Huntelaar trascina i rossoneri a catania. La roma risale in classifica. I nerazzurri battono la Fiorentina 1 a 0 nei minuti finali. La squadra di Ferrara sconfitta 2 a 0 a Cagliari
L’Inter se ne va, il Milan sale al secondo posto e la Juve sprofonda. Il film della 14/ma giornata di campionato conferma la supremazia dei campioni d’Italia, ma offre anche stecche clamorose e qualche protagonista a sorpresa. I nerazzurri battono la Fiorentina in casa grazie al rigore trasformato da Milito nei minuti finali. I bianconeri finiscono invece ko a Cagliari (2 a 0 per i padroni di casa: reti di Nené e Matri) e scivolano a -8 punti in classifica. Un distacco consistente proprio alla vigilia della sfida diretta dell’Olimpico della prossima settimana. Nel posticipo, il Milan supera il Catania per 2 a 0 – doppietta di Huntelaar dopo il 90′ – e balza davanti alla squadra di Ferrara. Le altre partite: la Roma vince a Bergamo contro l’Atalanta per 2 a 1, Parma e Napoli pareggiano 1 a 1, il Bari supera il Siena per 2 a 1, il Chievo batte il Palermo per 1 a 0 mentre la sfida tra Lazio e Bologna finisce senza reti. Negli anticipi, vittoria dell’Udinese per 2 a 0 sul Livorno e trionfo del Genoa nel derby della Lanterna: 3 a 0.
INTER-FIORENTINA – Una vittoria per dimenticare la figuraccia di Champions e, soprattutto, per tenere a distanza la Juve: questo chiedeva Mourinho alla sua squadra. Alla fine, è andata ancora meglio: la vittoria dei nerazzurri sulla Fiorentina, arrivata al 40′ grazie al rigore realizzato da Milito, permette infatti ai campioni d’Italia di incrementare il vantaggio sui bianconeri a 8 punti. Il maggior distacco del campionato, proprio alla vigilia del big match del 5 marzo. Contro i viola Mourinho spedisce in tribuna Balotelli e offre l’ennesima chance a Quaresma. E stavolta il portoghese ripaga il tecnico con un primo tempo di grande intensità. Il n.7 dell’Inter è una mina vagante, spazia da destra a sinistra e mette in affanno la retroguardia viola: giornata difficile per Gobbi, puntualmente saltato nell’uno contro uno. La Fiorentina, ordinata ma meno brillante di quella ammirata contro il Lione e con il gioiellino Jovetic ancora in panchina, gioca un primo tempo di contenimento ma lascia all’Inter almeno tre nitide palle gol. Il match si sblocca però soltanto al 40′ della ripresa. Fa tutto Milito: l’argentino costringe al fallo Comotto, poi dal dischetto spiazza Frey e fa esplodere San Siro. Nel finale, Eto’o sfiora il raddoppio in contropiede.
CAGLIARI-JUVENTUS – Dopo il disastro contro il Bordeaux, la Juve concede un inatteso bis: a Cagliari i bianconeri subiscono un’altra sconfitta per 2 a 0. Una vittoria meritata, quella dei padroni di casa, che soprattutto nel primo tempo mettono sotto la squadra di Ferrara. Il tecnico lascia Del Piero in panchina, puntando su Amauri, ma la scelta non si rivela particolarmente azzeccata. Diego continua a non incantare, mentre la meraviglia di giornata arriva dai piedi di Nené: al 30′ l’attaccante spara un bolide da posizione defilata e centra l’incrocio dei pali. Nella ripresa la Juve prova a reagire, ma la manovra non è fluida. Poche le occasioni da rete: i sardi reclamano un rigore per un presunto fallo di Caceres su Matri, i bianconeri fanno altrettanto per una spinta in area ai danni di Amauri. Nei minuti finali Ferrara fa entrare Giovinco e Del Piero, la pressione della Juve aumenta ma senza alcun esito. Anzi: tocca a Matri fissare il risultato sul 2 a 0.
CATANIA-MILAN – Un risultato che fa scivolare i bianconeri al terzo posto, visto che il Milan nel posticipo riesce a strappare la vittoria a Catania. Protagonista inatteso: Huntelaar. L’olandese, fin qui oggetto misterioso, mette a segno un incredibile 1-2 nel giro di pochi minuti. Prima il gol del vantaggio dopo la sponda di Inzaghi e con la collaborazione di un Andujar tutt’altro che perfetto, poi uno splendido pallonetto per chiudere alla grande una serata da ricordare. Si comincia con Leonardo che inserisce Abate per Oddo e Flamini al posto dello squalificato Pirlo. Per il resto solito Milan con Pato, Seedorf e Ronaldinho alle spalle di Borriello. Atzori sceglie il 4-3-2-1 e in avanti si affida a Martinez e Mascara sulla trequarti con Morimoto unica punta. Buon avvio dei rossoneri, anche se si sente l’assenza di Pirlo. Il Catania gioca una partita molto attenta, concede poco, si preoccupa di non scoprirsi, ma si rende pericoloso solo al 14′ con un tiro-cross di Bellusci che Martinez non aggancia per un soffio e che Dida fa suo in due tempi. È sempre il Milan a fare la partita, ma il primo tiro in porta arriva al 40′ sul sinistro di prima intenzione di Borriello. Nessun cambio nell’intervallo e anche l’andamento del match è lo stesso dei primi 45′. Una punizione di Ronaldinho e un destro deviato di Pato per il Milan, poi cresce il Catania che prova a farsi vedere dalle parti di Dida. Atzori inserisce Ricchiuti per Morimoto, Leonardo Inzaghi per Borriello. Al 36′ Ronaldinho colpisce la traversa dalla bandierina. Entra anche Huntelaar al posto di Flamini. Proprio l’olandese segna due gol in un minuto, prima su un tiro non trattenuto da Andujar, poi con uno splendido pallonetto. Finisce 2-0, il Milan è secondo e ha ritrovato Huntelaar.
PARMA-NAPOLI – Al Tardini finisce invece con un pareggio che, almeno guardando la classifica, può andare bene a entrambe. Al Parma, per rimanere nelle zone alte della classifica. Al Napoli, per confermare i buoni risultati della cura Mazzarri. Al Tardini bel primo tempo dei partenopei che passano in vantaggio con Denis, mentre l’1-1 dei ducali arriva allo scadere su un calcio di rigore trasformato da Amoruso. Nei primi 45 minuti gli ospiti si muovono bene: Maggio sulla destra è una spina nel fianco e Denis tiene in costante apprensione i cinque difensori parmensi. Nella ripresa il Parma ci mette più voglia rispetto alla prima parte di gara, ma di grossi pericoli la porta campana non ne corre. Il match cala d’intensità fino al 38′, quando Trefoloni fischia un calcio di rigore per il Parma in virtù di un atterramento di Lanzafame da parte di Aronica. Nell’occasione viene espulso Contini e Amoruso dal dischetto fissa il risultato sull’1-1. Gli ultimi minuti sono accesissimi, con continui capovolgimenti di fronte, ma il risultato non cambia.
ATALANTA-ROMA – Una rimonta per sognare l’Europa. La Roma passa per 2-1 sul campo dell’Atalanta e continua a sistemare la classifica. Con 21 punti, la squadra di Ranieri si accomoda tra le squadre che aspirano a un posto nei tornei continentali: la quarta posizione, che vale i preliminari di Champions League, è lontana solo 3 lunghezze. A quota 12, invece, l’Atalanta rimane invischiata nelle zone bassissime della Serie A. I verdetti maturano alla fine di un match non esaltante. Al 13′ la difesa della Roma si fa cogliere impreparata sul lancio di Guarente che innesca Ceravolo: la conclusione indirizzata verso il secondo palo non lascia scampo a Julio Sergio, 1-0. Gli ospiti incassano il colpo e provano a ripartire. Il forcing giallorosso dà frutti al 44′: la difesa atalantina non brilla per reattività sul corner calciato da destra, Vucinic è libero di battere Consigli con un preciso colpo di testa che vale l’1-1. A spezzare l’equilibrio, al 65′, provvede Perrotta. Il centrocampista si inserisce alla perfezione sull’assist di Vucinic e di testa batte senza problemi Consigli: 2-1.
CHIEVO-PALERMO – Al Bentegodi di Verona il Chievo batte 1-0 il Palermo. Padroni di casa in vantaggio al 54′ con Elvis Abbruscato che in acrobazia raccoglie una respinta corta di Salvatore Sirigu. Partita nervosa con 7 cartellini gialli in tutto. Il Palermo conclude la partita in dieci per l’espulsione di Liverani al 91′ per somma di ammonizioni. Con questa vittoria i veronesi raggiungono quota 18 in classifica scavalcando proprio il Palermo fermo a 17. Esordio amaro per Delio Rossi sulla panchina dei siciliani.
LAZIO-BOLOGNA – Pareggio senza reti all’Olimpico. Un punto a entrambe al termine di una gara sostanzialmente equilibrata e vivace. Se Colomba può dirsi soddisfatto di questa boccata d’ossigeno, Ballardini allunga la sua serie senza vittorie. Sono ormai 12 turni che la Lazio non riesce a raccogliere i tre punti. Di buono c’è che per la seconda partita consecutiva non subisce reti. E non si può dire che non abbia provato a sfondare il muro avversario: 18 tiri verso la porta di Viviano, 11 angoli (sette solo nel primo tempo) e tanta dedizione, specie nel primo tempo. Poi la carica nervosa si esaurisce e per i rossoblù controllare la partita diventa più facile.
BARI-SIENA – Per 75 minuti Alberto Malesani si gusta un esordio da sogno, poi le fiammate del Bari firmate Andrea Masiello e Greco gli rovinano la festa e il Siena è condannato all’ennesima sconfitta. Sempre ultima la formazione toscana, che per un’ora però ha messo sotto scacco i pugliesi di Ventura: dopo un primo tempo anonimo, il Bari ritrova velocità e schemi, e al 48′ la zampata del «Lupo» Greco regala tre punti tutto sommato meritati. Eppure l’avvio dei padroni di casa era stato da incubo: al 3′ cross di Del Grosso, Vergassola anticipa Parisi e beffa Gillet in uscita non perfetta: miglior inizio per il Siena non poteva esserci. Soltanto nei minuti finali il Bari rovescia la partita: Al 33′ Masiello indovina il sinistro dal limite: 1-1. Al 48′ è Greco a mettere il sigillo finale alla rimonta. Malesani mastica amaro, il Bari invece torna a respirare aria d’Europa.
GENOA-SAMPDORIA – Un derby che ha mantenuto le promesse, quello della Lanterna. Due rigori, tre espulsioni e tante azioni da gol. Spettacolare. Ma solo per i tifosi del Genoa: nell’anticipo i rossoblù hanno infatti strapazzato i blucerchiati vincendo 3-0. I gol di Palladino (rigore), Rossi e Milanetto (rigore). Il Genoa ha meritato ed ha condotto sempre il match anche quando si è ritrovato con un uomo in meno ed ha raddoppiato. Derby da dimenticare invece per Cassano e compagni: la Samp ha chiuso il match con nove uomini in campo e con questa sconfitta si fa quasi raggiungere dall’undici di Gasperini. I rossoblù passano subito in vantaggio: al 10’ Milanetto fa fruttare il calcio di rigore concesso dopo il fallo di Ziegler su Palacio. L’undici di Gasperini si ritrova poi in inferiorità numerica per l’espulsione di iava (doppia ammonizione) al 45’. Nonostante questo, la Samp raddoppia con una magistrale azione di contropiede concretizzata dal capitano Marco Rossi che infila tra le gambe di Castellazzi all’ottavo della ripresa. Al 66’ restano in dieci anche i blucerchiati per l’espulsione (doppio giallo) dell’altro Marco Rossi. Partita definitivamente chiusa da un altro rigore (ancora un fallo di Ziegler, decisamente recidivo, stavolta su Papastathopoulos), trasformato da Palladino al 75’ con un gesto poco rispettoso verso la tifoseria blucerchiata che ha scatenato violente reazioni in campo e sugli spalti contribuendo a incendiare animi già molto eccitati. All’88’ la Samp resta con 9 uomini per il cartellino rosso diretto rimediato da Cacciatore. Finisce così, con un tripudio rossoblù e tanta delusione per i doriani.
UDINESE-LIVORNO — Nel primo anticipo di giornata l’Udinese ha sconfitto 2-0 il Livorno. Bianconeri in vantaggio al 29’ con Totò Di Natale (direttamente da calcio di punizione), al decimo centro stagionale e capocannoniere del torneo, raddoppio di Antonio Floro Flores al 38’.