Ma Facebook ha introdotto un blocco al suo funzionamento e annuncia azioni legali. Un dispositivo consente agli utenti di cancellare i propri profili e dati sensibili da ogni sito partecipato
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Il logo di «Suicide Machine» |
Basta con Facebook. Via anche da Twitter, Myspace e LinkedIn. Per gli internauti che puntavano a staccarsi completamente dalla rete, cancellare in modo definitivo tutti i propri dati, le foto e il profilo personale dalla blogosfera, Internet offriva da qualche settimana un’opportunità accattivante: un portale gratuito, chiamato emblematicamente «Suicide Machine», dove bastava un clic per «suicidarsi» dal web 2.0. La pagina online, dopo il boom d’accessi e centinaia di utenti che hanno eliminato il proprio account nel giro di poche ore, è stata bloccata da Facebook. Infuirati gli utenti.
TESTAMENTO VIRTUALE – Ci si mette quasi una giornata intera per cancellare manualmente tutte le nostre tracce dall’infinito mondo dei social network. L’applicazione suicida, online da circa due settimane, offriva la possibilità di saltare infinite lungaggini: grazie ad uno script, uno username e una password si poneva fine, in meno di un’ora, ad una identità virtuale. Inoltre, aggiungendo un testo nella casella «ultime parole» l’utente lasciava persino un suo testamento virtuale. «Questa macchina cancella tutti i profili dal social network che ci costano un’infinità di energie, uccide tutti i falsi amici virtuali ed elimina completamente il vostro alter ego dal web 2.0», recita un’avvertenza per l’uso. «Attenzione, una volta avviato il suicidio virtuale, la progressione è inarrestabile».
IL BLOCCO – Dopo più di 50.000 amici cancellati e circa 500 profili disattivati, Facebook ha deciso di assassinare «Suicide Machine», bloccando di fatto l’accesso a http://suicidemachine.org. Senza motivare la scelta o dare spiegazioni, hanno comunicato i gestori del servizio moddr di Rotterdam. Un rappresentante di Facebook ha raccontato ai media americani che la raccolta di dati d’accesso e la cancellazione dei contenuti contravviene alle disposizioni d’utilizzo di Facebook (Statement of Rights and Responsibilities, Srr). Oltre a ciò, il colosso di Palo Alto si è riservato di intraprendere procedimenti legali contro «Suicide Machine». A dicembre Facebook aveva bloccato il portale Seppukoo, che offriva un servizio simile. «Stiamo lavorando per ripristinare al più presto il sito e aggirare il blocco», ha spiegato Gordan Savicic di moddr. «Dopo un upgrade del server la ‘macchina suicida’ dovrebbe ripartire a breve», ha però annunciato Savicic.
Elmar Burchia
corriere.it