L’attentato rivendicato dai talebani, obiettivi la base militare e l’ambasciata Usa. Almeno 7 morti, tutti afghani, e un centinaio di feriti al quartier generale dell’Isaf in Afghanistan
Una ragazza ferita dopo l’attentato (Afp) |
KABUL – Un attacco a cinque giorni dalle elezioni. In uno dei quartieri ritenuti più sicuri di Kabul. Ha provocato almeno sette morti e oltre 90 feriti l’attentato kamikaze sferrato contro il quartier generale dell’Isaf, la missione internazionale guidata dalla Nato in Afghanistan. L’attacco è avvenuto verso le 8.30 ora locale (le 6 in Italia). Nell’esplosione è stata distrutta una grande barriera di cemento costruita a protezione della base militare. I feriti sono stati portati all’ospedale militare di Kabul. La zona è stata isolata dalle forze di sicurezza afgane e dai soldati americani, che costituiscono la maggior parte delle truppe Isaf.
VITTIME CIVILI – L’attentato, realizzato con un lussuoso fuoristrada, è stato condannato dal presidente della repubblica, Hamid Karzai, secondo cui «i nemici dell’Afghanistan vogliono terrorizzare la popolazione alla vigilia delle elezioni» del 20 agosto. Un portavoce del ministero della Difesa ha precisato all’Ansa che le sette persone decedute davanti al quartiere generale delle forze Nato in Afghanistan «sono tutti civili afghani». «Non mi è noto – ha aggiunto – se ci siano morti stranieri». Da parte sua il comando generale dell’Isaf, le forze internazionali in Afghanistan sotto comando americano, ha diramato un comunicato in cui conferma le vittime civili, esclude vittime militari straniere, ma indica che «numerosi membri dell’Isaf sono rimasti feriti». Tra loro c’è anche un italiano che ha riportato comunque solo ferite lievi.
RIVENDICAZIONE – I talebani hanno rivendicato la responsabilità dell’attentato suicida, affermando che gli obiettivi erano la base militare e l’ambasciata Usa nella capitale afghana. Lo ha detto il portavoce dei talebani, Zabihullah Mujahid, in una telefonata alla Reuters fatta da una località sconosciuta.
ATTACCO ISOLATO – L’ultimo attentato suicida a Kabul risaliva a gennaio, quando fu l’ambasciata tedesca ad essere presa di mira. Un commando di guerriglieri talebani ha poi fatto irruzione in edifici governativi l’11 febbraio, uccidendo 19 persone in un’azione a sorpresa. L’autobomba contro la base Isaf sarebbe riuscita a superare due posti di blocco scarsamente sorvegliati, prima di cercare di superare un terzo check point, davanti al quale si è dovuta fermare. Il portavoce dell’Isaf Tremblay ha detto che l’attentatore «è entrato nel nostro sistema difensivo ed è stato fermato dall’esercito afghano». Poi ha deciso di farsi saltare in aria. «Si è trattato di un attacco isolato, non di una serie di attentati coordinati».