Bersani: «Frasi inaccettabili». Donadi: «Dite al senatur che asterix non esiste». Il ministro: «Se il lodo Alfano fosse bocciato le elezioni regionali diventerebbero politiche»
Umberto Bossi (Ansa) |
MILANO – «Io sono per la saggezza. Perché sfidare l’ira dei popoli?». Umberto Bossi dice di «non avere segnali» sulla bocciatura o meno della Corte costituzionale del Lodo Alfano, ma appare comunque ottimista. «Non sarà bocciato, speriamo bene – aggiunge. – Non si può sfidare l’ira dei popoli…».
COLLOQUIO – Dichiarazioni che arrivano dopo l’incontro con il presidente della Camera, Gianfranco Fini: «Ci siamo chiariti le idee, mentre aspettiamo la decisione. Io e Fini non vogliamo le elezioni, perché dobbiamo fare le riforme, altrimenti cosa andiamo a dire alle persone?». E Se il Lodo Alfano venisse bocciato? Allora, spiega il Senatùr, «noi potremmo entrare in funzione solo trascinando il popolo. E il popolo lo abbiamo, sono i vecchi Galli». Più tardi il ministro chiarisce: in caso di bocciatura del provvedimento, le elezioni regionali diventerebbero «politiche». Lì «il popolo si esprimerà su Berlusconi», che «naturalmente vincerebbe».
REAZIONI – Le dichiarazioni di Bossi provocano immediate reazioni politiche. «È inaccettabile la pressione di Bossi sulla Corte Costituzionale» afferma Pier Luigi Bersani, candidato alla segreteria nazionale del Pd. «Le decisioni che arriveranno dalla Consulta – continua Bersani – devono essere in ogni caso rispettate, per non mettere a rischio gli elementi fondamentali di convivenza civile e le fondamenta stesse delle istituzioni democratiche. In ogni caso – conclude – vorrei ricordare a Bossi che il monopolio del popolo non ce l’ha lui». «Bossi vuole trascinare il popolo e precisa che si riferisce ai vecchi Galli? – afferma in una nota il capogruppo IdV alla Camera, Massimo Donadi – Qualcuno spieghi al ‘senatur’ che Asterix e Obelix non esistono. E gli ricordino anche che è un ministro della Repubblica e che certi toni sono pericolosi perché infuocano gli animi e incitano alla violenza. Poi saremmo noi gli eversori».