Nei prossimi giorni saranno i test del Dna. Un uomo riconosce in una mendicante con problemi psichici la sorella scomparsa. «Sono certo, è lei»
Padma Wawlanbokke vestita da sposa (foto dall’Independent) |
La mattina del 26 dicembre del 2004 sarebbe salita sul treno in partenza da Colombo, la città più popolosa dello Sri Lanka e diretto a Matara, nel sud dell’isola asiatica. Tuttavia l’infermiera Padma Wawlanbokke non sarebbe mai giunta a destinazione. Il convoglio su cui viaggiava fu travolto dalle grandi onde dello tsunami, mentre percorreva il litorale di Peraliya. Secondo le autorità locali tutti i 1500 passeggeri del treno morirono e tra le vittime del disastro ferroviario furono conteggiati anche l’infermiera, il marito e i due figli. Tre settimane fa, come racconta l’Independent, la sorpresa: Premawardan Wawlanbokke, fratello di Padma, sta acquistando pezzi di ricambio per la sua auto in una cittadina vicino alla capitale asiatica quando riconosce una donna che assomiglia incredibilmente alla sorella scomparsa. La donna è completamente sporca e chiede l’elemosina vicino a un grande edificio. Non credendo ai suoi occhi, Premawardan chiama al telefono un’altra sua sorella, che immediatamente giunge sul luogo. Anche lei riconosce nel viso stanco e invecchiato della questuante il volto della sorella scomparsa cinque anni fa. I due decidono di portarla a casa, ma presto si rendono conto che la donna ha gravi problemi psichici.
STATO CONFUSIONALE – La presunta Padma è ancora oggi in uno stato confusionale. Per diversi giorni, dopo il primo incontro con i membri della famiglia Wawlanbokke, non ha pronunciato nemmeno una parola. Adesso si trova all’ospedale psichiatrico di Unawatuna e avrebbe ricominciato a parlare. Tuttavia ricorderebbe poco del suo passato. Quando un corrispondente dell’Independent le ha mostrato una foto del matrimonio di Padma, la donna ha sorriso e ha detto senza esitazione: «Questo è mio marito». Nei prossimi giorni saranno i test del Dna a stabilire se esiste realmente qualche legame di parentela tra la donna e la famiglia Wawlanbokke.
LO TSUNAMI E LE RICERCHE – Secondo le autorità dello Sri Lanka, lo tsunami di 5 anni fa uccise circa 40.000 cittadini nell’isola asiatica. Molti furono seppelliti in fosse comuni. Ancora oggi sono migliaia i presunti dispersi e non mancano le famiglie che ancora sperano nel miracolo. Proprio per questo la storia del presunto ritrovamento di Padma ha riacceso le speranze di tante persone. Alcuni membri della famiglia Wawlanbokke andarono sul luogo della tragedia all’indomani dello tsunami. «Sapevamo che doveva prendere quel treno» dice all’Independent Karunawathiee, sorella di Padma. «Poi dalla tv abbiamo appreso del disastro ferroviario. Mio marito e mio nipote sono andati là, ma non hanno trovato nulla. Abbiamo sempre pregato per lei e per la sua famiglia. Fino ad oggi pensavamo che fossero morti».
DUBBI E SPERANZE – Molti membri della famiglia Wawlanbokke giurano di essere certi che quella donna sia Padma. Adesso aspettano con fiducia i test del Dna e non vedono l’ora di riportarla definitivamente a casa: «Sono sicuro che sia Padma- dichiara il sessantacinquenne Sumansaali – Ha un segno sulla mano proprio come l’aveva mia sorella. Inoltre anche il suo volto è identico». Di diverso avviso un altro parente, Rohana Munasinghe. Quest’ultimo ricorda che Padma aveva subito due parti cesarei, mentre la donna ritrovata non avrebbe alcuna cicatrice sul corpo. Anche la figlia di Rohana conferma la storia delle due gravidanze e poi aggiunge: «Padma non sarebbe riuscita a vivere cinque anni in strada. Non era abbastanza forte». Per adesso i medici non si pronunciano, ma è chiaro che nutrano speranze: «Quando è arrivata qui non riusciva a parlare – dichiara un dottore della clinica psichiatrica che si trova vicino alla cittadina coloniale di Galle –. Invece poi col tempo ha cominciato a pronunciare le prime frasi». Per stimolare i ricordi, i familiari negli ultimi giorni le hanno portato vecchie foto di Padma. Una in particolare l’ha colpita. In essa si vede Padma a lavoro assieme ad altre colleghe. «Allora ero un’infermiera anch’io» avrebbe dichiarato sorridendo la donna.
Francesco Tortora
ciao ma poisu clickpoint sei riuscito ad entrare? ma in cosa sei iscritto x la pubblicià?