I consulenti nominati dalla procura abruzzese hanno dichiarato che il crollo della struttura, a seguito del sisma del 6 aprile, è avvenuto solo per un errore umano. Soddisfatti i familiari delle otto vittime, che da mesi chiedono giustizia
Soddisfazione per i familiari delle otto vittime della Casa dello studente, crollata a L’Aquila a seguito del sisma del 6 aprile 2009. Le risposte che cercavano sono, infatti, arrivate dalla relazione dei periti nominati dalla procura del capoluogo abruzzese. I consulenti Francesco Benedettini e Antonello Salvatori hanno dichiarato che “l’ala Nord dell’edificio è collassata perchè mancava un pilastro; gli altri punti della struttura hanno retto proprio perchè c’erano tutti”. Logica la conclusione: se fosse stata edificata correttamente, la palazzina non sarebbe crollata. Per la procura del capoluogo abruzzese, che due settimane fa ha chiuso le indagini, ci sono dunque prove a sufficienza. Quindici gli indagati, che dovranno rispondere di omicidio colposo, disastro colposo e lesioni.