Cristina Castagna, 31 anni, aveva. All’attivo quattro “ottomila”. Faceva l’infermiera. Tragedia sul Broad Peak. In un biglietto aveva scritto: «Se mi succede qualcosa lasciatemi in montagna»
Cristina Castagna |
VICENZA – Aveva un sogno, e non lo teneva nel cassetto: voleva salire sulle montagne che superano gli 8mila metri. Ne aveva già scalate quattro. Ma quel sogno è finito sul Broad Peak: lì è morta l’alpinista italiana Cristina Castagna, 31 anni, che è precipitata per decine di metri ed è finita in un crepaccio. La notizia della tragedia sulla montagna di oltre 8.000 metri nella catena del Karakorum in Pakistan, è stata diffusa dal Giornale di Vicenza, la città dalla quale la Castagna lavorava come infermiera al pronto soccorso dell’ospedale San Bortolo. La giovane, soprannominata “el grio”, il grillo, aveva appena conquistato la vetta e stava scendendo dal Broad Peak (8.047 metri), conosciuto come “K3” e la dodicesima montagna più alta del pianeta.
IL BIGLIETTO: «LASCIATEMI IN MONTAGNA» – I familiari hanno trovato un biglietto nel quale la giovane, prima della partenza, aveva lasciato scritto di suo pugno, «Se mi succederà qualcosa lasciatemi dove la montagna mi ha chiamato a sé». Il suo programma prevedeva, dopo il Broad Peak, di scalare successivamente il Gasherbrum I (8.068 metri). All’attivo aveva gia quattro cime sopra gli ottomila metri: lo Shisha Pangma conquistato nel 2004, al Gasherbrum II (2005), al Dhaulagiri (2007) e al Makalu espugnato lo scorso anno. Con lei l’alpinista italiano Gianpaolo Casarotto, anche lui vicentino, che ha tentato di soccorrerla, inutilmente