Interrotte le comunicazioni con i cellulari. Bloccato l’accesso a molti siti. Nella capitale iraniana secondo giorno di disordini. I siti riformisti: «La polizia ha aperto il fuoco sulla folla»
TEHERAN – Ancora violenza a Teheran. Per il secondo giorno consecutivo, la capitale iraniana è teatro di scontri tra la polizia e le migliaia di manifestanti anti governativi, in particolare nelle piazze Imam Hossein e Engelab e nel quartiere Pich Shemrun. Almeno quattro manifestanti, secondo il sito dell’ opposizione Rahesabz, sono stati uccisi. La pagina online vicina ai riformisti spiega che tre manifestanti sono stati colpiti da «tiri diretti» sparati da «forze militari» sul viale Enghelab, la grande arteria che attraversa Teheran da est a ovest. Il sito afferma che uno dei suoi giornalisti ha assistito all’episodio. Il quarto manifestante, secondo Rahesabz, è stato ucciso non molto lontano, all’incrocio fra viale Enghelab e viale Vali-asr, senza fornire altri dettagli. Sia Rahesabz che Jaras, altro sito dell’opposizione, affermano che il corpo della quarta vittima è stato sollevato a braccia dalla folla dei manifestanti che, sempre stando ai siti, sarebbero decine di migliaia. Secondo alcune fonti, sarebbe inoltre in corso una contro-manifestazione organizzata dai sostenitori del presidente Mahmoud Ahmedinejad. Stando alle testimonianze la polizia avrebbe aperto il fuoco sulla folla. Fra le vittime ci sarebbe un uomo anziano, colpito alla fronte e trasportato via da altri manifestanti. Migliaia di persone, giunte a piccoli gruppi, si sarebbero radunate nella piazza di Enghelab, nel centro della capitale iraniana, nonostante la massiccia presenza della sicurezza. La polizia sarebbe subito intervenuta prima con i gas lacrimogeni e poi caricando la folla, che avrebbe incendiato dei cassonetti. L’opposizione contraria ad Ahmedinejad aveva convocato per domenica mattina delle manifestazioni a margine delle cerimonie per l’Ashura, la principale festività religiosa sciita.
(Ap) |
«A MORTE IL DITTATORE» – La folla, scesa in piazza per la festività sciita dell’Ashura che coincide con il settimo giorno di lutto per la morte dell’ayatollah dissidente Hossein Alì Montazeri, ha scandito slogan contro il presidente Mahmud Ahmadinejad, urlando «A morte il dittatore».
INTERROTTA RETE CELLULARI – A Teheran risultano interrotte le comunicazioni con i telefoni cellulari. Anche l’accesso a molti siti internet è bloccato. Nel frattempo elicotteri continuano a sorvolare la città, mentre continuano ad arrivare notizie di incidenti, localizzati soprattutto nell’area centrale della capitale. Scontri fra forze dell’ordine e oppositori sono in corso anche nella città di Isfahan, nel centro dell’Iran, e nella vicina Najafabad, città natale del grande ayatollah riformista Hossein Ali Montazeri, morto qualche giorno fa.