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Cannavaro, il pasticcio del capitano

 

Accusato di doping per colpa di un’ape. Oggi sarà prosciolto ma la Juventus rischia una multa. Positività il 30 agosto dopo la partita con la Roma

FIRENZE – Più che un ca­so di doping, è un grande pa­sticcio. Finito bene. Fabio Can­navaro, il capitano della nazio­nale, viene trovato positivo il 30 agosto, dopo Roma-Juven­tus, seconda giornata di cam­pionato. Non tutto però è co­me sembra. La positività, sta­volta, ha una spiegazione: una puntura d’ape, rimediata nel verde di Vinovo, due giorni prima della partita incrimina­ta. La storia è da film del terro­re. Temendo uno shock anafi­lattico, il difensore si rivolge a Bartolomeo Goitre, per dieci anni vice di Riccardo Agricola e da questa stagione promos­so responsabile dello staff me­dico della Juventus. Il cortiso­ne, usato per la cura, è una so­stanza vietata. Cannavaro, nel rispetto della normativa anti­doping, nella stessa giornata invia al Ceft, il Comitato per l’esenzione ai fini terapeutici, la richiesta di esenzione. Tutto secondo prassi. Come il con­trollo e la positività riscontra­ta all’Olimpico.

Ma a questo punto comin­ciano i guai, i malintesi e le gravi leggerezze della Juven­tus. Il Ceft chiede alla società bianconera, attraverso una rac­comandata con ricevuta di ri­torno, un’integrazione della documentazione già inviata. Per chiudere la vicenda ha bi­sogno del certificato di ricove­ro al pronto soccorso (ma Can­navaro non è andato in ospe­dale), oppure di un certificato del medico curante. Ma da To­rino, al di là della richiesta di esenzione, non arriva nessun documento. Il caso passa nelle mani della Procura antidoping che in poco tempo scopre che non solo la raccomandata in­viata alla Juventus è arrivata a destinazione, ma è stata anche ritirata. Ettore Torri, il capo della Procura, potrebbe anche decidere di sospendere in via cautelare Cannavaro. Ma qual­cosa non quadra. E allora pre­ferisce approfondire.

Così viene fuori l’inghippo. Qualcuno ha effettivamente ri­tirato la raccomandata incrimi­nata, che però resta per giorni nella sede bianconera senza che né Cannavaro né il dottor Goitre ne vengano in posses­so. Un errore imperdonabile. Per Cannavaro la questione è chiusa. Per la Procura va avan­ti. Il difensore è convinto di aver rispettato le regole tanto che, dopo la partita con la Ro­ma, si presenta al raduno della nazionale prima di Geor­gia- talia e informa della vicen­da il professor Enrico Castel­lacci, il medico della nazionale che parla direttamente con lo staff sanitario bianconero. Quando la notizia trapela, Tor­ri decide di accelerare per an­dare in fondo alla questione. Cannavaro, reduce da un in­fortunio, quasi non crede ai suoi occhi quando viene infor­mato che rischia non solo una sospensione, ma anche la squalifica.

Giovedì sera a Torino, nella sede della Juve, l’incon­tro tra Torri, Cannavaro e il dottor Goitre. La Juve, nel frat­tempo, diffonde una nota: «In merito alla notizia relativa al­l’apertura di un’inchiesta della Procura antidoping su Canna­varo, il settore medico della so­cietà precisa di aver agito nel rispetto delle prescrizioni sani­tarie e delle regole deontologi­che intervenendo in via d’ur­genza in seguito all’aggravarsi del quadro clinico conseguen­te ad una puntura d’insetto». La terapia farmacologia viene definita, dagli stessi medici, in­dispensabile. Parole che il dot­tor Goitre ribadisce a Torri. Anche Cannavaro chiarisce la sua posizione. La Juve, per rafforzare la propria posizio­ne, presenta anche i trafiletti di due quotidiani sportivi, La Gazzetta dello Sport e Tutto­sport, che riportavano la noti­zia dell’incidente del difenso­re con l’ape molesta. La que­stione si chiude quando i diri­genti bianconeri mostrano a Torri la busta del Cetf ancora sigillata. Oggi Torri chiederà al Tna (Tri­bunale nazionale antidoping) l’archiviazione del caso Canna­varo. Ma potrebbe, anzi è pro­babile che lo faccia, lasciare aperta la posizione della Juve e del dottor Goitre. Troppo grave la leggerezza dei bianconeri che hanno ri­schiato, nella migliore delle ipotesi, di offuscare l’immagi­ne del capitano azzurro.

Alessandro Bocci

Cannavaro, il pasticcio del capitanoultima modifica: 2009-10-09T12:35:38+02:00da
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