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Haiti, caos e speranze: altre due persone estratte vive. Ma ancora pochi i soccorsi

 

Secondo stime americane i morti saranno 200mila. I sopravvissuti vivono ammassati in bidonville. Nelle fosse comuni sotterrati 70mila cadaveri

 

 

PORT AU PRINCE – La speranza di trovare ancora sopravvissuti sotto le macerie di Haiti sconvolta dal terremoto non può essere abbandonata. Ancora sabato, infatti, le squadre di soccorso hanno estratto due persone vive, di nazionalità haitiana, dalla macerie del Caribbean Market di Port-au-Prince, lo stesso dove stava lavorando l’italiano Antonio Sperduto al momento del sisma. I due, un uomo di 30 anni ed una donna di 40, sono in buone condizioni.

CIBO E SMS – La loro salvezza è dovuta a una serie di circostanze e al contributo delle tecnologie. Da una parte infatti, sono stati fortunati ad avere vicino del cibo; dall’altra grazie ai cellulari sono riusciti a mandare messaggi all’esterno e così hanno fatto in modo di attivare le ricerche sotto le macerie del supermercato. L’uomo, riferisce Ivan Watson della Cnn da Port-au-Prince, ha detto che entrambi sono riusciti a sopravvivere mangiando burro di arachidi e gelatina. Il salvataggio, effettuato nella tarda serata di domenica (le prime ore del giorno in Italia), porta a cinque il numero complessivo di persone estratte dal supermarket, dove, al momento del sisma, stava lavorando anche Antonio Sperduto. Al Caribbean Market sono al lavoro squadre di soccorso statunitensi e turche. Il team South Florida Urban Research and Rescue che opera sul posto e i volontari turchi del Gea erano sul punto di abbandonare le ricerche due giorni fa: gli sms dei sopravvissuti sotto le macerie hanno riavviato il lavoro di soccorso. I due non sono gli unici ad essere stati salvati. Anche un funzionario danese dell’Onu è stato estratto dalle macerie del quartier generale delle Nazioni Unite a Port-au-Prince. Nel giorno della visita del segretario generale Ban Ki-moon, l’esperto di affari civili Jen Kristensen è stato tirato fuori «praticamente senza un graffio» dalle rovine dell’edificio. «Un piccolo miracolo» lo ha definito Ban, che ha sorvolato in elicottero la devastazione del sisma. «Sono qui per dirvi che siamo con voi» ha detto Ban ai volontari impegnati nei soccorsi e a ciò che resta della missione Minustah, «non vi lasceremo soli: questo è un disastro di portata pari allo tsunami».

I SOCCORSI – Intanto la macchina dei soccorsi ad Haiti aumenta di potenza per tentare di rispondere alle necessità più urgenti dei sopravvissuti, sei giorni dopo il terremoto che ha ucciso almeno 70mila persone. Il caos, le violenze e i saccheggi generati dalla disperazione hanno indotto il governo a dichiarare lo stato d’emergenza fino alla fine del mese di gennaio e il lutto nazionale di 30 giorni con tutte le bandiere a mezz’asta sugli edifici pubblici rimasti in piedi. Nelle fosse comuni sono stati sotterrati 70mila cadaveri, ha affermato il segretario di stato all’istruzione Carol Joseph, mentre secondo una stima fornita dagli esperti americani le vittime in totale potrebbero essere 200mila. Il sisma e le numerose repliche hanno causato anche il ferimento di 250mila persone e 1,5 milioni di senzatetto. Nella capitale sono stati allestiti 250 centri di soccorso per distribuire viveri e medicinali. I sopravvissuti vivono ammassati in bidonville improvvisate a due passi dal palazzo nazionale, parzialmente distrutto, simbolo di un potere decapitato dalla catastrofe. La priorità è ormai quella di evitare una catastrofe sanitaria: la carenza di acqua potabile e di servizi sanitari aumenta fortemente il rischio di epidemie. La comunità internazionale si è mobilitata in massa per aiutare il paese più povero del continente americano, ma le infrastrutture non reggono l’impatto: l’aeroporto è ingolfato, il porto distrutto, molte strade sono impercorribili. Il presidente René Preval sarà lunedì a Santo Domingo per una prima riunione internazionale destinata a porre le basi per la conferenza dei paesi donatori, il 25 gennaio a Montreal. Lunedì il Consiglio di sicurezza dell’Onu terrà una prima riunione straordinaria dedicata ad Haiti mentre Bill Clinton, inviato speciale delle Nazioni unite per Haiti, è atteso a Port au Prince.

LA UE – Punta a superare la cifra di 100 milioni di euro l’aiuto complessivo dell’Unione europea ad Haiti per aiuti immediati e a medio termine, tra risorse della Commissione Ue e quelle messe a disposizione dagli Stati membri. Lo riferiscono fonti europee in margine al consiglio straordinario sviluppo della Ue, convocato dalla presidenza spagnola di turno e dal ministro degli esteri Ue Catherine Ashton, a cui spetta il coordinamento delle iniziative a livello europeo. «Vogliamo mandare un chiaro messaggio di solidarietà al popolo di Haiti», ha detto la Ashton, prima dell’avvio del consiglio.

Redazione online

Haiti, caos e speranze: altre due persone estratte vive. Ma ancora pochi i soccorsiultima modifica: 2010-01-18T11:04:05+01:00da
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