Ottava giornata. Per i nerazzurri 5-0 a Marassi. Nel primo anticipo Fiorentina subito in vantaggio con Vargas. I bianconeri recuperano con Amauri ma si fermano sull’1-1
L’Inter senza Thiago Motta, Milito ed Etòo travolge il Genoa nel secondo anticipo dell’ottava giornata di campionato. Inarrestabile l’undici di Mourinho che ciude sul 5-0 a Marassi. In rete Cambiasso ad appena sei minuti dall’inizio della gara, poi Balotelli e al 49esimo Stankovic con un incredibile gol da metà campo che beffa Amelia, intercettando il suo rilancio e calciando al volo in porta. Nel finale di un primo tempo, comunque nervoso, tensione alle stelle, con Rossi, Scarpi e Maicon protagonisti. Nella ripresa ancora Inter, Amelia è bravo a respingere il colpo di testa di Balotelli, ma nonostante i cambi di Gasperini, il Genoa crolla. Al 21esimo Sneijder inventa un perfetto assist per Vieira che supera Modestro e batte Amelia siglando il 4-0. nerazzurri spietati: al 26esimo Maicon sfrutta un rimpallo e segna il 5-0. la squadra di Mourinho si porta a quota 19 punti, 3 in più della Samp (una partita in meno), +4 su Juve e Fiorentina (in campo nel primo anticipo). Il Genoa resta a 13. «Il risultato? Dico solo che abbiamo vinto, sono tre punti importanti e niente di più. Avrei cambiato questo 5-0 – spiega Mourinho a fine gara – per 5 vittorie per 1-0, per vincere il campionato servono i tre punti». Poi «Special one» si sofferma sui singoli, cpartendo da Balotelli. «Ha fatto quello di cui la squadra aveva bisogno, ovvero essere un punto di riferimento, dare profondità e capire come poteva aiutare i suoi compagni, ha fatto una grande partita». Lo stesso discorso vale per Sneijder e Stankovic, protagonisti di una grande partita, nel 4-3-2-1 schierato a Marassi. Stankovic sorride ai microfoni di Sky Sport «Direi che il nostro primo tempo è stato perfetto, con tante occasioni da gol e tre reti realizzate – spiega -. Nella ripresa abbiamo rallentato un pò per non spendere troppe energie, ma siamo comunque riusciti a fare altri due gol. Vincere qui è difficile, farlo con un netto 5-0 è tanta roba anche perchè non abbiamo rischiato quasi nulla»
JUVE-FIORENTINA – Il primo anticipo dell’ottava giornata non dà le stesse emozioni. La gara che vede la Juventus impegnata contro l’udici di Prandelli finisce solo sull1-1. La Fiorentina passa subito in vantaggio con Vargas. I bianconeri recuperano con Amauri ma non riescono andare oltre il pareggio. Tutto si decide tutto nei primi 19 minuti del primo tempo. Vargas avanti al quinto, Amauri si sblocca e recupera al 19esimo. Juventus-Fiorentina, anticipo pomeridiano dell’ottava giornata di serie A finisce 1-1. I bianconeri non centrano per la quinta partita consecutiva l’obiettivo vittoria. Ferrara lascia in panchina Camoranesi e schiera titolare il rientrante Sissoko. Diego alle spalle della coppia Iaquinta-Amauri. Prandelli sceglie Jovetic, fuori Mutu. E proprio da un lampo del talento montenegrino parte l’assist per il gol di Vargas che al quinto porta in vantaggio l’undici di Prandelli.
I bianconeri reagiscono, la difesa viola rischia e, al 19esimo arriva il pareggio di Amauri che non ha problemi a mettere in rete, a porta vuota, dopo un tiro di Iaquinta che si era trasformato in assist. Partita bella, le due squadre cercano il gol, al 32esimo lo trova Vargas su punizione, ma il gioco era stato fermato qualche secondo prima per un fallo di Dainelli su Chiellini. Ancora Vargas, al 47esimo, costringe Buffon in angolo. Ritmi alti e tante occasioni anche nella ripresa. La Juve ci prova con i cross dalle fasce, ma i colpi di testa di Amauri e Felipe Melo non spaventano Frey. Entrano Mutu, Camoranesi e Trezeguet, ma il risultato non si sblocca. Finisce 1-1, Juventus e Fiorentina salgono a quota 15 punti. «Ci dobbiamo accontentare della prestazione su un campo difficile – ha detto Prandelli a fine gara -, abbiamo avuto un atteggiamento propositivo, dobbiamo continuare a lavorare così, se daremo continuità di prestazione faremo molti punti». Per nulla soddisfatto invece Ciro Ferrara: «Non basta questo punto, volevamo sfruttare il fattore campo per battere una squadra forte e organizzata come la Fiorentina e non possiamo essere contenti del risultato».
LAZIO-SAMPDORIA – Con i “cugini” del Genoa travolti fallisce la mini-fuga della Samp, ora a tre punti dall’Inter ma con una partita in meno. All’Olimpico sarà soprattutto una sfida tra coppie: da una parte i laziali Rocchi e Zarate, dall’altra Cassano e lo stesso Pazzini. I due blucerchiati, tra l’altro, sperano ancora di convincere Lippi a portarli in Sud Africa. «Sarebbe il massimo, anche se il mio primo obiettivo è fare bene qui con la maglia della Samp – ammette Pazzini. – Se ci spera anche Cassano? Credo proprio di sì, quando fai bene in un club la Nazionale è la massima espressione del calcio».
MILAN-ROMA – Partita verità anche a San Siro. Tra una big in profonda crisi (il Milan) e un’altra in via di guarigione (la Roma). Tra i rossoneri Leonardo sposta Ronaldinho in avanti, sperando che i suggerimenti del brasiliano illuminino anche Pato. «Abbiamo fatto una grande settimana per giocare questa partita, il mister ha fatto un gran lavoro – assicura il giovane talento brasiliano. – Per quanto mi riguarda sono sicuro che il gol tornerà e che quando tornerà non si fermerà più». Ranieri dovrà invece rinunciare a Totti: in avanti spazio a Vucinic e Okaka. Per i rossoneri, ancora a 9 punti, non c’è alternativa: servono i tre punti. Altrimenti sarà psicodramma. Ma la Roma vuole agganciare le “zone calde” della classifica per confermare le proprie ambizioni di Champions League.
LE ALTRE – Stesso discorso per l’Udinese, che affida le proprie speranze soprattutto alla vena realizzativa di Di Natale, capocannoniere con 9 gol. I friulani dovranno vedersela contro un’Atalanta reduce da tre pareggi. Anche il Chievo non avrà vita facile contro la superdifesa del Bari, mentre il Parma affronterà un Siena fin qui non esaltante. Dopo il colpaccio contro la Juve, il Palermo spera di confermarsi a Livorno: i toscani hanno problemi di formazione ma non possono permettersi di restare ancora all’asciutto (un gol in sette gare). Occhi puntati sull’esordiente Mazzarri al San Paolo, dove il Napoli ospita il Bologna: appena arrivato, il tecnico dei partenopei è già alle prese con il giallo-passaporto di Lavezzi. Scontro fra isole in Catania-Cagliari: i sardi hanno conquistato tutti i loro punti (7) fuori casa, mentre i siciliani non hanno mai vinto: sono reduci da quattro pareggi e non possono andare avanti così. È cominciato il freddo più intenso: e qualche allenatore potrebbe restare «congelato» in panchina.