L’inchiesta sulla sanità. L’ex assessore Tedesco, indagato-chiave, ironizza: «Farò un corso da capoclan con Riina»
Alberto Tedesco (Liverani) |
BARI — «Non mi resta che prenotarmi le vacanze con Riina e Provenzano per fare un corso accelerato da capoclan ». La butta sul ridere il neosenatore pd Alberto Tedesco, indagato-chiave nell’inchiesta barese su presunti scambi di favori tra politica, appalti nella sanità, nomine e cosche baresi per il suo precedente incarico da assessore regionale della Sanità nella giunta Vendola. Sicuro di essere scagionato, Tedesco spiega che «si sta facendo di ogni erba un fascio» delle diverse accuse contenute in questa inchiesta.
L’indagine infatti è ampia e contiene anche le rivelazioni di un pentito del clan Striscuglio su soldi e knowhow fornito ai clan per appoggiare politici di centrosinistra. Ma l’inchiesta del pm della direzione distrettuale antimafia Desirè Digeronimo sta vagliando anche a 360 gradi tutta l’attività dell’assessorato di Tedesco per verificare l’ipotesi che ci fosse un’associazione a delinquere finalizzata alla corruzione, concussione, finanziamento dei partiti e altro che pilotava delibere, nomine e appalti. Si punta l’attenzione anche sul business delle ristrutturazioni ospedaliere. In particolare quella del polo oncologico di Bari in attesa da 24 anni di una sede definitiva, individuata e allestita nell’ex sanatorio Cotugno per essere consegnata nel corso di quest’anno. Il sospetto del pm è di abusi compiuti nelle gare e nelle forniture. La prima a parlarne al pm è stata Lea Cosentino, Lady Asl pugliese. Al pm Digeronimo l’ex direttore generale dell’Asl di Bari, ora sospesa, che per 5 ore ha riferito i retroscena del malaffare nella sanità, ha raccontato irregolarità nella gara di appalto e delle pressioni che avrebbe subito dal senatore Tedesco per le nomine di primari. Ma anche dei trucchi per eludere le gare prorogando forniture e servizi. Riferendo di averne parlato con il governatore Nichi Vendola che però le avrebbe consigliato di rivolgersi alla magistratura.
Intanto il sindaco di Bari, Michele Emiliano, che ha consegnato ai carabinieri i bilanci della sua lista, assieme a quelli degli altri partiti sostenitori della giunta Vendola, attende «prove, riscontri e capi di imputazione che per ora non vede». Ma l’Idv gli imputa di aver battagliato per far dare a Tedesco un posto in Parlamento, errore «che ora travolge il centrosinistra in Puglia». Per il pdl Gasparri D’Alema si sbilancia troppo a proclamare innocente per definizione il suo partito. E il Pd Boccia invita gli alleati a seppellire «la doppia morale».
Virginia Piccolillo