Domenica il gp in notturna. Primo gp dopo il caso Renault e la squalifica di Briatore
La F1 riparte da Singapore cercando di dimenticare l’ennesimo ciclone che si è abbattuto su un ambiente già duramente provato quest’anno da questioni regolamentari, contrapposizioni fra team e Federazione, differenti visioni sul futuro. E’ il primo gp senza Briatore, dopo la squalifica a vita comminata dalla Fia per l’affaire del falso incidente di Piquet jr un anno fa. La gara in notturna (al bis dopo la «prima» del 2008) dovrebbe prendere il sopravvento, ma intanto tutti parlano soltanto del caso Renault. E in una stagione senza pace, risultati sportivi e passione dei tifosi sono spesso messi in secondo piano.
I PILOTI CONTRO PIQUET – Colpisce che una buona parte dei piloti si sia espressa a favore di Briatore, condannando invece l’ex collega Piquet. «Non so quanta simpatia si possa avere per un pilota che dice di essere andato a sbattere di proposito» dice Jenson Button. «Non mi capacito di come Piquet possa avere goduto di un’immunità totale. Normalmente se uno va dalla polizia a confessare un omicidio va in galera. Poi può avere delle attenuanti, ma il crimine commesso resta» aggiunge Kubica. Mark Webber, che Briatore l’ha avuto come manager, lo difende a spada tratta: «Flavio mi ha seguito per 11 anni e quando firmavo non guardavo neanche i contratti. Il nostro rapporto è eccezionale e se non potrò lavorare più con lui, non lo farò con nessun altro. Per il nostro sport era davvero un personaggio molto positivo e sono sicuro che molte altre persone sarebbero d’accordo con me». Ma Webber sottolinea anche un altro aspetto, quello che più dovrebbe preoccupare tutti i protagonisti della F1, ovvero la disaffezione provocata da scandali e contrasti a ripetizione. «Sto esaurendo la pazienza, non riesco più a sopportare tutto questo e sono sicuro che anche altri la pensano come me». Più serafico, come da carattere, Kimi Raikkonen: «Ogni sport vive dei momenti come questi e se tutti avessero perso la propria fiducia nella F1, penso che sarebbe già successo ben prima di questo incidente. Queste cose succedono in tutte le cose della vita, così come nello sport. Spero che presto potremo dimenticare tutto questo e tornare a correre».
CHANCE FERRARI – Con questi pensieri che turbano il circus, si torna in pista per la notturna. Raikkonen, che l’anno scorso non fini la gara per un incidente (vero) è comunque un sostenitore dell’esperimento: «È bello guidare di notte con l’illuminazione artificiale, non è molto diverso dagli altri circuiti ed è come guidare con la luce del giorno. E se senti di avere troppa luce, puoi sempre indossare una visiera oscurata. e il circuito di Singapore è molto bello». L’altra Rossa è affidata a Fisichella, che ha debuttato a Monza sulla F60. «A Monza è difficile per me: ero molto nervoso ed emozionato. L’obiettivo a Singapore è entrare nei primi 10 nelle qualifiche e andare a punti in gara».