LA SUA STORIA HA SCONVOLTO IL REGNO UNITO. La 41enne Catherine, madre di tre bimbe, aveva l’ansia di non riuscire a coniugare lavoro e famiglia
Catherine Bailey (dal Times online) |
LONDRA – Avvocato di successo della City e super-mamma, con l’ansia di non riuscire a coniugare la maternità e gli alti standard professionali e afflitta forse da una forma di depressione post-natale. È il ritratto di Catherine Bailey, splendida 41enne di origini sudafricane, morta suicida il 10 gennaio scorso, come ha spiegato a quasi sette mesi di distanza il coroner di West London. La Bailey si è uccisa lanciandosi nel Tamigi vicino al Richmond Bridge.
«MI SPIACE TANTO» – La sua storia ha sconvolto il Regno Unito. Al marito Neil Ashman, nefrologo di fama, Catherine ha scritto un sms mezz’ora prima di togliersi la vita: «Richmond. Mi spiace così tanto. BK (big kiss). Tutto il mio amore a te e le bambine. Stringile forte». La donna era tornata al lavoro appena prima di Natale, sei mesi dopo la nascita della terza figlia. Le altre due bimbe, Inez e Ruby, hanno 5 e 4 anni. «E’ probabile che soffrisse di una forma di depressione postnatale» ha spiegato al tribunale il pubblico ufficiale incaricato dell’inchiesta, Alison Thompson. «La signora Bailey era una donna molto capace e la mamma adorata di tre bambine: trovava difficile riuscire ad affrontare le complesse esigenze della maternità mantenendo gli standard a cui si era abituata», ha aggiunto il coroner.
L’ALLARME E POI IL RITROVAMENTO DEL CORPO – Il marito della donna, il dottor Ashman lanciò l’allarme alle 18 di venerdì 9 gennaio. Dalle ricevute bancarie, risulta che Bailey quel giorno avesse prenotato in un hotel del centro, ma i dipendenti non ricordano di averla mai vista. Attraverso il segnale del telefonino, la polizia riuscì a rintracciarla sabato mattina: la Bailey aveva preso un treno alla stazione Blackfriars per dirigersi a ovest. Il marito, pensando che fosse andata ai Kew Gardens, nel sudovest di Londra, avvertì gli amici che si unirono a quel punto alle forze dell’ordine nella ricerche della donna. Il ritrovamento del corpo alle 17.50 di sabato.
«UMORISMO CONTAGIOSO» – Interpellato dalla corte, il dottor Ashman si è detto sconvolto da un gesto che non poteva essere previsto «in nessun modo». Bailey e il marito erano entrambi di Johannesburg, in Sudafrica, e avevano studiato all’università di Cape Town. Si erano trasferiti a Londra nel 1995, quattro anni si erano sposati. La donna era diventata una partner nello studio SJ Berwin nel 2003. Si occupava di questioni bancarie e finanziarie, comprese le indagini dell’autorità di vigilanza Fsa (Financial Services Authority). La mole di lavoro era aumentata a dismisura con la crisi finanziaria. Secondo i colleghi, le sue competenze erano particolarmente richieste e la sua settimana di lavoro poteva arrivare a 60 ore, comprese le serate e i fine settimana. Al funerale in gennaio, in una chiesetta vicino alla casa di famiglia di Islington, nel nord di Londra, l’hanno ricordata così: «Una donna di straordinaria forza, vivace e passionale nella difesa dei suoi valori. Amava profondamente, con grande lealtà. Era onesta e diretta, meravigliosa e dall’un umorismo contagioso». Gli esami hanno confermato il decesso per annegamento, mentre dai test tossicologici risultavano solo quantità trascurabili di alcol, paracetamolo e caffeina.