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«No alla Marcuzzi in fascia protetta» Don Mazzi: «Intervenga Berlusconi»

 

Il sacerdote: «Troppe porcherie, non è questione di bollini verdi o gialli». La Mussolini e il Movimento genitori contro la sit-com di Italia Uno: violato il codice di autoregolamentazione

 

Alessandra Mussolini (Lapresse)

MILANO – «Il fondo non è mai finito, ho l’impressione che ognuno vuole fare le porcherie più grosse. Anche l’idea dei bollini rossi e verdi mi fa ridere. Certi programmi non si devono fare e basta. Non c’entrano i bollini». Don Antonio Mazzi, fondatore della comunità Exodus, è uno che la televisione la conosce bene, essendone egli stato per anni un protagonista. E proprio per questo boccia senza remore «Così fan tutte», la nuova sit-com di Italia Uno con Alessia Marcuzzi e Debora Villa, un programma a sketch in cui abbondano i doppi sensi erotici ma che nonostante questo va in onda in fascia protetta, alle 20 in punto, e – almeno all’inizio – con tanto di bollino verde che lo certificava come programma «per tutti».

IL CASO IN PARLAMENTO – Il bollino, dopo che il Corriere.it aveva sollevato il caso, è passato da verde a giallo, ma la fascia oraria di trasmissione è stata mantenuta. Almeno per ora. Perché Alessandra Mussolini, presidente della Commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza, promette: «Mi attiverò immediatamente con i vertici dell’azienda al fine di verificare la possibilità di uno slittamento in seconda serata del programma, cioè fuori fascia protetta». La vicenda diventa dunque un caso politico. «Il Codice di autoregolamentazione tv e minori – ricorda la deputata Pdl – va rispettato: su questo presupposto, sono certa che Mediaset, azienda eticamente sensibile, troverà una soluzione». Aggiunge Gabriella Carlucci, anche lei deputata del centrodestra: «Accogliendo le proteste vibranti di migliaia di genitori che in queste ore mi hanno scritto email indignate, intendo presentare un’interpellanza urgente in Parlamento per chiedere al ministro competente ed al viceministro Romani i motivi della messa in onda in prima serata di una trasmissione come “Così fan tutte”, in una fascia di programmazione televisiva definita protetta. Le leggi in materia sono molto rigide e vincolanti».


«BERLUSCONI INTERVENGA» – «Sempre più spesso – commenta ancora don Mazzi, interpellato dall’Apcom – il linguaggio e le sequenze di immagini sono di basso livello e vergognose. Mi domando dove vogliamo arrivare. Italia 1 è sempre stata una rete un po’ spintarella, anche con comici di bassissimo profilo con linguaggi spinti. Se andiamo anche più in là, domando al padrone di queste reti di prendere delle decisioni». Una dura critica al programma con la coppia Marcuzzi-Villa viene espressa anche da Luca Borgomeo, presidente di Aiart, l’associazione di spettatori che fa capo all’Azione Cattolica: «Oramai le televisioni sembrano fare a gara per ottenere la palma del trash migliore. Avvilisce che per un pugno di soldi o un punto in più di share si sorvola e non si tiene conto dei danni che certe trasmissioni possono procurare non solo ai giovani e ai minori, ma all’intera collettività, veicolando messaggi devastanti e offensivi del comune senso non solo del pudore ma della vita collettiva. C’è da augurarsi che i telespettatori incomincino a penalizzare questi veri e propri avventurieri del trash».

«CODICE VIOLATO» – Contro il programma prende posizione anche il Movimento italiano genitori (Moige). «La nuova sit-com è una violazione evidente della fascia protetta – dichiara Elisabetta Scala, responsabile dell’Osservatorio Media dell’associazione – e a pochi giorni dall’inizio della programmazione sono già numerose le segnalazioni che abbiamo ricevuto, sia al numero verde sia tramite e-mail». «Le esplicite allusioni sessuali e le immagini – prosegue – non sono assolutamente consoni all’orario di programmazione. In un momento in cui è forte l’emergenza educativa tra i ragazzi, la televisione dovrebbe evitare di trasmettere messaggi dannosi per i minori ed invece siamo costantemente bombardati da immagini e contenuti che sviliscono le donne, esaltano la trasgressione e mercificano il sesso».

«LE TV SE NE FREGANO DELLE REGOLE» – La psicologa Anna Oliverio Ferraris, interpellata da Quimamme.it, invita nel frattempo i genitori a vietare ai propri figli piccoli di guardare questo genere di programmi: «Non è così che si fa educazione sessuale ai bambini. I genitori non devono affidarsi ciecamente alla logica del ‘bollino verde o giallo’ ed essere loro a dettare le regole in tema di tivù». E ancora: «Le tivù se ne infischiano delle regole. Preferiscono pagare le multe o interrompere la messa in onda dopo un paio di puntate. In questo modo raggiungono ugualmente l’obiettivo di farsi pubblicità e far parlare del programma. Per questo è importante che i genitori vigilino attentamente su ciò che i figli guardano in tivù».

 

Al. S.

Fonte: Corriere della Sera

«No alla Marcuzzi in fascia protetta» Don Mazzi: «Intervenga Berlusconi»ultima modifica: 2009-09-11T16:09:00+02:00da
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