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Obama e la crisi: “Ora nuovi modelli” Appello per il rilascio di San Suu Kyi

 

Freno sul clima in vista di Copenaghen. Iran, l’appello con Medvedev. Il presidente americano a Singapore:«Stop alle stesse politiche di sviluppo squilibrato del passato»

 

(Reuters)

SINGAPORE – Il clima, la crisi economica e la necessità di nuovi modelli di sviluppo e il nucleare: questi i temi che Barack Obama ha affrontato a Singapore, seconda tappa del tour asiatico che porterà in presidente americano anche in Cina e in Corea del Sud. A Singapore, per la prima volta, un presidente americano si è trovato nella stessa stanza con un alto responsabile della giunta birmana, il primo ministro Thein Sein. Obama ne ha approfittato per chiedere ufficialmente la liberazione immediata del Nobel per la Pace Aung San Suu Kyi.

LA CRISI – Da Tokio, tappa iniziale del tour, l’inquilino della Casa Bianca ha rivolto un invito al mondo asiatico a guardare allo sviluppo di Pechino senza paura, perché «una Cina forte serve a tutti». A Singapore il presidente americano ha partecipato al vertice dell’Apec (il forum dei 21 paesi dell’Asia-Pacifico) lanciando un semplice messaggio: le economie asiatiche non possono continuare a basare la loro spettacolare espansione sulla bramosia dei consumatori americani. Occorre creare un nuovo modello che garantisca una crescita economica equilibrata e sostenibile. Ma l’appello di Obama ai paesi asiatici ad aprire di più i loro mercati ai prodotti americani è stato preceduto da una raffica di critiche da parte di alcuni paesi Apec che mettono gli Stati Uniti sul banco degli imputati per un ritorno al protezionismo che la nuova amministrazione Usa condanna con le parole ma non con i fatti.

«NUOVI MODELLI DI CRESCITA ECONOMICA» – Il presidente Obama, che ha anticipato la partenza dal Giappone per partecipare alla cena d’apertura del summit Apec, ha promesso un cambiamento di politica verso l’Asia rispetto al suo predecessore George W. Bush: «L’era del disimpegno è finita – ha detto l’inquilino della Casa Bianca in un discorso a Tokyo – vogliamo tornare a giocare un ruolo importante» nelle attività decisionali sulla politica economica del continente. Ma il modello di crescita economica deve cambiare, ha ammonito. «Per decenni gli Stati Uniti hanno avuto uno dei mercati più aperti del mondo e questa apertura ha contribuito ad alimentare il successo di molti paesi di questa regione – ha detto Obama -. Ma la crisi economica ci ha mostrato che non possiamo continuare a perseguire le stesse politiche di sviluppo squilibrato del passato». Il nuovo modello auspicato da Obama vede le economie asiatiche più aperte ai prodotti americani cercando nello stesso tempo altri mercati per alimentare la crescita economica.

IL CLIMA – È il clima l’altro grande argomento su cui si è soffermato Obama a Singapore. Il presidente americano ha espresso il suo sostegno alla proposta del premier danese Lars Lokke Rasmussen per un accordo in due tempi sulla questione del clima: una intesa politica alla conferenza di Copenaghen del mese prossimo, seguita successivamente da una intesa legalmente vincolante. Obama, che ha partecipato alla riunione fuori programma insieme al presidente cinese Hu Jintao e agli altri leader che partecipano al vertice Apec, ha sottolineato l’importanza che la conferenza di Copenaghen «si concluda con un successo». In una colazione organizzata a margine dell’Apec, i leader, tra cui il premier danese Lars Lokke Rasmussen, che presiederà la conferenza sul clima, hanno constatato che sarà impossibile sottoscrivere a Copenaghen un nuovo trattato sul riscaldamento globale, vincolante per tutti i 192 Paesi che saranno presenti nella capitale danese, viste le profonde divergenze ancora esistenti tra i Paesi ricchi e quelli più poveri sugli indirizzi da adottare. I leader sono però consapevoli che sarà necessario trovare una intesa «politica», per rinviare le decisioni finali a una nuova conferenza che si terrà molto probabilmente a Città del Messico. Una soluzione in due tempi insomma, per scongiurare la possibilità di un fallimento a Copenaghen. I leader hanno compreso «che è irrealistico aspettarsi un accordo definitivo, vincolante per tutti» alla conferenza in Danimarca, ha spiegato Michale Froman, vice consigliere per la sicurezza nazionale Usa. Ma è «importante» che Copenaghen diventi «una tappa» verso un nuovo trattato sul clima, ha aggiunto Obama.

NUCLEARE – Il nucleare e l’Iran i temi di un incontro a margine del vertice Apec tra Obama e il presidente russo Dmitri Medvedev. «Il tempo» per risolvere la crisi con l’Iran sulla base del dialogo «sta per scadere» è la posizione dei due presidenti. Obama ha detto che «purtroppo l’Iran non è stato in grado di accettare un approccio giudicato da ognuno creativo e costruttivo». Il presidente Medvedev, seduto accanto ad Obama, ha detto che «il tempo sta per scadere» per questo tipo di approccio e non ha escluso che possano essere usati «altri mezzi». I colloqui di Ginevra, dopo un avvio promettente, sembrano già in fase di stallo.

Obama e la crisi: “Ora nuovi modelli” Appello per il rilascio di San Suu Kyiultima modifica: 2009-11-15T12:26:17+01:00da
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