Il filmato della videosorveglianza al palazzo di Giustizia di Reggio Calabria che mostra due attentatori che piazzano una bomba il 3 gennaio scorso sono state mostrate ieri sera in esclusiva ad Annozero.
Il filmato della videosorveglianza al palazzo di Giustizia di Reggio Calabria che mostra due attentatori che piazzano una bomba il 3 gennaio scorso sono state mostrate ieri sera in esclusiva ad Anno Zero in onda su Raidue.
E’ stato Sandro Ruotolo ad introdurre il filmato a disposizione degli inquirenti i quali avevano parlato in un primo tempo di due uomini. In realtà dalle immagini mostrate si vedono due persone a bordo di una moto. Ma a guidarla sarebbe una donna. E’ quanto si evince dalle scarpe con il tacco e dai lunghi capelli che spuntano fuori dal casco.Vertice in prefettura a Reggio Calabria con i ministri dell’Interno e della Giustizia Roberto Maroni e Angelino Alfano, per fare il punto dopo l’attentato di domenica scorsa alla Procura generale della città.
Da lunedì prossimo saranno inviate in Calabria 121 unità delle forze dell’ordine (poliziotti, carabinieri e finanzieri) per il contrasto alla ‘ndragheta. Meta’ del personale sarà utilizzato per aumentare il controllo del territorio. Lo ha annunciato il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, al termine del vertice tenuto in prefettura, insieme al ministro della Giustizia Angelino Alfano, dopo la bomba fatta esplodere domenica scorsa davanti alla procura del capoluogo calabrese.
Nel corso della riunione, durata oltre due ore e a cui hanno partecipato i vertici delle forze dell’ordine ed il procuratore nazionale antimafia Pietro Grasso, ha detto Maroni “é stato anche deciso di rimodulare le misure di protezione personale per i magistrati e per chi è in prima linea nel contrasto alla criminalità organizzata”. Inoltre, ha proseguito, “si punterà ad aumentare l’efficacia dell’aggressione ai patrimoni mafiosi. Nei 18 mesi di governo il patrimonio sequestrato complessivamente alle mafie ammonta a 6,8 miliardi di euro e per gestire questa ingente quantità di beni abbiamo deciso di costituire proprio a Reggio Calabria l’Agenzia nazionale per i patrimoni sequestrati”. Infine, ha rilevato il ministro, “si punterà ad evitare le infiltrazione della ‘ndrangheta negli appalti per la ricostruzione in Abruzzo e per l’Expo 2015 di Milano”.
Quello trovato oggi nel parcheggio dell’aula bunker di Reggio Calabria, “era un petardo inesploso, una notizia rassicurante, ma che impone di migliorare le misure antintrusione perché non è accettabile che quel petardo sia finito là”. Lo ha detto il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, al termine della riunione convocata dopo la bomba fatta esplodere domenica davanti alla procura reggina.
Sei magistrati in più per la Procura generale e per la Procura della Repubblica di Reggio Calabria “per rafforzare e migliorare l’azione di contrasto alla ‘ndrangheta”. E’ quanto ha annunciato il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, a conclusione della riunione di coordinamento che ha presieduto a Reggio Calabria insieme al ministro dell’Interno Roberto Maroni. “Vogliamo garantire al procuratore della Repubblica Pignatone e al procuratore generale Di Landro – ha aggiunto Alfano – le forze necessarie per combattere la ‘ndrangheta avendo a disposizione gli strumenti necessari”.
“Stamattina – ha detto ancora il ministro Alfano – ho firmato il decreto per l’anticipato possesso di un nuovo pm da assegnare alla Procura della Repubblica. Altri tre magistrati saranno assegnati allo stesso ufficio successivamente. Potenzieremo poi la Procura generale con altri due magistrati che affiancheranno il procuratore Salvatore Di Landro nel suo difficile lavoro”. Alfano ha anche annunciato che sarà finanziato il Piano per l’attuazione della videosorveglianza approvato dal Comune di Reggio Calabria. Sarà potenziato, inoltre, il sistema di accesso negli uffici giudiziari e saranno assegnate più auto blindate ai magistrati. Alfano ha anche reso noto che la prossima settimana sarà di nuovo in Calabria per incontrare i magistrati requirenti e giudicanti in relazione alle necessità che riguardano il personale amministrativo.
Stamane intanto nuovi momenti di tensione per il rinvenimento di tre petardi all’ingresso dell’aula bunker di Reggio Calabria. Si trattavo di tre raudi legati insieme e collegati con una miccia. Dopo il ritrovamento, sul posto sono intervenuti gli artificieri che hanno provveduto a rimuovere i raudi accertandone la natura. Si tratta di tre cilindri di cartone di due centimetri di larghezza per sei di altezza con all’interno polvere pirica. Per gli investigatori potrebbe trattarsi di un residuo dei festeggiamenti di fine d’anno. Tra l’altro, l’aula bunker è chiusa dal 20 dicembre scorso e solo stamani avrebbe dovuto riaprire. E proprio il custode della struttura ha notato i tre raudi avvertendo i carabinieri. Carabinieri e polizia sottolineano che i petardi non avevano capacità offensiva.
Davanti all’aula bunker di Reggio Calabria sono stati trovati alcuni petardi esplosi delle stesse dimensioni e tipo di quelli legati insieme e che, in un primo momento, avevano fatto pensare ad un ordigno. Anche i petardi esplosi sono stati repertati dai carabinieri. Il ritrovamento, secondo gli investigatori, conferma l’ipotesi che i tre petardi collegati alla miccia visti dal custode dell’aula bunker non siano altro che un residuo dei festeggiamenti per il Capodanno. Tra l’altro, si fa notare in ambienti investigativi, il peso complessivo della polvere nera contenuta nei tre petardi è di una quarantina di grammi. Una quantità assolutamente innocua.
Oggi pomeriggio a Reggio Calabria, in Prefettura, avrà luogo il vertice investigativo sull’attentato di domenica scorsa contro la Procura generale di Reggio Calabria presieduto dai ministri dell’Interno e della Giustizia, Maroni e Alfano.
“L’arroganza e la sfida della ‘ndrangheta allo Stato ormai appaiono senza limiti. Dopo il preoccupante segnale dei giorni scorsi presso la Procura Generale di Reggio Calabria, proprio nel giorno dell’arrivo in città dei Ministri dell’Interno, Roberto Maroni, e della Giustizia, Angelino Alfano, viene rinvenuto un ordigno nell’area protetta del Tribunale della stessa città”. A sostenerlo, in una nota, è il deputato Angela Napoli, componente della Commissione parlamentare antimafia.
“Nel dare atto ai due ministri dell’attenzione odierna posta con la convocazione a Reggio Calabria del Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza – prosegue Napoli – rivolgo loro l’appello accorato affinché assumano le adeguate iniziative di supporto a magistratura e forze dell’ordine per la prosecuzione dell’attività di contrasto alla ‘ndrangheta, e contemporaneamente l’impegno di riaprire gli istituti penitenziari, con le sezioni di massima sicurezza, di Asinara e Pianosa”. “Non v’é dubbio, infatti – conclude Napoli – che oltre l’encomiabile attività di prevenzione con il sequestro e la confisca dei beni mafiosi, profusa dai magistrati reggini, e non solo, debba essere sicuramente garantita la certezza della pena ed anche l’espiazione della stessa in istituti penitenziari di massima sicurezza”.
Carlo, non ho risolto… non compaio ne nei tag ne negli ultimi blog aggiornati…..