All’inaugurazione del suo hotel, ha invitato (a pagamento) Hilton, Gere, Bellucci e la Stone. Megafesta nel pieno della crisi. E il governo blocca le attività di Ismailov
Sharon Stone |
MOSCA — L’idea di dare una festa da mille e una notte nel bel mezzo della gravissima crisi economica che sta lasciando centinaia di migliaia di russi senza lavoro non è stata certamente delle migliori.
Ma Telman Ismailov non si aspettava certo che invitare (naturalmente a pagamento) personaggi come Sharon Stone, Richard Gere, Mariah Carey, Paris Hilton e Tom Jones gli sarebbe costato così caro. Il primo ministro Vladimir Putin è andato su tutte le furie e poco dopo le redditizie attività commerciali del tycoon di origine azera sono state bloccate. Lui, per prudenza, si sarebbe rifugiato in Turchia. Visti i precedenti nel paese, un mandato di cattura, o altri spiacevoli «inconvenienti» non sono affatto da escludere.
Nel frattempo, come risultato dello scontro tra il vertice del potere e l’oligarca, il mercato all’aperto di Mosca Cherkizovskij (il più grande d’Europa), di sua proprietà, è stato chiuso con decine di migliaia di uomini e donne finiti sul lastrico. La vicenda è iniziata nello scorso maggio, quando Ismailov era pronto a inaugurare uno dei più costosi alberghi del mondo appena realizzato ad Antalia in Turchia, con 17 bar, 10 ristoranti e una piscina così grande che per attraversarla in barca dicono che ci voglia mezz’ora. Ismailov ha fatto i quattrini rapidamente negli ultimi anni, iniziando proprio col piccolo commercio. Fino all’idea di creare il colossale mercato che sorge alla periferia est di Mosca. Una città nella città, accusano i detrattori dell’imprenditore; con polizia privata, un consolato del Tagikistan e migliaia di lavoratori che non parlano il russo (solo i tagiki sarebbero 17 mila) e non escono per anni dai confini di Cherkizovskij. Tutto ben noto alle autorità che hanno sempre guardato dall’altra parte.
Il sindaco di Mosca Yurij Luzkov è un grande amico di Ismailov, tanto che in un filmato girato due anni fa in occasione del cinquantesimo compleanno dell’oligarca, lo si vede gridare al microfono: «Telman, tu sei nostro amico, amico per sempre». Alla stessa festa Jennifer Lopez abbracciava e baciava Ismailov dopo aver ballato e cantato per la modesta cifra di un milione di dollari. Le bizzarrie dell’imprenditore non sono però piaciute a Putin quando i rotocalchi russi si sono riempiti delle immagini della costosissima festa svoltasi in Turchia. Soprattutto, pare, le immagini di Ismailov che danza sotto una pioggia di banconote da cento dollari.
Subito sono partite le prime ispezioni sanitarie al mercato e le prime indagini doganali e fiscali. Un copione già visto in passato con tutti gli oligarchi diventati all’improvviso sgraditi, da Khodorkovskij, ancora in carcere, a Berezovskij e Gusinskij, fuggiti all’estero. In Russia quasi tutti quelli che hanno fatto soldi nascondono vari scheletri nell’armadio. E chi di dovere dispone di tutta la documentazione necessaria. Che può essere tirata fuori al momento del bisogno.
Ma con Ismailov le cose sono andate a rilento all’inizio e allora Putin ha deciso di intervenire personalmente e pubblicamente. In una riunione di governo si è lamentato: «Normalmente il risultato delle indagini è il fatto che le persone finiscono dentro. Ma dove sono gli arresti?» L’accelerazione è stata immediata. Seimila container pieni di merce contraffatta sequestrati e il mercato chiuso a tempo indeterminato. Da parte del sindaco, che ha subito capito con chi bisognava allinearsi. E Ismailov, che un po’ di esperienza in questi anni se l’è fatta, si tiene alla larga dalla Russia. In attesa di vedere se riesce a farsi perdonare.
Fabrizio Dragosei