Il caso. Per tre anni la ragazzina ha accusato mal di testa, ma nessuno le ha mai prescritto una Tac. Quattro medici indagati dai pm per omicidio colposo
Per circa tre anni, nonostante accusasse forti mal di testa, problemi di equilibrio e disturbi alla vista, nessuno diagnosticò a una ragazzina bolognese di 11 anni il tumore al cervello che una settimana fa l’ha uccisa. Questa la denuncia dei genitori della bambina (due impiegati quarantenni bolognesi) che hanno presentato un esposto alla Procura di Bologna. Il Pm Enrico Cieri ha disposto l’autopsia e contestualmente avvisato quattro medici – ora indagati per l’ ipotesi d’accusa di omicidio colposo (la querela è stata depositata in luglio quando la bambina era ancora in vita e il magistrato aveva aperto un fascicolo per lesioni gravissime, poi, dopo il decesso, la nuova imputazione) – della facoltà di nominare propri consulenti. I medici indagati sono la pediatra che la seguiva fin dalla nascita, un otorino, un oculista e una neuropsichiatra. Tutti, tranne la pediatra, medici specialistici convenzionati con l’Ausl di Bologna. In tutto questo periodo, riferiscono i genitori, nessuno pensò di far eseguire una tac nonostante le continue sollecitazioni dei familiari dovute ai malesseri patiti dalla ragazzina. Anzi, sostengono gli avvocati Chiara Rinaldi e Antonio Petroncini che assistono i genitori, i medici liquidarono la vicenda come un tentativo della paziente di attirare l’attenzione e invitarono i familiari a non essere troppo apprensivi.
LA STORIA CLINICA – La pediatra consigliò loro di andare da uno specialista per i disturbi alla vista e all’udito e dopo qualche tempo indicò loro una neuropsichiatra. Accertamenti che, sempre secondo l’esposto, si conclusero senza una diagnosi precisa. I disturbi continuarono e lo scorso ottobre la ragazzina, in preda a convulsioni, fu portata al pronto soccorso dell’ospedale Maggiore. Qui, dopo aver eseguito una tac, le diagnosticarono un tumore al cervello grande cinque-sei centimetri. Lo scorso 25 agosto, dopo mesi di continui ricoveri e con la mamma costretta a lasciare il lavoro per seguire la figlia, la piccola è morta. «La volontà dei genitori è fare chiarezza – chiariscono i legali – Abbiamo fiducia che l’indagine consentirà di appurare cosa è successo ed eventuali responsabilità».
LE INDAGINI – Il magistrato ha disposto il sequestro di tutte le cartelle cliniche ed è in attesa di conoscere i risultati degli esami istologici sui tessuti prelevati durante l’autopsia. Il pm ha nominato come proprio consulente il medico legale Giorgio Gualandri di Modena, mentre i medici hanno nominato l’oncologo Giovanni Freccia dell’ospedale Bellaria e i medici legali Andrea Minorini e Alessandro D’Errico. I legali dei genitori hanno invece indicato l’anatomopatologo Pietro Occhialini. Ma, data la complessità dell’accertamento, quasi sicuramente il magistrato deciderà di allargare la consulenza per affiancare uno specialista al medico legale. «Prima di entrare nel merito attendiamo gli esiti degli accertamenti – ha spiegato l’avvocato Sabrina Di Giampietro, che assiste i quattro medici – Siamo dalla parte dei genitori nella ricerca della verità, sotto il profilo umano è una vicenda molto dolorosa. In ogni caso aspettiamo con fiducia gli sviluppi degli accertamenti disposti dalla Procura».