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Marchionne presenta il piano Chrysler «Ventuno modelli entro il 2014»

 

Lapo Elkann: «Nessuno prende lezioni da nessuno: è un lavoro fatto assieme». Il rilancio affidato alla 500, all’Alfa MiTo e alla Jeep. La protesta con striscione in volo: «Salvataggio pirata»

 

Marchionne nel quartier generale della Chrysler (Afp)

MILANO – Ventuno modelli entro il 2014 e tre piattaforme in condivisione con Fiat. Sono due punti del piano quinquennale di rilancio della Chrysler, uscita solo quattro mesi fa dalla bancarotta, presentato dall’ad Sergio Marchionne nel quartier generale di Auburn Hills davanti a una platea di 450 persone, tra cui John Elkann, Andrea Agnelli (componente del board Fiat) e Alessandro Nasi (consigliere di Exor e responsabile del business di Cnh). Presenti analisti finanziari, rappresentanti dei sindacati e del governo (in qualità di azionisti del colosso di Detroit), autorità locali e giornalisti: sono stati accolti da una 500 azzurra come la maglia della nazionale di calcio, tra americanissime Jeep e Grand Cherokee, e una volta terminata la convention hanno ricevuto un modellino di 500. La giornata è stata movimentata anche da una protesta ad alta quota: due piccoli velivoli hanno sorvolato Auburn Hills con degli striscioni: «Fiat/Chrysler bailout bandit» («salvataggio pirata») e «Non acquistate auto Chrysler».

L’attrice ungherese Zsa Zsa Gabor (Reuters)

LIQUIDITÀ – «È una grandissima giornata per Chrysler e per la sua squadra, che sta lavorando con passione e spero che darà vita a un’azienda dinamica e competitiva» ha detto Marchionne – brani di Bruce Springsteen in sottofondo -, descrivendo con una battuta il proprio stato d’animo: «Mi sento come il quinto marito di Zsa Zsa Gabor: so cosa devo fare, ma non so se riuscirò a renderlo interessante». Conferma Lapo Elkann, vice presidente Fiat: «Oggi è una giornata importante, c’è tanto entusiasmo. L’impressione è positiva, l’atmosfera è buona. Nessuno prende lezioni da nessuno: è un lavoro fatto assieme». Sul lato finanziario la società americana è stata «parsimoniosa» – ha poi spiegato Marchionne -, registrando il pareggio operativo e aumentando la propria liquidità di 1,7 miliardi di dollari da giugno a settembre, quando sono stati raggiunti i 5,7 miliardi. Per il quinquennio si prevede che il taglio dei costi e le sinergie fra Fiat e Chrysler si traducano in risparmi per 2,9 miliardi di dollari.

I MODELLI – Per quanto riguarda la produzione, il colosso di Detroit potrà contare su 21 modelli entro il 2014 e su tre piattaforme condivise delle sette che manterrà attive (eliminandone quattro). Il rilancio è affidato ai marchi del Lingotto, a modelli sempre più ecologici e innovativi, con le tecnologie Fiat e Alfa Romeo alla base di nuovi prodotti. Ma anche alla Jeep, il più riconoscibile a livello internazionale tra i vecchi brand del colosso Usa, con il restyling di 4 modelli: si prevede che entro il 2014 le vendite saranno pari a 800mila unità. Il piano prevede però il pensionamento di diversi modelli Chrysler e Dodge. Nel 2010 uscirà di scena il Jeep Commander, nel 2011 i Dodge Viper e Dakota e la Chrysler Sebring. L’anno seguente, quando l’alleanza con Fiat decollerà con lo sbarco dell’Alfa Romeo negli Usa, Chrysler manderà in pensione i Jeep Compass e Patriot e i Dodge Caliber e Avenger, ma anche il PT Cruiser. Uscirà dal mercato anche il Grand Caravan, lasciando così il Town and Country come unico minivan. Al contrario, l’anno prossimo Chrysler farà esordire i restyling del Jeep Grand Cherokee e della berlina 300.

ARRIVA LA 500 – Le vere novità arriveranno dal 2011, quando arriverà sul territorio americano la Fiat 500 prodotta in Messico (che avrà area vendite e personale dedicato). Nel 2012, dopo anni di assenza, torna l’Alfa Romeo: il primo modello sarà la MiTo, seguita all’inizio del 2013 da una berlina midsize e dall’Alfa Milano. Fra i marchi del gruppo Dodge, i cui colori saranno il rosso e il nero, sono previsti tre nuovi modelli: una nuova compatta, una berlina media e una vettura nel segmento sotto le compatte. Entro il 2014 Chrysler coprirà sei segmenti di mercato, contro gli attuali quattro. Oltre alla 500, ci saranno due nuove vetture dei segmenti A e B (oggi scoperti) e otto modelli dei segmenti C e D realizzati su due sole piattaforme di cui una del gruppo Fiat (contro gli attuali 11 su 8 differenti piattaforme). Nei cinque anni le vendite fuori dai confini nordamericani dovrebbero salire del 18%. Un progetto ambizioso di rilancio, per realizzare il quale Marchionne ha creato una squadra di oltre 20 manager. Tra loro un solo italiano, Alfredo Altavilla.

«GM HA FATTO BENE» – Commentando l’altra grande notizia di giornata del settore automobilistico, ovvero la decisione di General Motors di mantenere il controllo di Opel, Marchionne ha parlato di «scelta totalmente razionale perché considerando quello che è successo era l’unica soluzione. È una cosa buona per l’Europa perché dovranno razionalizzare le infrastrutture che sono troppo grosse e complesse».

ECONOMIA USA – L’amministratore delegato è stato accolto sul palco dal nuovo presidente di Chrysler Robert Kidder, che lo ha salutato come «l’uomo capace con il suo team di reinventare il marchio e farlo riemergere più forte di prima». «Sergio e la sua squadra – ha detto – stanno reinventando il modello di business di Chrysler in uno con vere economie di scala globale, con una forte attenzione ai marchi». Per Kidder «il successo di Chrysler e dell’industria automobilistica è importante per il rilancio dell’economia americana». A cinque mesi dalla chiusura del procedimento per bancarotta, dunque, la fiducia del board di Chrysler nella possibilità di tornare ad essere un marchio competitivo è «considerevolmente più forte», assicura il presidente, ribadendo che l’azienda intende rimborsare il prestito ricevuto dal governo Usa «con la massima velocità possibile». Chrysler avrà anche un nuovo logo: registrato il 29 settembre, è caratterizzato da una stilizzazione delle ali attorno all’elemento centrale e non riporta più il marchio ovale al centro ma la scritta su fondo blu.

Marchionne presenta il piano Chrysler «Ventuno modelli entro il 2014»ultima modifica: 2009-11-05T08:03:02+01:00da
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