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Il paese indica Ugo, quarantenne e single. Ma lui: «Non ho vinto»

 

La festa. «Se fossi io vi pare che starei qui?». Il sindaco: ci aiuti a costruire il Palasport

 

Ugo Verni, 40 anni

BAGNONE (Massa Carrara) — Sotto l’arco che porta in piaz­za Roma, il centro del paese, la torcida della fortuna impazza, si muove al ritmo di una sam­ba improvvisata. Viva Bagno­ne, bello ma povero, il paese che incassa le provvidenze per le aree depresse, il comune dei vecchi, con la natalità sotto ze­ro che una decina di anni fa propose un bonus per chi face­va figli. E da ieri il borgo dei su­perfortunati. Anzi, del superfor­tunato che adesso i compaesa­ni, senza mai nominarlo con nome e cognome, non si sa se per scaramanzia o per rispetto, pensano di aver già «smasche­rato » .

«È un quarantenne, vive in paese — dice Giuliano Di Ber­nardo, un muratore —. Ha comprato ieri la schedina al Bar dell’Annamaria, due euro l’ha pagata. E poi se ne è anda­to. E ora…». Lui, il «nomina­to », Ugo Verni, 40 anni, single, operaio in una cooperativa agri­colo- forestale, smentisce con un sorriso sulle labbra che fa pensare. «Siete fuori strada — risponde — ma vi pare che se fossi io il vincitore starei qui in piazza a festeggiare e a farmi in­tervistare? No, cercate altrove. Purtroppo io ho giocato e nulla ho vinto». E così, tra una danza e un urlo, un brindisi e uno sberleffo, la caccia al supermi­lionario è iniziata. «Forse è già in cammino verso il forziere», sorride Mara. «O forse è pro­prio Ugo, che ci fa fessi tutti e sta qui a fare il finto tonto», di­cono i clienti della locanda Da Lina, che dopo cena hanno brindato e benedetto il cielo per questa manna ben auguran­te, sperando che il fortunato si ricordi del paese dove è nato o dove ha acquistato la schedina. Le voci si rincorrono per tut­ta la notte. La più lunga di Ba­gnone, duemila anime d’inver­no, seimila d’estate quando dal Nord tornano gli emigrati, pae­sino della Lunigiana di una bel­lezza incantata con i suoi castel­li e i paesaggi magici, a cavallo tra Toscana, Liguria ed Emilia. La schedina da due euro è stata giocata al Bar Biffi, sotto l’arco medievale che porta in paese (oggi ribattezzato arco di trion­fo). «Guardavamo la partita Sie­na- Milan quando ci hanno av­vertiti del miracolo — racconta Annamaria Ciampini, la titola­re —. Tanta gente passa d’esta­te qui in paese. Ma io ho un pre­sentimento. Questi soldi sono di un concittadino».

Il sindaco di Bagnone, l’ar­chitetto Gianfranco Lazzeroni, presentimenti non ne ha. Ma speranze molte. «Speriamo sia uno di noi — dice — e che con questi soldi diventi un impren­ditore e investa sul paese. Stra­ordinario, con un ambiente an­cora incontaminato, ma pur­troppo povero, come tutta la Lunigiana. Io sono certo che, se si investisse sul turismo, l’economia di Bagnone volereb­be e sarebbe da traino a tutta la Lunigiana». Anche il viceparro­co, don Marco Giuntini, prega perché questa manna del cielo resti qui. «Mi auguro che chi li ha guadagnati spenda un po’ di quei soldi per donare al paese un centro giovanile. Un sogno? Una bella processione per il pa­trono, San Nicola, con tanti bambini e ragazzi. La speranza del futuro».

Marco Gasperetti

Fonte:Corriere della Sera

Il paese indica Ugo, quarantenne e single. Ma lui: «Non ho vinto»ultima modifica: 2009-08-23T12:47:19+02:00da
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