Nerazzurri non oltre il 2-2 con la Dinamo Kiev dell’ex rossonero Sheva. I viola battono 4-3 il Debrecen. Oggi REAL-MILAN E JUVE-MACCABI
L’Inter delude, la Fiorentina vola. Nel terzo turno della fase a gironi di Champions League i nerazzurri hanno pareggiato 2-2 in casa a San Siro con gli ucraini della Dinamo Kiev, mentre i viola hanno battuto 4-3 il Debrecen a Budapest.
INTER-DINAMO KIEV – La brutta partenza dell’Inter è stata inversamente proporzionale a quella, molto determinata, degli ucraini. La difesa nerazzurra è stata lenta e poco tempestiva. Subito in difficoltà, la squadra di Mourinho va sotto due volte, all’inizio sorpresa da Mikhalik, poi per un autogol di Lucio. Pareggia una prima volta in contropiede con Stankovic, poi a inizio ripresa con Samuel. Mourinho ripropone lo stesso 4-3-2-1 che sabato ha steso il Genoa 5-0, con l’eccezione di Eto’o al posto dello squalificato Balotelli a fare l’attaccante più avanzato. Ma i nerazzurri, anziché giocare sull’onda della gloria come aveva auspicato il portoghese, infilano una prova sconnessa e nervosa. Cambiasso e Zanetti sbagliano anche i pazssaggi semplici, la vena creativa di Sneijder è spenta, Muntari non vince un contrasto ed Eto’o non trova mai il varco giusto.
SHEVCHENKO FISCHIATO – Fischiatissimo dal pubblico, che non ha dimenticato i suoi 14 gol in otto anni di derby, è Shevchenko, che va vicinissimo al raddoppio con un colpo di testa a fil di palo. «È mancato solo il gol. Io sono contento del risultato, abbiamo avuto l’occasione per chiudere la partita ma l’Inter è una grande squadra e ha avuto una fantastica reazione, ha pareggiato e ci ha messo in difficoltà» ha detto l’attaccante ucraino. Solo il successo del Rubin Kazan a Barcellona attenua il peso di questo risultato, ma il percorso dei nerazzurri in Champions League resta irto e prosegue in un digiuno di vittorie che in Europa dura da otto partite, copn il terzo pareggio di stagione in Coppa. I nerazzurri sono ora ultimi nel gruppo F con 3 punti, uno meno delle altre squadre.
MOURINHO: VINCERE A KIEV – «Non siamo all’inferno, ma la situazione si complica. Dobbiamo vincere a Kiev: possiamo farcela» ha commentato il tecnico Josè Mourinho. E sulla “doppia faccia” tra campionato e Champions: «Si tratta di due competizioni completamente diverse, due stili di gioco diversi. Nel calcio, poi, la distanza tra il paradiso e l’inferno è corta. Non siamo all’inferno, ma siamo in difficoltà e ora è obbligatorio andare a vincere a Kiev. Con tutto il rispetto per il nostro avversario penso che sarà più facile per noi giocare fuori. L’atteggiamento della squadra mi è piaciuto, ma c’è stata poca concentrazione sulle palle inattive. Abbiamo studiato bene l’avversario, ma abbiamo preso due gol che non mi piacciono e la squadra ha perso la posizione in campo contro un avversario super veloce in contropiede. Non cerco scuse, Samuel ha avuto le sue difficoltà, così come Lucio e poche volte sbagliano. Eto’o ha fatto un grande sforzo per giocare, Suazo non è stato fortunato. La squadra ha lavorato tanto ma non è stato sufficiente. Loro sono bravi e noi lo sapevamo. Sheva sta bene e ci sono giocatori fisicamente molto forti».
DEBRECEN-FIORENTINA – A Budapest i padroni di casa sono andati a segno dopo appena 2 minuti dal fischio d’inizio con Czvitkovics. Quattro minuti e la Fiorentina pareggia con Mutu, ribalta la situazione al 10′ con Gilardino e ancora con il rumeno firma l’1-3 al 20′. Il Debrecen accorcia le distanze al 28′ grazie a Rudolf, ma al 37′ Santana ristabilisce le distanze. Nella ripresa a 2′ dal termine il definitivo 3-4 firmato da Coulibaly. La Fiorentina è adesso seconda nel gruppo E con 6 punti (il Lione è primo con 9). «La squadra è in crescita, mi aspettavo questo atteggiamento dalla squadra che lotta per migliorarsi e lo abbiamo fatto anche stasera – commenta il tecnico Cesare Prandelli -. Siamo andati sotto, abbiamo fatto bene, poi abbiamo anche commesso delle ingenuità e lottato fino alla fine. I ragazzi stanno lavorando bene. Abbiamo concesso tre gol? Oggi si sono fatti male 2-3 giocatori, ho fatto fatica nei cambi, però in queste partite devi giocare al 100% con tutte le energie. Abbiamo dimostrato personalità e consapevolezza di poter fare bene e di non avere nulla da perdere». Ora Prandelli ha una sicurezza in più che si chiama Mutu, tornato protagonista con una doppietta: «Mutu ha fatto bene dimostrando di essere recuperato. Se può giocare con Jovetic e Gilardino? È un sogno ma ancora non siamo pronti. Per lui sono felicissimo, avremo la possibilità da qui in avanti di avere giocatori importanti e vedremo di sfruttarli al meglio, per loro sarà uno stimolo in più».
BARCELLONA KO – Nel gruppo F ha fatto scalpore la sconfitta del Barcellona contro i russi del Rubin Kazan per 2-1. Le reti: Ryazantsev (R), Ibrahimovic (B), Karadeniz (R). Mercoledì la grande sfida Real Madrid-Milan al Bernabeu, mentre la Juve ospita gli israeliani del Maccabi cercando 3 punti indispensabili per non trovarsi già in piena crisi.
REAL MADRID-MILAN – Resta una grande classica, una sfida tra grandi, una partita di fascino. Ma i valori in campo al Bernabeu in questo momento sono tutt’altro che pari. Lo sanno bene i tifosi del Milan e anche i giocatori rossoneri. E farà un effetto strano, dopo il fischio d’inizio, pensare come contrastare Kakà, fino a questa estate simbolo rossonero. Fosse soltanto questo, l’ostacolo, sarebbe anche superabile mettendo da parte il sentimento. Ma dall’altra parte ci sono Ronaldo e Benzema e Xabi Alonso, solo per citare gli altri colpi di stagione. Il Milan di questo inizio di stagione non può opporsi ad armi pari al Real. Ma l’ambiente della grande sfida può sicuramente alimentare voglia e carattere dei giocatori più rappresentativi, da Seedorf a Pirlo, da Pato a Inzaghi. Le assenze certe di Storari e Gattuso, però, sono un problema in più per Leonardo.
JUVENTUS-MACCABI – Al via della stagione sembrava un passaggio facile per una Juve rilanciata da Diego e Felipe Melo. Invece adesso la partita contro gli israeliani del Maccabi Haifa è già delicata per i bianconeri di Ferrara. Ricordare che il Maccabi ha fatto tremare il Bayern e perso soltanto nel finale a Bordeaux è vero, ma anche un segno di debolezza. Perché tedeschi e francesi sono a 4 punti, la Juve a 2 e non può concedersi distrazioni con gli israeliani. Chiellini ricorda il doppio confronto con il Real che l’anno scorso di questi tempi fece rialzare la testa a una Juve in emergenza. «Dovremo giocare con la stessa intensità messa un anno fa contro il Real – dice – . Questa partita e quella successiva a Tel Aviv per noi sono da vincere a tutti i costi per poter arrivare al meglio alle ultime due gare del girone». L’anno scorso però Del Piero fu determinante. Ora non c’è e Diego comincia aessere un problema. «Del Maccabi non sappiamo molto, personalmente conosco l’attaccante Dvalishvili, perchè l’ho affrontato un mese fa in Nazionale contro la Georgia – dice ancora Chiellini -. Si tratta di una squadra da rispettare anche per quello che ha fatto contro Bayern Monaco e Bordeaux, quando è stata battuta solo nel finale». Soprattutto è una squadra che non ha nulla da perdere, al contrario della Juve. E questa è una bella differenza rispetto ai match della scorsa stagione contro il Real.