L’idea era stata lanciata dal finiano Adolfo Urso. «La Lega è nettamente contraria»
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Il ministro dell’Interno, Roberto Maroni (Eidon) |
MILANO – «Siamo tutti d’accordo nel migliorare l’integrazione», ma l’introduzione a scuola di un’ora di insegnamento della religione islamica «certamente è il modo più sbagliato per farlo». Così il ministro dell’Interno Roberto Maroni è intervenuto questa mattina alla trasmissione La telefonata su Canale 5 sulla polemica nata dalla proposta di Adolfo Urso.
Il progetto di Urso per evitare le scuole coraniche. «Ora di religione islamica». La nuova proposta dei finiani. Introdurre nelle scuole pubbliche e private, un’ora di religione islamica, alternativa a quella cattolica
ASOLO (Treviso) — L’ora di religione? Cattolica, ma anche islamica. L’idea è del viceministro Adolfo Urso, che propone l’introduzione nelle scuole pubbliche e private di una nuova materia, facoltativa e alternativa a quella cattolica, per evitare di lasciare i piccoli musulmani «nei ghetti delle madrasse e delle scuole islamiche integraliste». Si parla molto di Islam ad Asolo e non potrebbe essere diversamente, visto che qui si svolge il workshop «Le nuove politiche per l’immigrazione», seconda edizione dei «Dialoghi asolani», laboratorio di confronto bipartisan animato dalle Fondazioni FareFuturo e ItalianiEuropei e dai rispettivi politici di riferimento, Gianfranco Fini e Massimo D’Alema.«Eccoci qui ad Asolo, nel covo di congiurati», scherza Lucia Annunziata, riferendosi ai timori di un patto trasversale che scardini l’attuale maggioranza e rivolgendosi all’intervistato Beppe Pisanu. «Domani ne arrivano altri due», risponde a tono l’ex ministro. Che naturalmente nega complotti: «Se il dialogo non viene praticato neanche nel buio di questa crisi, c’è davvero da temere per l’avvenire del Paese».
PER ATTIRARE NELLE SCUOLE I RAGAZZI MUSULMANI – E il dialogo parte, con il segretario generale di FareFuturo Urso: «Potrebbe essere utile, per attirare nei nostri istituti i ragazzi musulmani, prevedere un’ora di storia della religione islamica». E gli insegnanti? Saranno imam? «Dovrebbero essere docenti riconosciuti, italiani che parlano in italiano. Al limite anche imam, a patto che abbiano i requisiti e che siano registrati in un apposito albo. Stiamo parlando di insegnanti reclutati con criteri pubblici». Nel documento di ItalianiEuropei, a cura di Marcella Lucidi, sul tema ci si tiene più sul vago, auspicando «una riflessione non occasionale» e chiedendo un insegnamento che «promuova la conoscenza della cultura e della religione di appartenenza dei ragazzi e delle loro famiglie». Urso rilancia anche l’idea di «classi miste temperate» e dice no al velo negli uffici pubblici.
NORME SULL’IMMIGRAZIONE – Ma è soprattutto sulle norme per l’immigrazione che si colgono grandi punti di convergenza. A leggere il paper di FareFuturo, a cura di Valentina Cardinali, si coglie subito un dissenso netto dalle posizione leghiste: «No a scontri di civiltà e no alla strumentalizzazione delle paure». Ma si nota anche una divergenza con Silvio Berlusconi, che ha dichiarato di essere contrario a un Paese «multietnico»: «L’Italia già da alcuni decenni è senza dubbio un paese multietnico » spiega il dossier. FareFuturo cita il progetto di legge bipartisan Granata-Sarubbi e lancia alcune proposte: cittadinanza dopo cinque anni, in cambio di esame di lingua e test di cultura, diritto di voto amministrativo, status giuridico a 10 anni per i figli di immigrati nati in Italia, meno discrezionalità dell’atto di concessione. Non che FareFuturo rinneghi le politiche di contrasto del governo, a partire dal reato di clandestinità e dai respingimenti: «Ma sono solo una faccia della medaglia – spiega Urso – . Servono anche integrazione e cittadinanza e dobbiamo allargare le maglie sui flussi».Il dossier di ItalianiEuropei concorda in alcuni punti (cittadinanza, diritto di voto), in altri va oltre (cittadinanza subito ai figli degli stranieri nati in Italia) e lancia il concetto di «cittadinanza sociale», chiedendo di svincolare il permesso di soggiorno dalla durata del contratto di lavoro. Non è escluso che oggi, presenti D’Alema e Fini, si pongano le basi per arrivare a un documento congiunto.
«NETTAMENTE CONTRARI» – «La Lega è nettamente contraria – ha spiegato Maroni – anche perché religione cattolica – adesso non voglio ripetere, usare le argomentazioni del cardinal Bagnasco che tra l`altro condivido sul fatto che l`ora di religione – ha un suo motivo, una sua storia, ma anche una sua motivazione anche storica, dal punto di vista concreto, pratico. L`ora di religione cattolica rappresenta una entità, la Chiesa, che ha una gerarchia, dei valori ben chiari, ben definiti che quindi si possono trasmettere, l`Islam è un mondo tutto diverso».
«L’IMAM INTERPRETA» – «L’imam – ha continuato il ministro – interpreta il Corano liberamente, non c’è una serie di dogmi, non c’è un messaggio chiaro da trasmettere, se come penso fosse nelle intenzioni di Urso questa misura serviva per migliorare l`integrazione, siamo tutti d`accordo nel migliorare l`integrazione, ma questo – ha concluso il titolare del Viminale – certamente è il modo più sbagliato per farlo».