Vengono escluse Irap e Ires delle aziende di capitali da spa a srl. Beneficiato il «popolo delle partite Iva». Bonaiuti: differimenti d’imposta per 3,6 miliardi euro
ROMA – La riduzione degli acconti fiscali ci sarà, ma riguarderà solo l’Irpef. In pratica a trarne beneficio saranno professionisti, piccoli negozianti e artigiani, cioè «il popolo delle partite Ive». Restano escluse le aziende di capitali (da srl a spa), che versano gli acconti Irap e Ires, e i lavoratori dipendenti di ogni tipo di azienda, che non pagano l’acconto Irpef. Mentre in un primo momento sembrava che il differimento fiscale riguardasse solo Ires e Irap per un totale complessivo di circa 3,5 miliardi di euro, in seguito si è venuto a sapere che riguarderà invece soltanto l’Irpef. Alla fine il sotto segretario alla presidenza del Consiglio Paolo Bonaiuti ha specificato ai microfoni del Tg4 che «Per l’esattezza il provvedimento varato oggi dal Consiglio dei ministri prevede il taglio solo dell’Irpef per un valore di 3,6 miliardi di euro».
COPERTURE – È questa l’indicazione del governo, che avrebbe deciso di concentrare l’attenzione sul calo dell’acconto per l’imposta sui redditi delle persone fisiche escludendo invece la riduzione dell’acconto Ires e Irap delle imprese di capitale. Secondo quanto si apprende da fonti parlamentari, i tecnici sarebbero però ancora al lavoro per definire quale sarà la percentuale della riduzione.
BENEFICI – L’obiettivo, secondo le fonti, sarebbe quello di dare un sostegno alla liquidità dei contribuenti che pagano gli acconti per spingere i consumi nel periodo natalizio. Una delle ipotesi al vaglio prevede la riduzione dell’acconto Irpef di novembre dal 99% al 79%, rinviando il saldo a maggio. L’acconto Irpef riguarda tutte le persone fisiche e le società di persone che pagano questa imposta. A beneficiare della riduzione dell’acconto dell’imposta sui redditi sarebbero quindi in particolare le micro-aziende personali (artigiani e piccoli negozianti), i professionisti e il popolo delle «partite Iva» che pagano le imposte in base alle dichiarazioni dei redditi Unico. La misura, se non saranno introdotti correttivi, non dovrebbe riguardare quindi i lavoratori dipendenti, che pagano l’Irpef con trattenute in busta paga. Questi ne vengono beneficiati solo se hanno redditi aggiuntivi (per la seconda casa o per collaborazioni), come coloro che hanno redditi assimilabili a quelli da lavoro, come i separati che percepiscono un assegno familiare. Il provvedimento introduce l’intervento sull’Irpef per le piccole e medie imprese individuali e le società di persone (3,3 milioni di imprese), che lo scorso anno avevano lamentato l’esclusione. Il taglio degli acconti assume tecnicamente la forma di un differimento e i minori importi pagati nel 2009 saranno recuperati nel 2010 con il pagamento del saldo. La manovra è a invarianza di saldo perché le minori entrate saranno coperte dal gettito dello scudo fiscale, che secondo il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, dovrebbe fruttare tra i 3 e i 4 miliardi complessivi.
ICI EXTRARURALE – Il decreto legge approvato dal Consiglio dei ministri per il differimento di acconti di imposta «contiene anche disposizioni tese a consentire ai Comuni il rimborso della terza rata dell’Ici extrarurale».
COMUNICATO – Nel comunicato di Palazzo Chigi, diffuso quattro ore dopo la fine della riunione, si parla genericamente di «differimento di acconti di imposta con l’obiettivo di garantire strumenti di ausilio nella particolare congiuntura economica in corso di superamento». L’Irpef è stata aggiunta solo all’ultimo momento, infatti il decreto al vaglio del Consiglio dei ministri prevedeva «Disposizioni in tema di differimento del versamento dell’acconto dell’Ires e dell’Irap». Alla fine non solo si è aggiunta l’Irpef, ma ha riguardato solo questa tassa. L’intervento sull’Irap avrebbe registrato la contrarietà di Tremonti. Da qui l’approvazione di un testo ancora provvisorio, seguito da discussioni, simulazioni e approfondimenti dei tecnici del ministero dell’Economia che si sono risolti con l’eliminazione dal provvedimento dell’intervento sulle due imposte relative alle società e alle attività produttive.
CONFARTIGIANATO – «Sulla base delle prime anticipazioni, registriamo un positivo cambiamento di rotta da parte del governo rispetto al provvedimento dello scorso anno che aveva ridotto gli acconti d’imposta soltanto per le società di capitale, escludendo le piccole imprese». Così il Presidente di Confartigianato Giorgio Guerrini commenta il provvedimento. «Proprio stamane – ha spiegato Guerini – abbiamo ricordato la necessità di un intervento anche per i 3,3 milioni di imprese, tra ditte individuali e società di persone, soggette ad Irpef. In attesa di conoscere nel dettaglio il decreto legge, salutiamo positivamente il provvedimento varato dal Consiglio dei Ministri, dando atto al Governo di aver tenuto conto delle ragioni delle micro e piccole imprese».