SICUREZZA SULLE STRADE. La macchina ha sbandato in fase di sorpasso ed è finita contro un palo. Ferite anche altre due persone
La vittima (foto Mario Proto) |
Una donna filippina è morta questa mattina in un incidente stradale a Roma sulla via Cassia, all’altezza dell’Olgiata. Ferita in maniera molto grave anche la sorella che attendeva lo stesso bus e una donna moldava. In base a quanto riferito dalla polizia municipale capitolina, poco dopo le 7 di venerdì mattina una macchina in fase di sorpasso ha sbandato finendo sul marciapiede e investendo tre donne alla fermata. La vittima è una filippina di 58 anni, da tempo residente in Italia dove faceva la colf. Ferita in gravi condizioni anche sua sorella ricoverata in codice rosso all’ospedale San Pietro e sottoposta a un intervento chirurgico. L’altra persona coinvolta, una donna moldava, è ricoverata nella stessa struttura, ma sarà dimessa presto. L’investitore è ora interrogato dalla polizia. L’incidente sta provocando gravi ripercussioni sul traffico diretto verso il centro di Roma.
Sigfrid, figlio della vittima (Ansa) |
IL FIGLIO HA VISTO TUTTO – «Ho visto tutto, ero assieme a mia madre per andare al lavoro. Adesso come faccio? Ho già perso mio padre e sono rimasto solo con la mia sorellina di 17 anni». A parlare tra le lacrime è Sigfrid, il figlio di 27 anni della donna investita e uccisa mentre era alla fermata dell’autobus della linea 201. «Ho visto una Golf grigia, guidata da un giovane, sorpassare ad alta velocità – ha detto Sigfrid – Prima ha tamponato una Micra poi, dopo aver zigzagato per alcuni metri, è finita in testacoda addosso a noi». Alla fermata, situata su un marciapiede, e secondo l’azienda comunale dei trasporti Trambus sicura, c’erano altri stranieri, che aspettavano di andare al lavoro. Nello scontro sono rimaste travolte anche la sorella della vittima ricoverata nell’ospedale Villa San. La donna, di circa 55 anni, si trova ora in sala operatoria e le sue condizioni vengono definite dai medici molto gravi. L’altra donna rimasta ferita, una moldava, verrà dimessa in giornata.
I rilievi (foto Mario Proto) |
LO SCONTRO – «Stiamo cercando il maggior numero di testimoni possibili per ricostruire con certezza la dinamica dell’incidente» ha detto Walter Brigani, funzionario del XX gruppo della Polizia Municipale. «Il giovane alla guida della Golf non è in stato di fermo – ha aggiunto – al momento non è possibile stabilire se andava a velocità eccessiva». In base alla ricostruzione degli agenti, l’incidente è stato innescato da un contatto tra due veicoli in fase di sorpasso e si è verificato sulla via Cassia all’altezza del civico 1823. Secondo i primi accertamenti, il conducente della Golf grigia, un uomo di circa trent’anni, che viaggiava in direzione centro, ha perso il controllo dell’auto per evitare l’impatto con una Micra che svoltava sulla sinistra. Al volante una ragazza di circa 25 anni che doveva girare per accedere al parcheggio del supermercato in cui lavora. Dopo una corsa di circa 40 metri, la Golf è finita sulla banchina della fermata dell’autobus. I due conducenti delle vetture, entrambi illesi, sono stati ascoltati dalla polizia. Dai primi controlli con l’etilometro risulta che l’investitore non avesse valori fuori norma. Sul posto sono accorsi subito anche i genitori del ragazzo, che, a quanto riferito da alcuni presenti, avrebbero definito loro figlio come «un bravo ragazzo che stava andando a lavorare».
Il conducente, col volto coperto, portato via dalla polizia (foto Mario Proto) |
I TESTIMONI «CORREVA TROPPO» – Secondo alcune testimoni che sono passate sulla Cassia subito dopo l’incidente, la Golf grigia si è schiantata contro un palo: uno scontro molto forte tanto che la palina del bus e un vicino cartellone pubblicitario sono stati abbattuti. La fermata in quel tratto di strada non è protetto se non da un piccolo marciapiede. I conoscenti della vittima si sono ritrovati sul luogo dell’incidente: «Vergogna» ha mormorato qualcuno dalla folla contro il giovane che ha provocato l’incidente «Ha ucciso una persona, deve vergognarsi perchè guidava troppo forte», ha gridato un cittadino contro un parente del giovane, che ha risposto: «È stata una disgrazia»
IL PRECEDENTE- Il grave incidente ripropone il problema della sicurezza delle fermate non protette sulle strade consolari e nelle zone più periferiche. Il 27 febbraio del 2008 un maxitamponamento a Fiumicino ha provocato la morte di cinque persone, due donne e tre bambine, che aspettavano ad una fermata lo scuolabus diretto a Maccarese: su loro piombò un’auto poi finita in un fosso.