Città digitale. Polemica a Palazzo Marino: «Senza Metroweb si paga il servizio». Il Pd: tre anni di annunci, spesi 150 mila euro
MILANO – La beffa del wi-fi. La storia di tre anni di annunci, di 150 mila euro spesi per un progetto poi abbandonato e di un’amministrazione comunale che punta a realizzare una città digitale ma nel frattempo vende la società che possiede la rete. La polemica, appena riesplosa in consiglio comunale, si impone alla ribalta agostana nel giorno in cui il city manager del Comune, Giuseppe Sala, annuncia un progetto per Milano digitale come biglietto da visita per Expo. Il problema è che l’impresa era già stata tentata dalla giunta Moratti con l’annuncio roboante del marzo 2007: «Entro il 2009 avremo una rete internet senza fili per Milano » avevano dichiarato seduti allo stesso tavolo l’assessore all’Innovazione Luigi Rossi Bernardi, i consiglieri di centrosinistra che avevano elaborato il primo progetto «Milano wireless» e il professor Maurizio Decina, docente dei Telecomunicazioni del Politecnico che aveva definito il piano insieme ad un team di esperti.
Il 2009 è quasi finito, la rete non esiste e nel frattempo la giunta ha venduto Metroweb, la società che aveva cablato Milano. Su questo, si è di recente assistito ad una schermaglia in aula consiliare fra Davide Corritore (Pd) e Guido Manca (Pdl), che è presidente di Metroweb. Corritore ha denunciato il fatto che il sindaco Moratti nell’ottobre 2006 aveva spiegato, cedendo Metroweb agli inglesi del fondo Stirling Square, che «il Comune ha negoziato un contratto di uso gratuito per 10 anni di una quota di banda (riservandosi il 15 per cento) per uso diretto del Comune o di altri enti pubblici». Eppure, stimatizza Corritore, «Metroweb oggi non riconosce quell’impegno». Manca sostiene che Corritore menta. Il consigliere del Pd aveva però consegnato a Manca una copia «che evidentemente non ha letto» dei patti parasociali di Metroweb dove è scritto al punto 3.9 che il socio di maggioranza è impegnato «a rendere disponibile ai migliori prezzi di mercato… la rete proprietaria di Metroweb… in relazione ai servizi che dovessero essere offerti»: Conclude Corritore: «Il paradosso è che per avere i servizi promessi dal sindaco, il Comune dovrà pagare la società che era stata sua». Nel frattempo, c’è stata un’evoluzione.
Il Comune, accantonato nel maggio 2008 l’originario progetto wireless per una serie di «problemi tecnici», aveva avuto da Decina una seconda proposta denominata «Milano digitale». Un piano ridimensionato, con l’utilizzo delle reti di Atm e Provincia, invece che quella di Metroweb. «Partiamo subito con la sperimentazione, e le zone pilota saranno San Siro e il centro», aveva annunciato Rossi Bernardi. Ma, trascorso un anno, la sperimentazione non è ancora terminata. L’assessore Rossi Bernardi spiega: «È stato fatto uno studio di fattibilità, abbiamo identificato problemi, ora stiamo vedendo quali servizi potrebbero essere immessi». Poi c’è il nodo economico: «Serve un gestore – ricorda l’assessore – e stiamo studiando con le varie compagnie di telecomunicazione se serva un bando o se si riesce a fare un accordo tra grandi compagnie per avere un soggetto unico che poi con la pubblicità recuperi i fondi per garantire la manutenzione ». Basta avere pazienza.
Elisabetta Soglio