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La maestra chiede scusa ai bimbi «Perdonatemi, ma sono malata»

 

Pistoia. Anna Laura Scuderi, in carcere per maltrattamento sui fanciulli, ha chiesto perdono alle piccole vittime, ai genitori e alla collettività tutta

 

 

«Perdonatemi, ma sto male, ho bisogno di essere curata». Lei, Anna Laura Scuderi, la titolare dell’asilo Cip-Ciop di Pistoia, in carcere per maltrattamento sui bambini, non parla direttamente ma affida la sua richiesta di perdono e il messaggio di scuse ai suoi legali Stefano Panconesi e Alessandro Mencarelli. Chiede scusa, Anna Laura, «invoca il perdono non solo delle piccole vittime e dei loro genitori, ma anche della collettività pistoiese e nazionale». E chiede di essere aiutata «a sconfiggere la sua malattia che ha tenuto nascosta a tutti, ai suoi familiari prima e alle famiglie dei bambini che le venivano affidati poi». Per questo i legali nomineranno a giorni un consulente tecnico, uno psichiatra, perchè possa capire cosa è successo e far capire anche ad Anna Laura qual è il suo problema. In modo che «una volta raggiunta la lucidità possa finalmente spiegare a tutti cosa è successo».

«ADESSO ABBIAMO BISOGNO DI SILENZIO» – L’avvocato Panconesi, che aveva visto Laura a settembre («era stressata, voleva vendere uno dei suoi asili») chiede tranquillità e riserbo. «È stato giusto – dice – far emergere questa storia, ma abbiamo adesso bisogno di silenzio». Il silenzio che in carcere non c’è e del quale Anna Laura ha bisogno. Le detenute sanno, vedono in tv le mamme che accusano e piangono, rivedono quelle immagini dove Anna Laura prende per i capelli una bambina piccola, e urlano, sputano, inveiscono. Nascosta assieme ad Elena Pesce dietro il blindato della cella n.1 della sezione giudiziaria di Sollicciano, Anna Laura sente tutto. «Abbiamo fiducia nella capacità di tutela delle istituzioni – ha detto l’avvocato Mencarelli – confidiamo che nulla possa succedere». Certo, non è facile per i due legali affrontare la difesa per reati di questo genere. «Ci chiediamo – dice Mencarelli – come può un avvocato sostenere la difesa di cose così emozionalmente forti. Ma siamo convinti, così come dice il diritto, che solo con la voce dell’incolpato il giudice può emettere un giudizio equilibrato». Certo – aggiungono – «resta la nostra sofferenza, ma siamo consapevoli che solo con la voce di chi ha compiuto il delitto ci possa essere una sentenza giusta, una condanna giusta che Laura espierà, una pena che Laura vuole scontare».

 

PIANGE E CERCA UN PERCHE’ – La maestra – riferiscono sempre i suoi legali – pensa ai bambini che ha picchiato. Da giorni non mangia, piange e cerca un perchè: la malattia dello zio molto amato, malato oncologico, che lei ha seguito fino all’ultimo giorno, lo stress della cura di due asili. Ma capisce, tra la nebbia della sua personale disperazione, di aver compiuto atti orribili. Atti che il codice penale prevede e punisce con una pena che va da 1 a 5 anni di reclusione e che con le aggravanti contestate (non la continuazione, ma la minore età della vittima e i futili motivi) forse si arriverà a sei. «Ma il suo calvario – dicono gli avvocati – lei lo vuole percorrere fino in fondo. Questo forse non restituirà la serenità alle famiglie, alla città di Pistoia che lei sente di aver tradito, come i genitori che le affidavano i bambini».

LE INDAGINI – Intanto l’inchiesta continua. Il lavoro della squadra mobile guidata dal vicequestore aggiunto Antonio Fusco ripartirà nei prossimi giorni dai registri delle due scuole gestite da Anna Laura Scuderi. Gli investigatori hanno acquisito tutta la documentazione che servirà a ricostruire gli ultimi anni di attività della scuola «Cip Ciop» di Pistoia e del «Bosco magico» di Quarrata. In questi giorni sono state moltissime le telefonate arrivate in questura da parte di genitori che hanno mandato i figli nelle due scuole.

NUOVE SEGNALAZIONI DI CASI – «Ne ho parlato con altri genitori ma loro non mi hanno mai creduto. Mi sono trovata da sola. Quindi ho tolto la bambina dall’asilo e non ne ho più voluto sapere nulla». A parlare è Nadia, madre di una bimba che oggi ha 9 anni, che nel 2001 era all’asilo Cip-Ciop di Pistoia. «Mi ero accorta dei lividi sulla mia piccola – ha raccontato Nadia – ma quando andai a chiedere spiegazioni Laura mi rispose che erano dovuti ai giochi dei bimbi e che se facevo denuncia avrebbero creduto a lei e non a me. Ma soprattutto mi ha detto che avrebbe fatto del male a me e alla bambina. L’ho presa e me la sono portata via. Raccontai questo ad altri genitori, ma non mi credettero». Sul caso delle frasi dette, ma non nelle sedi opportune, interviene l’assessore comunale all’ istruzione Rosanna Moroni. «Perchè nessuno ha denunciato prima? Perchè chi ora dice che sapeva non ha parlato con chi doveva?». «Siamo sconvolti dalle immagini e rattristati dal pensiero dei bambini coinvolti, solidali e partecipi del dramma delle famiglie ma sconcertati dal’assenza di segnalazioni pregresse». Nonostante alcune mamme dicano di aver già denunciato che nell’asilo succedevano cose strane, nessuna segnalazione concreta è pervenuta al Comune «e nemmeno in questura o dai carabinieri – dicono gli inquirenti -. L’ unica segnalazione, non una denuncia o un esposto, ma solo una segnalazione circostanziata all’ufficio minori della questura è stata fatta da un poliziotto della stradale nell’agosto scorso, quando stava valutando se iscrivere o meno il figlio in quell’asilo». Proprio la denuncia da cui è partita tutta l’inchiesta.

La maestra chiede scusa ai bimbi «Perdonatemi, ma sono malata»ultima modifica: 2009-12-08T07:51:00+01:00da
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