Roma-Fiorentina, posticipo di domenica sera (ore 20,45). Battuto 2-0 il Livorno con le reti di Iaquinta e Marchisio e grandi parate di Buffon. Napoli-Udinese finisce 0-0
La Juve allunga. Senza diversi titolari risponde al proclama di Ferrrara(«Niente scuse… dobbiamo essere spietati») e porta a casa tre punti anche con il Livorno: 2-0 con le reti di Iaquinta e Marchisio e almeno tre parate decisive di Buffon. Tante occasioni, nessun gol nell’altro anticipo della quarta giornata: Napoli-Udinese, finisce 0-0. La squadra di Donadoni cercava una vittoria che scacciasse i dubbi dei tifosi: l’ha cercata ma non l’ha trovata, sprecando anche qualcosa, come un’occasione di Hamsick nel finale di partita. L’Udinese conferma l’ottimo avvio di stagione. Anche senza i gol di Di Natale (aveva segnato, ma la rete gli è stata annullata per un fuorigioco che non c’era) un punto al San Paolo è un ottimo risultato.
MEZZA JUVE, PUNTEGGIO PIENO – L’infermeria piena (Cannavaro, Tiago, Melo, Diego, Salihamidzic e Sissoko) non ferma la marcia della Juve, che resta a punteggio pieno e il debuttante Ferrara conquista la sua sesta vittoria in sei partite (due nella scorsa stagione) sulla panchina bianconera. Il Livorno arriva a Torino deciso a giocarsi la partita e alla fine questo lo condanna. Non perchè l’idea fosse sbagliata, ma perchè Buffon è tornato super e ha sventato almeno tre-quattro occasioni da rete dei toscani. L’1-0 di iaquinta arriva all’8′, proprio dopo un salvataggio del portiere bianconero su Lucarelli. Il lancio dalla trequarti di Camoranesi, apparso in progresso, per il taglio di Trezequet e Iaquinta, che arriva primo sulla palla e segna di testa. Il Livorno cerca la reazione, non s’arrende e costruisce ancora, ma viene di nuovo colpito al 30′. Ancora Camoranesi lancia bene con un rasoterra Marchisio sulla fascia sinistra: il centrocampista bianconero arriva in area, rischia di perdere la palla in controllo ma poi colpisce con un colpo sotto che mette il pallone morbido nell’angolo alto della porta difesa De Lucia. Da quel momento la Juve cerca il controllo della partita e non è una cosa agevole: i bianconeri soffrono in qualche occasione per il pressing avversario e Buffon comunque disinnesca altre due occasioni del Livorno. Anche la Juve comunque ha altre buone occasioni. La migliore è per Trezeguet (più attivo che nelle ultime apparizioni) colpisce il palo con un destro in acrobazia su assist da destra di Marchisio, tra i migliori e in costante progresso. La Juve va: quattro partite, quattro vittorie, 12 punti. Sugli altri la pressione di chi deve inseguire.
MOURINHO CONTRO ZAC E IL CALENDARIO – I nerazzurri visti con il Barcellona hanno diviso di giudizi di critica e tifosi: chi li ha lodati per aver fermato i campioni d’Europa, chi li ha criticati per una partita più in difesa che all’attacco. La squadra di Mourinho per la prima volta in questo campionato lascia San Siro e va a Cagliari dove a maggio perse, ma aveva già conquistato matematicamente lo scudetto. Lo Special One ha tutti disponibili e quindi ha solo problemi di scelta. Non dovrebbero esserci sorpese: Sneijder dietro Eto’o e Milito (forse riposerà per Balotelli), Thiago Motta, Stankovic e Zanetti in mezzo al campo, difesa a quattro con Chivu, Samuel, Lucio e Maicon da sinistra a destra. Piuttosto l’allenatore portoghese non perde l’occasione di far polemica con i colleghi (questa volta con Zaccheroni) e di lamentarsi di qualcosa (adesso è il calendario). «Parla uno – dice a Mourinho di Zaccheroni, reo di aver dato un parere critico su Inter-Barcellona- che sarà ricordato nella storia dell’Inter perché ha perso 5-1 in casa con l’Arsenal, in casa, e viene a dire a me come dovevo giocare questa partita contro la miglior squadra del mondo. Sono così intelligenti che si dimenticano del proprio passato. Incredibile». L’episodio risale alla stagione 2003-04, edizione quando l’Inter, passata da Cuper a Zaccheroni, non passò la fase a gironi anche per la larga vittoria dai Gunners a San Siro. Punto due, il calendario. «Noi siamo una squadra sfortunata – dice Mourinho – per quel che riguarda il calendario perché, ad esempio, abbiamo giocato domenica mentre il Barcellona aveva giocato il sabato prima ed ha avuto quindi un giorno in più per riposare. Poi mercoledì giocheremo contro il Napoli che gioca oggi mentre noi giocheremo domani. A noi – continua lo Special One – succede quasi sempre questo: ad esempio un avversario che gioca per i nostri stessi obiettivi, come la Juventus, giocherà di giovedì mentre noi scenderemo in campo domenica e mercoledì. Siamo quasi sempre sfortunati».
MILAN SENZA RONALDINHO – Dilemma Ronaldinho in casa rossonera, ma ua provvidenziale attacco di febbre venerdì potrebbe aiutare Leonardo. Dinho starebbe deludendo anche il suo sponsor numero uno, il presidente Berlusconi. Leonardo era tentato di dare all’ex Pallone d’oro la prova d’appello a San Siro contro un Bologna in crisi di gol e di gioco e metterlo in campo al posto di Seedorf. Ma un attacco febbrile dovrebbe tenerlo fuori e dare spazio all’olandese. Dopo la doppietta di Marsiglia, Pippo-gol Inzaghi torna in panchina e lascia il posto a Huntelaar accanto a Pato. Al centro Gattuso e Pirlo con Flamini ancora preferito ad Ambrosini. Dietro a sinistra potrebbe tornare Jankuloski dopo il disastro del derby. Il Bologna torna al 4-4-2, probabile che cominci dall’inizio con Zalayeta (al posto di Osvaldo) accanto a Di Vaio.
RANIERI A TOTTI: CAMBIA GIOCO – All’Olimpico arriva la Fiorentina e alla Roma servono tre punti per risalire. L’avversario non è dei migliori per ottenere il risultato. In più la sconfitta di Basilea in Europa League non ha fatto che aumentare la pressione. Ranieriparte proprio dallo sfogo post-Basilea di capitan Totti che ha parlato di situazione complicata. «Complicata è complicata – dice il tecnico giallorosso – altrimenti Spalletti non si sarebbe dimesso, conosceva benissimo la squadra. Ma i ragazzi non rispondevano più al suo gioco spumeggiante. Non so i motivi: arriva un nuovo allenatore che chiede cose nuove e semplici, di non prendere gol, carattere determinazione, voglia di lottare su ogni palla. Non chiedo molto, solo l’abc del calcio, non voglio portarli a pensare troppo. Chiedo le cose più semplici. Nient’altro». Eppure anche così non va proprio bene. Per Ranieri anche Totti «deve cambiare un po’ il suo gioco. Pure i sassi sanno che viene incontro al pallone, deve essere intelligente e fare altri movimenti». Anche per la Fiorentina non è un bel momento, vista la sconfitta di Lione. Ma la squadra di Prandelli arriva più tranquilla alla sfida: «In questi quattro anni abbiamo creato un fortino invalicabile dall’esterno, se uniamo tutte le forze possiamo fare dei risultati straordinari. Abbiamo metabolizzato la sconfitta di Lione e la squadra è pronta per affrontare una nuova partita contro un grande gruppo come quello della Roma. Ieri i ragazzi hanno fatto un ottimo allenamento, dobbiamo mantenere alta la concentrazione».
LE ALTRE PARTITE – Domenica ore 15: Bari-Atalanta, Catania-Lazio, Chievo-Genoa, Parma-Palermo, Sampdoria-Siena. Ore 20,45: Roma-Fiorentina.