Quarto turno di champions league. i viola s’impongono per 5-2 sugli ungheresi. I nerazzurri vincono a Kiev contro la Dinamo con due gol negli ultimi 5 minuti
Il mercoledì di Champions sorride alle italiane. Vittoria da batticuore per l’Inter a Kiev contro la Dinamo. E trionfo al «Franchi» per la Fiorentina sugli ungheresi del Debrecen: i viola vincono per 5-2.
QUI INTER – L’Inter vince per 2-1 allo stadio «Lobanovsky», ma i due gol li riesce a segnare solo negli ultimi 5 minuti di gara, dopo essersi divorata letteralmente reti a raffica nella ripresa. La gara sembra a lungo stregata per la squadra di Mourinho. La rete di Schevchenko nel primo tempo sorprende infatti Julio Cesar, superato da un palonetto dell’ex bomber milanista. Poi nella ripresa Mourinho mette dentro Balotelli e Thiago Motta, decidendo di giocare con tre punte più Sneijder. Mossa azzeccata visto che i nerazzurri schiacciano gli ucraini che giocano una partita solo difensiva. Ma la porta avversaria sembra stregata. Sbagliano via via Eto’o, Milito, Balotelli, mentre un colpo di testa di Samuel finisce sul palo. Ma, si sa, nel calcio è finita solo quando è finita. E così un gol di Milito all’86’ e una rete rocambolesca di Sneijder all’89 danno a all’Inter i tre punti che vogliono dire anche primo posto (con 6 punti) nel girone davanti a Barcellona e Rubin Kazan che nell’incontro di oggi hanno fatto segnare uno 0-0.
MOURINHO – «È stata una partita fantastica da parte della mia squadra, per voglia, determinazione, cuore. Ora tutto è nelle nostre mani: se non ho fatto male i calcoli, ci bastano altri tre punti per qualificarci». Josè Mourinho coglie la prima vittoria in Champions con l’Inter, spezzando un lungo digiuno, e guarda avanti. «Siamo arrivati qui ultimi del girone, siamo usciti primi – ha detto il tecnico portoghese a Sky – Nessun’altra squadra può arrivare a nove punti, noi siamo già a sei: se prendiamo punti a Barcellona ben venga, ma nell’ultima giornata a Milano col Rubin Kazan mi stupirei se non vedessi il tutto esaurito: mi aspetto il supporto di 70.000 persone».
QUI FIORENTINA – Nessun problema invece per la Fiorentina che si sbarazza degli ungheresi del Debrecen e vede adesso la qualificazione agli ottavi di finale di Champions League ssempre più vicina. Battuta 5-2 la formazione ungherese ed è un successo limpido, più di quanto non dica il risultato e con un unico intoppo, ovvero l’immeritato momentaneo pareggio di Rudolf. Per il resto viola spettacolari, grandi giocate e gol di ottima fattura. Parte bene la Fiorentina che impone il suo ritmo e cerca subito la via del gol. Al 14′ Fiorentina in vantaggio: Marchionni va via sulla destra, crossa al centro dell’area per Mutu che indisturbato infila Pantic di testa in tuffo. Il Debrecen non sembra in grado di potere impensierire in alcun modo i viola, al Fiorentina ha altre occasioni, ma il Debrecen trova il pareggio al 39: Leandro crossa da sinistra, Kroldrup non ci arriva, mentre Rudolf sì e con un destro in acrobazia infila il pallone all’angolino. I viola avrebbero subito l’occasione per tornare in vantaggio con un tiro centrale di Gilardino, respinto d’istinto da Pantic. Ad inizio ripresa subito Fiorentina in avanti e occasioni per Gilardino con stop di petto e girata fuori di poco sul primo palo e poi con un gran tiro di Mutu destinato all’angolino che Pantic riesce a deviare in angolo. Il meritatissimo vantaggio arrivo al 7′: cross dalla destra di Comotto per Dainelli che di testa anticipa Pantic, uscito a vuoto, e insacca. La Fiorentina è padrona del campo e al 13′ arriva il 3-1: cross dalla sinistra di Vargas per Gilardino che non aggancia, lo fa Montolivo che insacca di destro di controbalzo a fil di palo. Non è finita perchè al 16′ arriva il 4-1: azione corale tocco in verticale di Vargas per Marchionni che con un morbido pallonetto supera Pantic in uscita. La difesa viola si rilassa e al 24′ il Debrecen va in gol con Coulybaly che su cross di Rudolf colpisce di testa indisturbato con Dainelli che si lascia superare dal pallone. Solo un fuoco di paglia: al 28′ arriva il 5-2: punizione dalla trequarti di Vargas e colpo di testa di Gilardino che stacca più in alto di tutti e insacca.