CINEMA. Telefonata anonima il 30 dicembre: l’attore intimato di «stare alla larga» da un’istituto professionale, l’Imaie
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Massimo Ghini con Christian De Sica, protagonisti di “Natale a Beverly Hills” |
ROMA – Una telefonata minatoria ha rovinato le vacanze di fine anno di Massimo Ghini che erano partite in bellezza per i risultati al box office di Natale a Beverly Hills, il cinepanettone di cui è protagonista insieme a Christian De Sica, Sabrina Ferilli, Michelle Hunziker, Alessandro Gassman e Gianmarco Tognazzi. Ghini, che è presidente del Sai (sindacato attori italiani), ha ricevuto il 30 dicembre scorso una telefonata anonima in cui l’interlocutore, dopo averlo apostrofato «sporco comunista», gli ha intimato telefonicamente di tenersi «alla larga» dall’Imaie, l’Istituto per la tutela dei diritti degli artisti interpreti esecutori, di cui l’attore è consigliere d’amministrazione. A denunciare pubblicamente l’intimidazione ricevuta da Ghini, che arriva in un momento in cui l’Imaie è commissariato e in via di scioglimento ed è in corso in corso un’indagine, da parte della Procura della Repubblica di Roma, per presunte truffe ai danni dell’Istituto, è la Cgil.
LA QUESTIONE IMAIE – Il Sai Slc Cgil ha diffuso una nota in cui esprime «piena solidarietà al suo Presidente e richiama l’attenzione del Governo, del Mibac e del Parlamento affinchè non sottovalutino quanto di inquietante è già accaduto e sta accadendo intorno a questa vicenda». Proprio in queste settimane governo e ministero per i Beni e le Attività Culturali stanno decidendo in merito all’assetto futuro dell’Imaie. «È importante -afferma a questo proposito la Cgil- che gli Organismi governativi chiamati a definire la struttura del nuovo Istituto, in via di costituzione, ponderino attentamente ogni decisione in merito al fine di scongiurare possibili losche infiltrazioni al suo interno. Una ipotesi sciagurata che ricondurrebbe, in breve tempo, anche il nuovo soggetto nelle condizioni che hanno determinato lo scioglimento dell’Imaie».