NEL PRIMO ANTICIPO L’UDINESE BATTE IL LIVORNO 2-0. Derby nervoso a Genova: i sampdoriani finiscono sotto di tre gol e con nove uomini in campo
Un derby che ha mantenuto le promesse. Due rigori, tre espulsioni e tante azioni da gol. Spettacolare. Ma solo per i tifosi del Genoa: i rossoblù hanno infatti strapazzato i blucerchiati vincendo 3-0. I gol di Palladino (rigore), Rossi e Milanetto (rigore). Il Genoa ha meritato ed ha condotto sempre il match anche quando si è ritrovato con un uomo in meno ed ha raddoppiato. Derby da dimenticare invece per Cassano e compagni: la Samp ha chiuso il match con nove uomini in campo e con questa sconfitta si fa quasi raggiungere dall’undici di Gasperini, ora al quinto posto in classifica e a quota 23 punti come il Parma, e a -1 dai blucerchiati.
GENOA-SAMPDORIA – I rossoblù passano subito in vantaggio: al 10’ Omar Milanetto fa fruttare il calcio di rigore concesso dopo il fallo di Reto Ziegler su Rodrigo Palacio. L’undici di Gasperini si ritrova poi in inferiorità numerica per l’espulsione di Giuseppe Biava (doppia ammonizione) al 45’. Nonostante questo, la Samp raddoppia con una magistrale azione di contropiede concretizzata dal capitano Marco Rossi che infila tra le gambe di Castellazzi all’ottavo della ripresa. Al 66’ restano in dieci anche i blucerchiati per l’espulsione (doppio giallo) dell’altro Marco Rossi. Partita definitivamente chiusa da un altro rigore (ancora un fallo di Ziegler, decisamente recidivo, stavolta su Sokratis Papastathopoulos), trasformato da Raffaele Palladino al 75’ con un gesto poco rispettoso verso la tifoseria blucerchiata che ha scatenato violente reazioni in campo e sugli spalti contribuendo a incendiare animi già molto eccitati. All’88’ la Samp resta con 9 uomini per il cartellino rosso diretto rimediato da Fabrizio Cacciatore. Finisce così, con un tripudio rossoblù e tanta delusione per i doriani.
UDINESE-LIVORNO — Nel primo anticipo di giornata l’Udinese ha sconfitto 2-0 il Livorno. Bianconeri in vantaggio al 29’ con Totò Di Natale (direttamente da calcio di punizione), al decimo centro stagionale e capocannoniere del torneo, raddoppio di Antonio Floro Flores al 38’. Dopo un pareggio e due sconfitte di fila, la squadra di Pasquale Marino torna quindi al successo e aggancia momentaneamente a quota 18 punti Bari e Roma al decimo posto. Il Livorno resta invece terzultimo con 12 punti (con Lazio, Bologna e Atalanta), a +3 sul Catania e a a +6 sul Siena.
DUELLO A DISTANZA – Anticipi a parte, le protagoniste delle partite della domenica hanno uno stesso obiettivo: dimenticare le figuracce europee. E lanciare subito segnali confortanti in vista del big match del 5 dicembre. Inter e Juventus si rituffano infatti nel campionato italiano per smaltire le scorie accumulate in settimana. I nerazzurri, reduci dal ko contro il Barcellona, ospitano la Fiorentina. I viola arrivano a San Siro sull’onda dell’entusiasmo dopo la storica qualificazione al secondo turno di Champions. I bianconeri vanno invece a Cagliari: oltre alla depressione post-Bordeaux, Ferrara dovrà fare i conti con l’emergenza in attacco. Ancora ai box Trezeguet e Iaquinta, rischia di doversi fermare pure Amauri. Il Milan, pronto a inserirsi nella lotta scudetto dopo la cura rigenerante di Leonardo (che però non è bastata a battere il Marsiglia e assicurarsi il pass di Coppa), affronterà il Catania in trasferta nel posticipo serale. Le altre partite di domenica sono: Atalanta-Roma, Bari-Siena, Chievo-Palermo, Lazio-Bologna, Parma-Napoli.
INTER-FIORENTINA – Si gioca a San Siro la sfida più importante della giornata. L’Inter affronta proprio quella Fiorentina che in Europa ha tagliato per prima il traguardo della qualificazione. Ma Mourinho non vuole cali di tensione, per mantenere intatto il vantaggio sulla Juve. Con la squalifica di Maicon, il tecnico portoghese dovrà dirottare capitan Zanetti sulla fascia destra di difesa. Stankovic agirà da trequartista dietro alle punte. Ballottaggio Eto’o-Balotelli per il posto al fianco di Milito in attacco. «Abbiamo un organico competitivo – dice Zanetti, rispondendo alle critiche dopo la brutta prestazione al Nou Camp – e vogliamo ancora dimostrare la nostra forza. Siamo consapevoli che possiamo ancora crescere». Il capitano è però già proiettato alla sfida contro la Juve: «Se sento cori razzisti contro Balotelli chiedo lo stop» è l’avvertimento del capitano. La squadra di Prandelli si presenta a Milano con assenze importanti: mancheranno infatti Mutu e Gamberini, oltre allo squalificato Donadel. In campo scenderà una formazione molto simile a quella che ha battuto il Lione martedì scorso. In difesa, davanti a Frey, Comotto a destra, Pasqual a sinistra, Dainelli e Kroldrup al centro. In mediana Montolivo e Zanetti. In attacco Gilardino punta centrale, con Marchionni e Vargas esterni e Santana centrale: in recupero Jovetic, che però dovrebbe partire dalla panchina. «L’Inter è una squadra forte in tutti i reparti, molto fisica, preparata, con un allenatore bravo, non sarà facile – ammette Gilardino. – Dovremo stare attenti tutti i 90′ e cercare di dare il massimo».
CAGLIARI-JUVENTUS – Oltre ai malumori dopo la sconfitta di Bordeaux, Ferrara ha ora un problema in più: Amauri. Negli ultimi giorni il brasiliano non si è allenato per un forte dolore alla schiena. Del Piero, dunque, resta l’unica punta oltre al giovane Primavera Immobile, che aveva esordito in campionato contro l’Atalanta e che ha giocato anche mercoledì sera. Il capitano è stato provato in avanti come unico attaccante (un ruolo alla Totti), supportato da Camoranesi e Diego. Intanto Buffon suona la carica, difendendo a spada tratta i brasiliani della squadra finiti al centro delle critiche: «Ci parlo spesso con loro – dice a Sky Sport il portiere della Juve – sono ragazzi molto sereni e ottimi professionisti e le critiche fatte a loro le facciamo nostre. Questo attacco deve responsabilizzare tutti e far sì che questo gruppo si cementi ancora meglio per uscire da questo momento di difficoltà, sarebbe la cosa migliore per tutti regalarci delle buone prestazioni e delle buone vittorie». Non sarà facile contro il Cagliari di Allegri: contro la Juve i padroni di casa potranno contare sul recupero di Pisano e Cossu, che agirà alle spalle del tandem d’attacco che domenica dovrebbe essere tutto brasiliano: Jeda-Nenè, con Matri – non al meglio – inizialmente in panchina. «La Juventus è una squadra molto muscolare – osserva Allegri – ci vorrà una gara intensa e di sacrificio da parte nostra, se vorremmo fare risultato».
CATANIA-MILAN – Trasferta insidiosa anche per il Milan, che domenica sera scenderà sul campo di un Catania alla disperata ricerca di punti. In vista del match del Massimino, Leonardo deve fare i conti con la squalifica di Andrea Pirlo: al suo posto, spazio a Flamini, rientrato dopo l’infortunio alla caviglia. In difesa sarà indisponibile Oddo, vittima di un risentimento muscolare accusato mercoledì sera contro il Marsiglia: come terzino destro giocherà quasi sicuramente Abate. In attacco, confermato il trio composto da Borriello, Pato e Ronaldinho, mentre sarà ancora indisponibile per la trasferta in Sicilia il deluso Rino Gattuso.
LE ALTRE – Scorrendo il menu della 14/ma, spicca anche Parma-Napoli. Gli emiliani, quinti in classifica a un solo punto dalla zona Champions, potrebbero essere costretti a rinunciare ad alcune pedine importanti. Oltre allo squalificato Galloppa e al convalescente Paloschi, non ci sarà Mariga: il keniano si è nuovamente fermato martedì per una contrattura al bicipite femorale della coscia sinistra. In avanti in forse Bojinov e Amoruso. Il Napoli di Mazzarri, che sta pian piano risalendo la classifica, dovrebbe invece affidarsi alla coppia d’attacco Lavezzi-Quagliarella. De Laurentiis indica l’obiettivo: «Dobbiamo andare in Europa. Io sono propositivo, poi sarà il campo a dare il suo giudizio». Anche la Roma vuole tornare nelle posizioni di prestigio della classifica: i giallorossi, in attesa del derby, giocheranno a Bergamo. Il ritorno alla grande di Totti ha fatto dimenticare l’assenza di De Rossi. L’Atalanta potrebbe presentare il duo d’attacco Acquafresca-Tiribocchi, ma non è sicura la presenza di Doni. Per il Bari, le insidie di un Siena che si affida alla guida tecnica di Malesani: i biancorossi prendono pochi gol (10 subiti, difesa migliore) ma segnano poco (12), come i toscani (11), che sono ultimi. Il Palermo di Delio Rossi, con un Liverani in più dall’inizio, non avrà vita facile a Verona, dove il Chievo non disporrà di Yepes e Luciano, squalificati.