Lo ha annunciato il ministro degli esteri Franco Frattini. La nave sequestrata da pirati somali l’11 aprile nel golfo di Aden con a bordo 10 italiani, 5 romeni e un croato
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Il rimorchiatore Buccaneer |
SOMALIA – Sono stati liberati i sedici marinai che erano stati sequestrati in Somalia a bordo della nave Buccaneer. Lo ha annunciato il ministro degli esteri Franco Frattini. Il rimorchiatore d’altura Buccaneer era stato sequestrato da pirati somali lo scorso 11 aprile nel golfo di Aden con a bordo dieci italiani (tra i quali il capitano), cinque romeni e un croato. Tutti i 16 membri dell’equipaggio sono stati rilasciati. Il rimorchiatore sta ora procedendo verso Gibuti accompagnato dalla nave della Marina militare San Giorgio, che da tempo si trova in zona proprio per seguire da vicino il sequestro.
«COMPIACIMENTO PER SOLUZIONE» – Frattini, ha espresso il suo «più vivo compiacimento per la positiva soluzione della vicenda», si legge in una nota della Farnesina. «Alle loro famiglie una partecipe vicinanza in questo momento di gioia, dopo mesi di comune attesa e preoccupazione». Frattini ha voluto ringraziare le autorità del governo di transizione somalo e in particolare il primo ministro della Somalia, le autorità del Puntland, il Dispositivo interforze di forze speciali imbarcato sulla San Giorgio e coordinato in area di operazioni dal Cofs (Comando interforze per le operazioni delle forze speciali) e «le diverse articolazioni istituzionali e di intelligence italiane che hanno aiutato lo sviluppo positivo del caso». Il ministro ha espresso anche «un sentito ringraziamento ai mezzi di informazione italiani per avere rispettato la linea di riserbo richiesta dalla Farnesina che si è ancora una volta rivelata giusta».
«NON È STATO PAGATO ALCUN RISCATTO» – «Non c’è stato blitz e non è stato pagato alcun riscatto. Al momento convenuto i militari sono saliti a bordo del Buccaneer e hanno preso possesso della nave». Lo ha detto Silvio Bartolotti, general manager della Micoperi, l’azienda ravennate proprietaria del rimorchiatore. La nave – ha aggiunto – è già in navigazione verso Gibuti, dove dovrebbe arrivare entro un paio di giorni, scortata da navi militari. «I miei uomini stanno tutti bene – ha precisato Bartolotti – e una volta arrivati a Gibuti valuteranno la situazione, secondo l’umore psicologico, se proseguire in nave o se rientrare in Italia in aereo. Io comunque prenderò il primo volo utile per Gibuti, perché voglio riabbracciare quanto prima i miei uomini».
BOTTI – L’incubo è finito: hanno appreso la notizia dalla Farnesina e ora sparano i botti di Capodanno per la gioia, sull’uscio di casa, i familiari di Bernardo Borrelli, il marinaio di 30 anni, di Ercolano (Napoli) liberato in Somalia.