TOR BELLA MONACA. Il racconto di un’amica della donna: due 15enni le hanno detto “stai zitta brutta negra” e l’hanno picchiata
La donna nigeriana all’uscita dal commissariato (Proto) |
ROMA – Presa a schiaffi davanti alla sua bambina di 8 anni e insultata con epiteti razzisti da due ragazzine, una italiana e una ucraina, cui la donna, di origini nigeriane, aveva chiesto di spegnere la sigaretta che le due fumavano sull’autobus. È accaduto lunedì mattina a Tor Bella Monaca, quartiere periferico della Capitale, sulla linea 59 intorno alle 7.40 e a raccontare la vicenda è un’amica della donna e testimone del fatto.
IL RACCONTO – «Stavamo sull’autobus per portare a scuola i nostri bambini che frequentano il nostro istituto – ha detto la testimone, Maria Edima Venancio Rocha, di origine spagnola -, la mia amica ha visto queste due quindicenni che avevano acceso una sigaretta all’interno della vettura e ha chiesto loro di spegnerla perché dava fastidio alla sua bambina. Per tutta risposta, le due hanno cominciato a insultarla con frasi come “Brutta negra, stai zitta, tornatene al Paese tuo”».
ALLA FERMATA – Scese alla fermata in via Pier Ferdinando Quaglia, è cominciata una agitata lite. Secondo il racconto della 14enne italiana, la nigeriana avrebbe cominciato a strattonarla, quindi lei per difendersi le avrebbe dato uno schiaffo. In quel momento sono arrivati agenti della polizia che passavano di là e hanno separato le due. La ragazzina ha ammesso di aver fumato una sigaretta, «ma l’ho spenta subito». La donna nigeriana, incensurata e con permesso di soggiorno in fase di rinnovo, ha raccontato di essere stata aggredita con insulti razzisti tra cui «negra». A quel punto gli agenti hanno invitato la donna in questura per sporgere denuncia, ma lei ha rifiutato. Le ragazzine sono state quindi spedite a scuola.
IN COMMISSARIATO – Poco dopo, invece la nigeriana, accompagnata dalla spagnola Venancio Rocha, si è presentata al Commissariato Casilino. E’ rimasta parte della mattinata ma poi ha deciso di non sporgere denuncia. E non sarebbe stata multata, come invece ha raccontato l’amica spagnola che poco dopo il fatto dichiarava: «La mia amica è stata identificata e le hanno dato pure una multa di 3mila euro, non abbiamo capito perché».
Rinaldo Frignani