L’uomo, sospettato di essere uno degli organizzatori delle minacce agli Usa che hanno costretto alcune ambasciate occidentali a chiudere, è stato arrestato in un ospedale insieme ad altri due militanti. I tre erano stati feriti lo scorso lunedì in un raid
WASHINGTON – Il fallito attentato di Natale «si poteva prevenire», ma la sicurezza «ha fallito in maniera disastrosa». Barack Obama punta il dito contro gli errori dell’intelligence dopo la riunione alla Casa Bianca con il segretario di Stato, Hillary Clinton, il ministro della Difesa, Robert Gates, quello per la Sicurezza interna, Janet Napolitano, e con i direttori della Cia, Leon Panetta, e dell’Fbi, Robert Mueller. Un summit convocato dopo il fallito attacco di Natale su un volo diretto a Detroit. «Se un sospetto terrorista è riuscito a salire su un aereo – ha detto il leader Usa – vuol dire che il sistema ha una falla». Secondo Obama, non è stato però «un fallimento nella raccolta di intelligence». Le informazioni necessarie per anticipare le intenzioni di Al Qaeda erano state raccolte, ha dichiarato, ma «vi è stato un fallimento» nell’analizzare le connessioni tra questi dati
YEMEN – «L’intelligence sapeva che il fallito attentatore era stato nello Yemen – ha aggiunto – e che si era unito agli estremisti. Sappiamo anche che nello Yemen ci sono altri terroristi pronti a colpire. Non eravamo a conoscenza della pericolosità dell’attentatore di Natale, ma avevamo abbastanza informazioni per fermarlo. Non possiamo sottovalutare questi dati: è inaccettabile. La sicurezza ha fallito in maniera disastrosa».
GUANTANAMO – Obama ha poi confermato la chiusura di Guantanamo, ma ha aggiunto che «nessun detenuto sarà trasferito nello Yemen». Il leader americano ha inoltre ribadito che gli Stati Uniti sono «determinati a sventare i piani di Al Qaeda e a smantellare le reti terroristiche una volta per tutte, ovunque esse siano radicate».