Giovane morto per sala operatoria chiusa, polemiche nel Nisseno. Catanzaro, 61enne deceduto dopo essersi presentato al pronto soccorso con dolori al petto ed ai reni
CATANZARO – Ancora un caso (è il quinto dal dieci agosto scorso) di morte sospetta in Calabria. Il Quotidiano della Calabria riporta la vicenda di Felice Antonio Caligiuri, di 61 anni, morto due giorni fa nell’ospedale Pugliese-Ciaccio di Catanzaro. L’uomo, secondo quanto riferisce il giornale, si è presentato al pronto soccorso dell’ospedale la sera del 24 con forti dolori al petto ed ai reni e con una gamba immobilizzata. Le sue condizioni sono lievemente migliorate grazie anche ad una flebo fatta in ambulanza, e dopo la mezzanotte, non essendo stato visitato da un medico ha deciso di lasciare l’ospedale. Il 25, però, l’uomo ha accusato nuovamente forti dolori al petto ed il figlio lo ha riportato in ospedale dove sarebbe stato classificato come un codice bianco. Dopo alcune ore di attesa, scrive Il Quotidiano, all’uomo, è stato fatto un elettrocardiogramma, ma Felice Antonio Caligiuri è morto prima di conoscerne l’esito. Sulla vicenda i familiari hanno presentato una denuncia alla polizia. Le indagini sono condotte dalla squadra mobile e coordinate dalla Procura.
I FUNERALI DI SARA A LOCRI – Saranno celebrati nel pomeriggio a Casignana i funerali di Sara Sarti, la bambina di cinque anni morta lunedì scorso nell’ospedale di Locri per cause in corso d’accertamento. Le esequie sono state fissate dopo che la salma della bambina, a conclusione dell’autopsia, è stata consegnata ai genitori. Il sindaco di Casignana, Pietro Armando Crinò, ha proclamato per giovedì, in coincidenza con i funerali di Sara Sarti, il lutto cittadino.
PROTESTE IN SICILIA – Un caso di malasanità anche in Sicilia. La morte di un giovane che era rimasto ferito gravemente in un incidente stradale e che i medici non avevano potuto soccorrere perché la sala operatoria è chiusa ha scatenato a Mazzarino (Caltanissetta) la protesta dell’intero paese. Tutti i negozi giovedì mattina sono rimasti chiusi e dimostranti occupano dalla notte scorsa la strada 626 Caltanissetta-Gela, dove lo svincolo di Judica e altri bivi sono stati bloccati con autovetture e trattori. A scatenare la rabbia della popolazione di Mazzarino, la vicenda di Filippo Li Gambi, 23 anni. Il giovane giovedì scorso aveva auto un incidente con la sua motocicletta e nella caduta si era tranciato una gamba. Era stato trasportato all’ospedale «Santo Stefano» del paese, ma i medici non avevano potuto intervenire perchè la sala operatoria era chiusa, e avevano fatto trasferire Filippo al «Sant’Elia» di Caltanissetta, dov’era deceduto subito dopo il ricovero, probabilmente a causa dell’imponente emorragia. Mercoledì sera, subito dopo i funerali, il padre del ragazzo, Giovanni Li Gambi, si era incatenato nell’ospedale di Mazzarino. I suoi concittadini, solidali con lui ma allo stesso tempo indignati per il disservizio che la chiusura della sala operatoria comporta, nella notte sono scesi in piazza. La strada 626 è occupata dalla mezzanotte circa, e in mattinata i blocchi sono stati organizzati in più punti della Caltanissetta-Gela.