriva uno con il cellulare e ti passa il delegato sindacale. «Sono in ferie e questa cosa mi è piovuta addosso — dice Nicola Musso — era un provvedimento annunciato, ma ci aspettavamo almeno una convocazione prima. È dal giorno dopo le elezioni che abbiamo chiesto ufficialmente un incontro». E invece è arrivato l’annuncio in tv. «Non sappiamo se questa delibera sarà immediatamente esecutiva, mi auguro ci sia lo spazio per un confronto — continua Musso— qualcuno ci dovrà spiegare cosa facciamo da mercoledì ».
I COMPITI DELLA SAS – Nella stanzetta si parla delle altre attività della Sas: oggetti smarriti, cartellonistica. Per alcuni non sarebbe male cambiare questo lavoro scomodo per un altro. Magari come «sentinelle» delle situazioni di degrado in città. Il problema è l’incertezza. «A me mancano tre anni alla pensione». E la sensazione di sentirsi scaricati. C’è chi parla di scarsa riconoscenza («Perché noi abbiamo fatto andare in attivo la Sas»); chi di rispetto. «Come pensate si possa lavorare in queste condizioni? Per il tipo di impiego che abbiamo, siamo sempre a rischio, figurarsi da quando c’è stato quest’annuncio… », si infervora uno degli ausiliari che spiega: «Se uno mi contesta la multa dicendo ‘non hai sentito che il sindaco non vi vuole più’, che devo fare?». «Non è uno stato d’animo di oggi, ma degli ultimi mesi, da quando siamo stati messi al centro della campagna elettorale», racconta un altro delegato sindacale, Paolo Burchi. «Non era inaspettato — spiega — ma i lavoratori hanno diritto di conoscere il loro futuro». Anche se il sindaco non ha mai parlato di licenziamenti, piuttosto di un possibile inserimento nel progetto anti- degrado. «Mi pareva di aver capito che queste trenta persone venissero reclutate con un bando tra i soli dipendenti comunali, e noi non lo siamo». In attesa di saperne di più prevale il fatalismo. «Io me ne vado in ferie, poi quando torno magari non c’è più niente…», dice un altro vigilino indicando la saletta, la «base» da cui piano piano sono usciti tutti i colleghi. Senza divise. Quelle rimangono negli armadi. Oggi le indosseranno ancora, domani chissà.
LE NUOVI FUNZIONI – Dopo la firma del sindaco Matteo Renzi sull’ordinanza, gli ausiliari della sosta non potranno più fare multe. Da oggi, i 32 vigilini di Ataf e Sas inizieranno il corso di formazione, diventeranno gli «intendenti» col palmare. «Il Comune scende in strada», così si chiama il progetto elaborato dall’assessore Massimo Mattei: i dipendenti segnaleranno i disagi, dalle buche al traffico alla sicurezza urbana, fino ai problemi della casa, alla solitudine degli anziani. In tutto, saranno 50 (si aggiungeranno ai 32 altri 20 dipendenti comunali), divisi tra trenta «rioni» della città, da Serpiolle a San Salvi.
Filippo Baffa