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Il Milan torna a vincere: 2 a 1 alla Roma La Samp manca l’aggancio con l’Inter

 

Ronaldinho e Pato riportano alla vittoria i rossoneri dopo tre gare. Bene Bari, Napoli e Palermo

La Sampdoria ci prova a stare in scia dell’Inter ma non ce la fa, anche se disputa una buona gara. Solo un pareggio per 1 a 1 con la Lazio, che nel finale di partita va anzi in diverse occasioni vicina alla vittoria. L’Inter così allunga e si porta a due punti di vantaggio sulla squadra ligure.

MILAN METTE KO LA ROMA – Il Milan, nel posticipo, vince in rimonta. Roma ko a San Siro nel posticipo dell’ottava giornata di serie A. Giallorossi in vantaggio al 3′ con Menez e padroni del campo per tutto il primo tempo, nella ripresa la reazione rossonera: all’11 il pari su rigore di Ronaldinho, al 22′ completano il gol di Pato per il 2-1 finale. Storari è infortunato, torna titolare Dida. Rientra anche Thiago Silva. Anche nella Roma un rientro tra i pali: quello di Doni. Fuori Juan, spazio a Mexes, non c’è Totti e Ranieri sceglie Menez come partner di Vucinic e proprio il francese, al 3′, porta in vantaggio la Roma sfruttando il clamoroso errore di Thiago Silva. Ancora Menez, al 5′, impegna Dida a terra. Al 20′, è sempre Menez a rendersi pericoloso. Tre minuti più tardi Dida si supera per deviare in angolo il sinistro di De Rossi. Sempre Roma, al 38′ Vucinic si fa respingere il tiro da Dida. Al 39′ l’unico lampo rossonero, sul sinistro di Seedorf Doni si salva con l’aiuto del palo. Nella ripresa Leonardo inserisce Inzaghi subito pericoloso al 2′, con un colpo di testa respinto da Pizarro sulla linea. Dopo un tiro di Menez bloccato da Dida, al 10′ Rosetti concede un rigore per un fallo di Burdisso su Nesta: dal dischetto va Ronaldinho che firma l’1-1. Dopo i tentativi di Riise (bravo Dida) e Seedorf, al 22′ il Milan ribalta il risultato con un gran gol di Pato che, su assist di Ronaldinho, supera Doni e mette dentro: 2-1. La Roma reagisce, ci prova Perrotta, poi De Rossi, al 32′, sbaglia clamorosamente. Al 36′ espulso Ambrosini per doppia ammonizione, il Milan soffre, ma riesce a portare a casa una vittoria che mancava da 3 partite e che porta i rossoneri a quota 12 punti, la Roma resta a 11.

L’1 A 1 RICCO DI EMOZIONI DELL’OLIMPICO – Il pari all’Olimpico matura al termine di un match che la Samp comincia con difficoltà: i primi 10 minuti sono tutti biancocelesti, con Zarate protagonista. Dopo la partenza incerta, la Samp entra in partita e spaventa Muslera. Il portiere uruguayano è bravo a respingere su Cassano al 17′ e a vigilare sul tentativo di Padalino al 20′. La superiorità dei blucerchiati è diventata evidente e il gol realizzato da Pazzini al 40′ è stato la logica conseguenza del gioco espresso dalla formazione di Delneri. Il centravanti ha sfruttato nel modo migliore il suggerimento di Padalino: colpo di testa, palla piazzata alla perfezione e 1-0. Il vantaggio resiste appena un centinaio di secondi. Rocchi innesca Matuzalem, il sinistro del brasiliano non lascia scampo a Castellazzi: 1-1 al 42′. Il copione del match cambia al 56′: la Sampdoria rimane in 10 uomini per l’espulsione di Padalino. La Lazio, con l’uomo in più, comincia a spingere con convinzione: al 59′ Castellazzi chiude in extremis su Matuzalem, al 65′ Mauri non trova la porta con un sinistro al volo. Al 72′ Baronio rimedia il secondo cartellino giallo per un intervento su Cassano che l’arbitro Orsato giudica falloso: anche la Lazio rimane in 10 e la partita riprende con un nuovo volto. Nel finale la Samp si riversa in attacco e sfiora il successo: all’83’ Cassano spara dal limite dell’area, il pallone scheggia l’incrocio dei pali. All’88’ ci si mette l’arbitro Orsato: Muslera esce in maniera scriteriata e centra Pazzini con un pugno al volto. L’attaccante blucerchiato finisce ko con il naso rotto, per il direttore di gara è tutto regolare. Il rigore sembra evidente anche nell’azione successiva: Diakhite abbatte Ziegler a pochi metri dalla porta. Il penalty, però, non arriva. Prima dei titoli di coda si rivede la Lazio: Cruz e Mauri cercano il jolly nel recupero, Castellazzi respinge: sipario, 1-1.

BENE BARI, NAPOLI E PALERMO – Al Parma di Guidolin, è bastato un acuto di Bojinov a inizio gara per stendere il Siena, ora penultimo, che resta poi in dieci per il rosso a Fini e perde pure il tecnico Giampaolo, anche lui espulso. Secondo successo di fila invece per il Palermo, che espugna Livorno (a rischio la panchina di Ruotolo) con Balzaretti che completa la rimonta avviata da Miccoli dopo il momentaneo vantaggio amaranto firmato da Danilevicius. Non destano preoccupazioni le condizioni di Nelson Rivas che aveva perso conoscenza alla fine del primo tempo del match. Festeggia anche il Bari, altra grande rivelazione di questo primo scorcio di stagione, che fa bottino pieno al «Bentegodi». Almiron e Ranocchia mettono ko il Chievo, a segno nel finale con Bogdani, mentre per Walter Mazzarri, al debutto sulla panchina del Napoli, arriva subito il primo successo, anche se in extremis, contro il Bologna. Per i partenopei la gara si era messa male dopo la rete di Adailton, ma nel secondo tempo Quagliarella pareggia i conti e al 91′ Maggio mette dentro la palla che vale i tre punti. Prima vittoria, e che vittoria, per Antonio Conte sulla panchina dell’Atalanta. Al «Friuli» Udinese travolta, con Tiribocchi che porta avanti i nerazzurri, Lodi che sigla il pari prima del micidiale uno-due, tra il 25′ e il 28′ della ripresa, firmato da Valdes e De Ascentis. Sorride finalmente il Catania, che al «Massimino» coglie il primo successo stagionale a spese del Cagliari. Ricchiuti porta avanti gli etnei, Dessena riporta il punteggio in equilibrio ma all’88’ Martinez va a segno e regala una boccata d’ossigeno ad Atzori.

LA CAVALCATA DELL’INTER – L’Inter senza Thiago Motta, Milito ed Etòo travolge il Genoa nel secondo anticipo dell’ottava giornata di campionato. Inarrestabile l’undici di Mourinho che ciude sul 5-0 a Marassi. In rete Cambiasso ad appena sei minuti dall’inizio della gara, poi Balotelli e al 49esimo Stankovic con un incredibile gol da metà campo che beffa Amelia, intercettando il suo rilancio e calciando al volo in porta. Nel finale di un primo tempo, comunque nervoso, tensione alle stelle, con Rossi, Scarpi e Maicon protagonisti. Nella ripresa ancora Inter, Amelia è bravo a respingere il colpo di testa di Balotelli, ma nonostante i cambi di Gasperini, il Genoa crolla. Al 21esimo Sneijder inventa un perfetto assist per Vieira che supera Modestro e batte Amelia siglando il 4-0. nerazzurri spietati: al 26esimo Maicon sfrutta un rimpallo e segna il 5-0. la squadra di Mourinho si porta a quota 19 punti, 3 in più della Samp (una partita in meno), +4 su Juve e Fiorentina (in campo nel primo anticipo). Il Genoa resta a 13. «Il risultato? Dico solo che abbiamo vinto, sono tre punti importanti e niente di più. Avrei cambiato questo 5-0 – spiega Mourinho a fine gara – per 5 vittorie per 1-0, per vincere il campionato servono i tre punti». Poi «Special one» si sofferma sui singoli, cpartendo da Balotelli. «Ha fatto quello di cui la squadra aveva bisogno, ovvero essere un punto di riferimento, dare profondità e capire come poteva aiutare i suoi compagni, ha fatto una grande partita». Lo stesso discorso vale per Sneijder e Stankovic, protagonisti di una grande partita, nel 4-3-2-1 schierato a Marassi. Stankovic sorride ai microfoni di Sky Sport «Direi che il nostro primo tempo è stato perfetto, con tante occasioni da gol e tre reti realizzate – spiega -. Nella ripresa abbiamo rallentato un pò per non spendere troppe energie, ma siamo comunque riusciti a fare altri due gol. Vincere qui è difficile, farlo con un netto 5-0 è tanta roba anche perchè non abbiamo rischiato quasi nulla»

JUVE-FIORENTINA – Il primo anticipo dell’ottava giornata non dà le stesse emozioni. La gara che vede la Juventus impegnata contro l’udici di Prandelli finisce solo sull1-1. La Fiorentina passa subito in vantaggio con Vargas. I bianconeri recuperano con Amauri ma non riescono andare oltre il pareggio. Tutto si decide tutto nei primi 19 minuti del primo tempo. Vargas avanti al quinto, Amauri si sblocca e recupera al 19esimo. Juventus-Fiorentina, anticipo pomeridiano dell’ottava giornata di serie A finisce 1-1. I bianconeri non centrano per la quinta partita consecutiva l’obiettivo vittoria. Ferrara lascia in panchina Camoranesi e schiera titolare il rientrante Sissoko. Diego alle spalle della coppia Iaquinta-Amauri. Prandelli sceglie Jovetic, fuori Mutu. E proprio da un lampo del talento montenegrino parte l’assist per il gol di Vargas che al quinto porta in vantaggio l’undici di Prandelli.
I bianconeri reagiscono, la difesa viola rischiae, al 19esimo arriva il pareggio di Amauri che non ha problemi a mettere in rete, a porta vuota, dopo un tiro di Iaquinta che si era trasformato in assist. Partita bella, le due squadre cercano il gol, al 32esimo lo trova Vargas su punizione, ma il gioco era stato fermato qualche secondo prima per un fallo di Dainelli su Chiellini. Ancora Vargas, al 47esimo, costringe Buffon in angolo. Ritmi alti e tante occasioni anche nella ripresa. La Juve ci prova con i cross dalle fasce, ma i colpi di testa di Amauri e Felipe Melo non spaventano Frey. Entrano Mutu, Camoranesi e Trezeguet, ma il risultato non si sblocca. Finisce 1-1, Juventus e Fiorentina salgono a quota 15 punti. «Ci dobbiamo accontentare della prestazione su un campo difficile – ha detto Prandelli a fine gara -, abbiamo avuto un atteggiamento propositivo, dobbiamo continuare a lavorare così, se daremo continuità di prestazione faremo molti punti». Per nulla soddisfatto invece Ciro Ferrara: «Non basta questo punto, volevamo sfruttare il fattore campo per battere una squadra forte e organizzata come la Fiorentina e non possiamo essere contenti del risultato».

Il Milan torna a vincere: 2 a 1 alla Roma La Samp manca l’aggancio con l’Interultima modifica: 2009-10-19T00:29:05+02:00da
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