Il futuro in casa. Cambiamenti a catena per gli apparecchi televisivi: nel 2010 arriva il 3D All’inizio serviranno lenti polarizzate per guardare gli schermi da 50 pollici
Il televisore a tubo catodico è defunto da tempo. Basta una passeggiata in un centro commerciale per accertarne la sparizione. Ma se pensate di essere a posto solo perché avete comprato l’ultima tv superpiatta Full Hd, allora vi sbagliate di grosso. Perché il 2010 sarà l’anno dei televisori 3D: una tecnologia che dal cinema si prepara a invadere il mondo dei salotti hi-tech. Dopo decenni sonnacchiosi dal punto di visto tecnologico, da qualche anno siamo nell’era delle tv mutanti: plasma, Lcd, Hd Ready o Full Hd e il passaggio dalle trasmissioni dall’analogico al digitale. E fra pochissimo arriva il 3D. Il risultato è un bel mal di testa per chi deve acquistare. Pochi anni fa infatti bastava scegliere le dimensioni dello schermo. Ora occorre barcamenarsi tra nomi, sigle e funzioni. Le tv navigano su Internet, si collegano senza fili a un computer, riproducono video e immagini salvati su una «chiavetta» Usb, hanno sistemi integrati per il digitale e per il risparmio energetico. Il 3D rappresenta un passo ulteriore. Non solo televisori più belli e tuttofare, ma una vera scheggia di fantascienza che diventa presente. Non sarà il «Ponte ologrammi» caro agli appassionati di «Star Trek», ma lo stupore (abbinato in qualche caso a un po’ di nausea) che si può sperimentare testando uno di questi schermi è innegabile. I modelli mostrati nelle fiere di settore hanno ancora bisogno degli immancabili occhialini. Che non sono più quelli verdi e rossi di una volta, ma hanno lenti polarizzate. Analoghi a quelli che molti hanno già provato al cinema per i recenti successi digitali come «L’Era glaciale 3» o «Up!». Gli schermi domestici avranno dimensioni intorno ai 50 pollici e prezzi da fascia alta del mercato, sopra i 2.000 euro. Per sfruttarli sarà quindi indispensabile un lettore Blu-Ray. La Blu-Ray Disc Association accoglierà la stereoscopia nel proprio formato, con lettori nuovi, ancora non in commercio, pronti per le decine di titoli su cui Hollywood è al lavoro. A partire dall’atteso «Avatar», il film del papà di «Titanic» James Cameron, che debutterà il 18 dicembre negli Stati Uniti (e il 15 gennaio in Italia). «Sarà una rivoluzione — spiega Stephen Foulser, vicepresidente della Walt Disney Studios Home Entertainment —. Una rivoluzione che espanderà le possibilità dello spettatore. Il cinema aiuterà a familiarizzare con il 3D, sempre più gente lo sperimenterà e ne verrà conquistata. Ma in ambito domestico l’adozione delle tecnologie è lenta. Bisogna prima allargare la platea del Blu-Ray». E poi le nuove tv saranno indispensabili per giocare anche con i futuri videogiochi. Con il 3D sarà possibile infatti avanzare tra proiettili che ci sfiorano la testa e raggi laser che sembrano arrostire il divano. «In questo ambito il 3D proseguirà il discorso fatto in questi anni con controller che rilevano il movimento o lo sguardo degli occhi» dice Gaetano Ruvolo, general manager di Sony Computer Entertainment Italia , la cui Playstation3 è l’unica console di gioco già dotata di lettore Blu-Ray. «L’esperienza diventa sempre meno ‘tastiera’ e sempre più fatta di sensazioni ed emozioni». Resta il discorso delle emittenti televisive. Il 3D ci darà l’illusione di avere in salotto i «pacchi» della Rai o Maria De Filippi? Per diversi anni probabilmente no, almeno in Italia: a livello di annunci ufficiali tutto tace. Ma in Gran Bretagna BskyB avrà un canale satellitare 3D entro il 2010: film ma anche concerti, spettacoli e perfino sport. E allora l’emicrania da consumatore fa di nuovo capolino: cambiare la tv o aspettare? Il mondo dei televisori assomiglia sempre più a quello di computer e cellulari: fra 6 mesi uscirà sempre un nuovo modello con più funzioni, immagini e suono migliori, design più raffinato. «Le novità si sono fatte incalzanti ed è difficile comunicarle al pubblico» ci spiega Enrico Ligabue di Lg Electronics, uno dei colossi che insieme a Sony, Panasonic, Jvc e altri si prepara al debutto del 3D. «La responsabilità della confusione è da dividere tra l’industria, che propone novità continue, e i rivenditori spesso non in grado di aiutare l’acquirente. Che così si ritrova da solo, senza le informazioni necessarie». Bisogna dunque dire che probabilmente il 3D resterà all’inizio confinato a una nicchia di superappassionati. Ma nel 2011 potrebbe già essere l’ora di buttare i fastidiosi occhialini: basterà un software a gestire il passaggio tra i normali programmi televisivi 2D e il flusso tridimensionale. E allora forse sarà anche arrivato il momento di portare la vecchia tv, cioè quella che adesso ci sembra nuova, all’ecocentro.