Napolitano: «Fermare ogni violenza a rosarno». L’Idv: «Parole molto gravi». Bernini (Pdl) : «È una nuova schiavitù». Touadi: «Pronto a un incontro»
Il ministro dell’Interno Roberto Maroni (Fotogramma) |
REGGIO CALABRIA – «Fermare senza indugio ogni violenza». L’appello di Giorgio Napolitano arriva in serata, dopo i nuovi disordini di Rosarno, in Calabria. Il presidente della Repubblica, informa il Quirinale, «ha acquisito informazioni sui gravi episodi e segue con attenzione l’evolversi della situazione. Anche allo scopo di discutere e affrontare i problemi che interessano la cittadinanza è indispensabile fermare senza indugio ogni violenza».
POLEMICHE – Le tensioni tra immigrati e cittadini hanno provocato numerose reazioni politiche. Secondo il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, c’è stata «in tutti questi anni troppa tolleranza» verso l’immigrazione. Frasi che hanno scatenato le critiche dell’opposizione. Primo fra tutti, il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani: «Mi dispiace molto che il ministro dell’Interno non abbia perso l’occasione, anche questa volta, di fare lo scaricabarile sulla famosa immigrazione clandestina». Ma anche il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, la pensa come Maroni: «Troppa tolleranza verso i clandestini. Lo Stato ha il dovere di fare rispettare le leggi, di fare rispettare le regole. Non può esserci tolleranza, specie per chi usa la violenza in maniera così evidente, per il solo fatto che è un immigrato».
LOIERO – Una visione distante da quella del presidente della regione Calabria, Agazio Loiero: «Non può essere giustificata la reazione violenta degli extracomunitari che ha creato tensioni e problemi a Rosarno, sebbene essi vivano in condizioni subumane. Faccio un appello alla calma da parte di tutti, soprattutto da parte degli immigrati». Loiero denuncia la mancanza di intervento da parte dello Stato: «Avevamo chiesto per tempo l’intervento del Ministero dell’Interno. Ma niente è stato fatto per eliminare la causa di questo malessere sociale, ora esploso in maniera virulenta. Non si può risolvere tutto con un’operazione di polizia. Chi doveva intervenire non ha mosso un dito. Dei 200 mila euro promessi dal Ministero non è arrivato nulla». Il ministro Maroni riferirà su quanto sta accadendo a Rosarno martedì alle 17 al Senato.
DONADI (IDV) – Il capogruppo di Idv alla Camera, Massimo Donadi, attacca il ministro: «Le parole di Maroni sono molto gravi. Il ministro dell’Interno afferma che la rivolta di Rosarno è stata determinata solo dall’eccesso di tolleranza verso l’immigrazione clandestina. Noi non vogliamo negare che esista un problema legato all’immigrazione clandestina, il punto, semmai, è che questo governo non fa nulla di serio per contrastarlo. Ma questo problema è l’equivalente di una pagliuzza rispetto alla trave che Maroni ha nell’occhio ma non vede: i clandestini sono carne da lavoro nelle mani delle mafie che li sfruttano ai limiti del disumano per la prostituzione, per lo spaccio della droga e nel Sud come semischiavi di un nuovo caporalato» «È ora che il governo la smetta di fare solo demagogia elettorale e che cominci a concentrarsi sulla trave della ‘ndrangheta e non sulla pagliuzza che è rappresentata dall’immigrazione clandestina che in questo caso -sottolinea- è solo una conseguenza».
BERNINI (PDL) – In una nota Anna Maria Bernini, portavoce nazionale vicario del Pdl, punta il dito contro il fenomeno dello sfruttamento: «La nuova schiavitù di “materiale umano” costretto a vivere sotto la soglia di ogni possibile, umana sopportazione». «Questo – osserva Bernini – genera violenza, rottura della pace sociale e guerre di povertà tra chi parla una lingua diversa ma è afflitto dagli stessi problemi. La ricetta per una buona immigrazione – conclude l’esponente Pdl – deve essere, nell’interesse di chi accoglie come di chi è accolto, europea, legale, trasparente e sostenibile».
L’APPELLO – Jean-Léonard Touadi, parlamentare del Pd, ha lanciato un appello ai rivoltosi: «Lancio un appello ai migranti sudanesi, ivoriani, senegalesi, congolesi presenti a Rosarno: i motivi della vostra sofferenza non devono portarvi a compiere gesti di violenza urbana». «Così facendo otterrete il risultato opposto, impedendo di capire le ragioni del vostro disagio. Quanto accaduto giovedì sera a Rosarno – aggiunge Touadi – non deve più ripetersi. Mi ritrovo nelle parole del Presidente Loiero, il quale giustamente mette in evidenza che le vittime sono sia gli abitanti di Rosarno, allarmati per la situazione che si è determinata giovedì sera, che gli immigrati sfruttati e vessati dalla criminalità organizzata. Inoltre – conclude Touadi – mi metto a disposizione delle autorità locali calabresi per stabilire un contatto dialettico con le comunità di immigrati presenti in zona e chiedo al Ministro dell’Interno, Roberto Maroni, di non sottovalutare la drammatica condizione di sfruttamento dei lavoratori stranieri».