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Donna russa lancia una tazza contro la Gioconda. Arrestata

 

La tazza s’è rotta quando ha colpito lo schermo che protegge l’opera. La visitatrice era frustrata per non aver ottenuto la nazionalità francese. Nessun danno al dipinto

 

la Gioconda (Ansa)

Frustrata per non essere riuscita a ottenere la nazionalità francese, una donna russa ha lanciato una tazza da tè contro la Gioconda al Louvre, senza comunque danneggiarla. Lo ha riferito un portavoce del museo parigino, precisando che il fatto è avvenuto il 2 agosto e che la donna è stata immediatamente arrestata.

LA TAZZA NASCOSTA NELLA BORSA – «Ha lanciato una tazza vuota contro la Monna Lisa, ma non ci sono stati danni, visto che la tazza si è infranta quando ha colpito lo schermo che sta a protezione del dipinto» ha spiegato David Madec. La donna «era visibilmente arrabbiata», ha aggiunto il portavoce del Louvre, sottolineando che la russa è stata poi sottoposta a test psichiatrici. La Gioconda, che è protetta da uno schermo anti-proiettile, è uno dei capolavori più ammirati del museo parigino e lo scorso anno è stata osservata da 8milioni e mezzo di visitatori. La donna aveva nascosto la tazza nella borsa e ha detto alla polizia di essere arrabbiata per il no alla sua richiesta di ottenere la nazionalità francese. Ora è stata rilasciata, ma rischia azioni legali da parte del Louvre.

I PRECEDENTI – La tazza scagliata contro il capolavoro di Leonardo da Vinci è solo l’ultimo di una lista interminabile di folli gesti finalizzati a danneggiare le opere d’arte. Compiuti da squilibrati, artisti mancati, semplici teppisti, i numerosi attentati hanno avuto come bersaglio indifferentemente dipinti, statue, fontane, architetture d’ogni epoca e in ogni parte del mondo. L’atto vandalico più clamoroso resta probabilmente quello alla Pietà di Michelangelo, presa a martellate il 21 maggio 1972 dall’ungherese Laszlo Toth. Nascosto tra i fedeli a San Pietro, Toth scavalca la balaustra della prima cappella a destra, impugna un martello nascosto sotto un impermeabile e gridando «Sono Gesù Cristo», colpisce più volte la statua sfigurandola. Un’altra opera di Michelangelo, il David, finisce il 14 settembre del ’91 sotto le martellate di Piero Cannata, palermitano residente a Prato, pittore mancato. Il secondo dito del piede sinistro della scultura, esposta a Firenze nella Galleria dell’Accademia, viene distrutto. Giugno ’97, Firenze, uno sconosciuto rompe la zampa di uno dei cavalli della fontana del Nettuno in piazza della Signoria. Nell’agosto dello stesso anno, tre uomini spezzano la coda di uno dei mostri marini della «Fontana dei fiumi» in piazza Navona. E ancora, Roma, 22 gennaio ’98: durante la visita di una scolaresca vengono danneggiati con diversi punti di matita tre quadri di Matisse esposti ai Musei Capitolini, «La giapponese», «Pianista e giocatori di dama» e «Zorah in piedi». Il 26 gennaio ’99, alla Galleria di arte moderna, sempre a Roma, viene imbrattata con un pennarello la tela di Jackson Pollock «Sentieri ondulati»: il responsabile è ancora Piero Cannata. Il 15 maggio 2007, sempre nella città eterna, quattro ragazzi marocchini, probabilmente ubriachi, danneggiano leggermente la celeberrima fontana romana del Bernini detta «La Barcaccia», mentre dopo pochi mesi, il 7 ottobre a Parigi, durante la sesta edizione della Notte Bianca, alcuni vandali violano il superblindato Museo d’Orsay e lacerano «Le Pont d’Argenteuil», magnifica tela di Claude Monet. Nel 2008, una cambogiana bacia un quadro dell’americano Cy Twombly in una galleria nel sud della Francia, lasciando il rossetto sulla tela.

Donna russa lancia una tazza contro la Gioconda. Arrestataultima modifica: 2009-08-11T16:30:38+02:00da
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