È il presunto leader della banda che il 18 dicembre ha rapito una coppia di italiani al confine con il Mali. Frattini: «Sarò nel paese l’11 gennaio per lavorare da vicino su questa vicenda»
MILANO – È stato arrestato in Mauritania il presunto capo della banda che il 18 dicembre ha sequestrato una coppia di italiani, Sergio Cicala e la moglie Philomen Kabouree, mentre erano in viaggio su un pullman nel deserto vicino al confine con il Mali. Si tratta di Abderrahmane Ben Meddou, originario di una tribù nordica del Mali. Ha confessato di far parte del gruppo di Al Qaeda nel Maghreb islamico: nel rapimento della coppia di italiani ha ammesso di aver svolto un ruolo di «sorveglianza e localizzazione che doveva essere compensato con una somma equivalente a circa 22mila dollari, da raccogliere al termine dell’operazione», scrive l’agenzia di stampa cinese Xinhua.
FRATTINI – Poche ore prima il ministro degli Esteri Frattini ha annunciato che sarà in Mauritania l’11 e il 12 gennaio, «per un viaggio già previsto ma utile per lavorare da vicino su questa vicenda». Quindi è tornato a invitare al silenzio stampa, perché «le supposizioni contribuiscono solo a inasprire la situazione». Il ministro ha spiegato che ci sono una serie di «iniziative in corso in raccordo con la Spagna che è impegnata da un mese e mezzo nella ricerca di tre cooperanti spagnoli rapiti».