INIZIATIVA DELL’ASSOCIAZIONE «di traffico si muore». Via dei Fori Imperiali: auto e moto a 70-90 km orari. La prova-denuncia dei ciclisti dopo la morte di Eva
ROMA – C’è il centauro in «scooterone» che sfreccia a 71 chilometri orari. Il Suv che tocca i 70. Il tassista a 81 orari. L’utilitaria con permesso disabili (beatamente esposto) che si lancia, per il centro di Roma, a 90 chilometri orari. Cronache di una mattina qualunque, in via dei Fori Imperiali. Solo che, venerdì, le folli andature di (molti) automobilisti romani hanno trovato il rilevatore di velocità del Coordinamento «Di traffico si muore» ad immortalarne la sistematica violazione dei limiti imposti dal codice della strada.
LIMITE DI 50 KM DISATTESO – «Siamo qui nel punto in cui è stata uccisa la povera Eva – ricorda Paolo Bellino, per il Coordinamento – per dimostrare come, sotto gli occhi del Campidoglio, il limite di 50 chilometri orari, che vige sull’intero territorio capitolino, viene costantemente disatteso. I ciclisti rischiano la vita, le auto non si curano dell’alta velocità. E non si fa nulla per impedire tutto questo». Qualche automobilista disciplinato non manca. Ma la percentuale è veramente irrisoria. Taxi, autoblu, Ncc, semplici cittadini, centauri. Nessuno è escluso. Subito dopo la svolta a destra, alla fine di via Cavour, in direzione piazza Venezia, inizia la corsa. Pronti al semaforo. Via, acceleratore al massimo.
Rilevatore di velocità: la pistola-laser (Foto Mario Proto) |
LA PISTOLA-LASER – Alle undici del mattino, solo le auto con permessi Ztl possono entrare in centro. Questo, però, non basta ad allentare la frenesia. Anche i bus si muovono sul filo: 50-55 chilometri orari. Il Coordinamento «Di traffico si muore» ha acquistato un laser per la rilevazione della velocità. E annuncia battaglia su questo fronte. Proprio la «pistola-laser» crea scompiglio tra gli automobilisti. Lungo via dei Fori Imperiali chi, nonostante la fretta, nota i ciclisti romani intenti nella rilevazione, prova a rallentare. Guarda incuriosito. Preoccupato, forse, che si tratti di forze dell’ordine appostate per elevare multe. Un automobilista inverte addirittura la marcia su via dei Fori Imperiali per chiedere lumi. «Mi avete fatto la multa?». «Non siamo vigili» rispondono i ragazzi del Coordinamento. «Ambè». Neanche le contravvenzioni, dunque, possono essere un deterrente? «Non bastano – prosegue Bellino – c’è chi le multe nemmeno le paga. Serve educazione e disciplina stradale. È necessario che i capiscano di non essere uniche utenti della strada». Rilanciano dal Coordinamento: «Attendiamo un’altra vittima per arginare la situazione?».
Simona De Santis
fonte: corriere.it