Squadre di vigili del fuoco gia’ arrivate da Napoli. Smottamento da un costone di montagna, nei pressi del porto di Casamicciola. Ancora dispersa una donna
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Auto travolte dal fango a Ischia (Ansa) |
NAPOLI -Ennesimo disastro ambientale in Italia che, questa volta, ha colpito uno dei luoghi simbolo del “Bel Paese”: Ischia, dove una grossa frana si è staccata da un costone di montagna, nei pressi del porto di Casamicciola. Il bilancio, provvisorio vista la difficoltà dei soccorsi per il maltempo, è di una ragazzina di 15 anni morta e di una ventina di feriti, di cui uno grave. Sono circa dieci le auto finite in mare e un pullmino, ma non si sa ancora se vi erano persone a bordo. I sommozzatori della Guardia Costiera sono arrivati sul luogo della frana, per le ricerche di eventuali persone precipitate in mare. Un bambino che era dato per disperso è stato poi trovato in buone condizioni, mentre secondo la protezione civile manca ancora all’appello una donna.
AREA DEVASTATA DAGLI INCENDI DURANTE L’ESTATE – Sull’isola sono arrivate squadre dei vigili del fuoco anche da Napoli, che stanno provvedendo alla evacuazione dell’area. Lo smottamento è avvenuto in località Tresca e ha riguardato il Monte Epomeo, questa estate colpito da una serie di incendi, spenti con l’intervento di Canadair. Un’altra piccola è rimasta invece ferita in modo grave. Estratta dal fango è stata trasportata da una motovedetta della Capitaneria di Porto in un ospedale di Napoli. Casamicciola è accessibile soltanto via mare, perché le strade sono inagibili a causa della pioggia.
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Una imbarcazione della guardia costiera di fronte a Ischia (Ansa |
BERTOLASO: «RABBIA E TRISTEZZA» – La frana «da un lato mi fa grande rabbia, dall’altro mi rattrista moltissimo, perché significa che tutto il lavoro che è stato fatto fino a oggievidentemente non è stato sufficiente». Lo ha detto il capo della Protezione civile, Guido Bertolaso: «Lo sapevamo – ha aggiunto Bertolaso – fino a quando non si fa questo grande progetto di manutenzione del territorio e di messa in sicurezza di tutto il nostro ambiente continueremo a dover subire questo genere di situazioni». «La prevenzione – ha proseguito – è fondamentale. Fino a quando non faremo prevenzione seria in campo antisismico e del rischio idrogeologico dovremo continuare a confrontarci con questo genere di tragedie. La Protezione civile può garantire un intervento immediato, ma ci vuole progettazione, visione di lungo respiro in modo da cominciare a fare una serie di opere di prevenzione».
NEL 2006 UN’ALTRA TRAGEDIA SIMILE: QUATTRO MORTI – Nel 2006 ci furono quattro morti sempre per lo smottamento di un costone di montagna. Allora a cedere furono le pareti del monte Vezzi che precipitarono su un casa in cui dormivano sei persone. Solo due furono estratte vive.