Emanuele Fadani, 37 anni, commerciante sarebbe stato ammazzato ad Alba Adriatica da alcuni nomadi italiani, la polizia ferma due persone, ricercato un terzo
ALBA ADRIATICA (Teramo) – Un commerciante di 37 anni, Emanuele Fadani, è morto nella notte ad Alba Adriatica, provincia di Teramo, per i colpi ricevuti durante una rissa con alcuni nomadi italiani del posto. La rissa sarebbe scoppiata per futili motivi verso le 2-2.30 di notte all’esterno di un bar di Alba, in viale Mazzini: ci sarebbe stata una discussione, poi l’uomo è stato colpito. Soccorso dal 118, è morto prima di arrivare all’ospedale di Giulianova.
FERMATI DUE NOMADI – La magistratura ha emesso tre provvedimenti di fermo per concorso in omicidio volontario. Due provvedimenti – nei confronti di cugini – sono già stati eseguiti; la terza persona viene ricercata. Uno dei fermati è lo zio di uno dei minorenni arrestati per l’omicidio di un cameriere di 23 anni, Antonio De Meo, aggredito il 9 agosto scorso a Martinsicuro (Teramo). De Meo fu ucciso con un pugno sempre da due nomadi italiani, però minorenni.
LA RICOSTRUZIONE – I due zingari attualmente in stato di fermo di polizia giudiziaria vengono interrogati nella caserma dei carabinieri di Alba Adriatica, dal sostituto procuratore Roberta D’Avolio. Lo stesso magistrato ha già affidato all’anatomo-patologo Cristian D’Ovidio l’incarico di eseguire l’autopsia sulla salma di Emanuele Fadani. Secondo una prima ricostruzione, nella notte i tre zingari, che facevano parte di un gruppo di 5, in evidente stato di ubriachezza – come hanno riferito da alcuni testimoni – avrebbero aggredito per futili motivi il commerciante all’esterno del locale «Black out»: nel corso della lite i tre hanno colpito con calci e pugni la vittima, nonostante il tentativo di separare i contendenti fatto da un passante. Quest’ultimo, che ha riportato ferite giudicate guaribili in pochi giorni dai sanitari dell’ospedale, è uno dei testimoni più importanti del delitto.