Il sottosegretario accusato di essere vicino alla camorra: «L’ho detto a Berlusconi e lui ha preso atto», «il leader del pdl non mi ha chiesto un passo indietro». l’opposizione chiede le dimissioni
Nicola Cosentino (LaPresse) |
MILANO –ROMA – Nessun passo indietro. Nemmeno sulla volontà di candidarsi per la carica di presidente della Regione Campania. Nonostante le durissime parole del presidente della Camera Gianfranco Fini che aveva dichiarato che ormai «la sua candidatura non è più nel novero delle cose possibili». «Io mantengo la candidatura: l’ho detto a Berlusconi e lui ha preso atto». Così il sottosegretario all’Economia Nicola Cosentino, uscendo da Palazzo Grazioli, dove ha incontrato il presidente del Consiglio, a proposito della candidatura a governatore della Campania. E il Cavaliere cosa le ha detto? Gli è stato chiesto. «Ha preso atto e comunque non mi ha chiesto un passo indietro». «Il presidente – ha riferito Cosentino – mi ha espresso solidarietà. Conosceva le carte processuali e lo stesso avvocato Niccolò Ghedini le aveva viste», ha aggiunto parlando dell’inchiesta della procura di Napoli che ha portato alla richiesta di misure cautelari nei suoi confronti. «Io gli ho detto che mantengo la candidatura», ha proseguito il sottosegretario al termine dell’incontro nella residenza-ufficio del Cavaliere, sottolineando di aver spiegato al premier «le ragioni del territorio e soprattutto ho sostenuto che non possono essere alcuni procuratori a decidere l’evoluzione democratica. Io sono l’espressione dell’intera regione Campania e quindi mantengo la mia candidatura che è ancora più forte di prima dopo quello che è successo». Insomma, ha aggiunto, «qualsiasi decisione dovrà avere il territorio come protagonista».
L’OPPOSIZIONE VUOLE LE DIMISSIONI – Cosentino è accusato dalla procura di Napoli di aver appoggiato il clan dei casalesi, la potente associazione camorristica del casertano, tanto da averne chiesto l’autorizzazione all’arresto alla Camera dei deputati. Un’accusa che ha scatenato l’ira dell’opposizione. «Nicola Cosentino non può rimanere al suo posto di sottosegretario. Ho inviato una lettera a tutti i capigruppo dell’opposizione per presentare una mozione di sfiducia nel caso la Camera respinga la richiesta d’arresto». Lo afferma in una nota il capogruppo dell’Italia dei Valori alla Camera Massimo Donadi. «Il sottosegretario all’Economia – aggiunge Donadi – è accusato di reati gravissimi, di collusione con il clan dei Casalesi e la procura ha chiesto il suo arresto. Cosentino dovrebbe avere la dignità di dimettersi e il governo quella di rimuoverlo, invece nel centrodestra tutti fanno finta che non stia succedendo niente». «Il braccio di ferro – conclude il capogruppo Idv – sulla candidatura di Cosentino alla presidenza della Campania, infine, è stata una farsa. Un minuto dopo la sua eventuale elezione, infatti, Cosentino verrebbe arrestato, perchè perderebbe l’immunità parlamentare».